Il cancello della scuola

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Era venerdi. Io e Fede quando ci incontravamo neanche ci salutavamo ci guardavamo solo e anche tanto, ci fissavamo negli occhi come a fotografare il viso per non dimenticarcene mai. Ma tanto ero certa che mi avrebbe scordata presto. Io in fondo non ero nulla. Solo un amica delle medie e ora mentre facevo il primo superiore finiva tutto. Il mio migliore amico. Quello che era il mio angelo. Ora che ci penso lo avevo amato dal primo istante ma non lo ammettevo. Ma ora non potevo confessarlo. Mi avrebbe uccisa. Non potevo morire  Non di nuovo. Era venerdi. Facevamo due scuole superiori diverse, ma per fortuna o sfortuna chi lo sa, erano una di fianco all altra. Le scuole superiore in questa citta erano vicino all imbocco dell autostrada. Doveva essere un campus con i dormitoi ma poi erano solo quattro scuole vicine. Io frequentavo Ragioneria ovvero un tecnico. A destra della mia scuola c era l Alberghiero(la scuola frequentata da Fede) dietro c era l ipsia e a sinistra scienze umane e il Mc Donalds. Lui frequentava il quarto, aveva tre anni piu di me. Era un venerdi di quel fottuto ottobre. Avevo fatto colazione al Mc con una mia amica e mi stavo dirigendo verso la mia scuola con le mie adorate cuffiette nelle orecchie. Girai l angolo. La mia scuola aveva due entrate. Una vicina all Alberghiero e l altra vicino a Scienze Umane. (Ah mi sono dimenticata di dire che vivo in Italia sulla costiera Adriatica). Ultimamente entravo sempre dall entrata vicina a Scienze Umane per evitare anche di vederlo. Quel venerdi, era particolarmente freddo, stavo ascoltando Try di Pink, la nostra canzone. Alzai lo sguardo per evitare qualche prof e lo vidi li. Al cancello dal quale ultimamente entravo. Bello dritto fiero di se. Ma non con i soliti amici, no. Con dei vecchi amici delle medie che frequentavano la mia scuola. Gli dovetti passare avanti e prima di farlo mi scese una lacrima. Ma io dovevo fargli vedere che ero forte, che non me ne fregava piu niente! Abbassai lo sguardo. Sentivo quella fottuta lacrima che bruciava, scorreva lungo la mia guancia, portando con sei parte di quel poco fondotinta che mi ero messa a casa. Feci per sorpassare il cancello ma mi scontrai con qualcuno. Non volevo rogne quindi dissi "Oh scusa colpa mia. La prossima volta guardero dove vado ciao" "Non cosi in fretta Ali" Alzai lo sguardo era Fede che rideva con quella strafottenza che gli avrei ficcato nel culo. Lo guardai negli occhi, e poco prima di sorpassarlo gli sussurrai un fanculo con un sorriso falso. Mi mandava gli accidenti alle spalle ma non lo calcolai. Entrai a scuola e mi veniva da ridere! Ma come mi salta in mente?! Volevo piangere e io? Ridevo!!

ti amo piccola guerrieraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora