la cosa che non avevano considerato i due ragazzi era la lingua da utilizzare per parlargli. così jungkook immaginò dovesse masticare almeno un minimo di inglese.
la risposta non tardò ad arrivare.
taetanic yes, a little.
jungcock can you send me your photo?
il ragazzo digitò, poi cancellò. poi di nuovo e poi ancora una volta. jimin sbuffò e jungkook sorrise internamente, sicuro che non avrebbe accettato la sua proposta e che avrebbe smesso di scrivergli.
«te l'avevo detto!» rise il moro di gusto, mentre spegneva lo schermo del cellulare.
ma l'istante dopo, ecco la notifica.
jimin si catapultò sullo smartphone e saltellò per l'intera stanza, urlando «ho vinto!»
calmatosi, tornò affianco al minore ed esitò un attimo prima di aprire la foto.
«se è brutto non rimanerci male.» scherzò jimin e jungkook gli schiaffeggiò la spalla, roteando gli occhi per aria.
«stai zitto e aprila.»
taetanic ti ha inviato una foto.
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«cazzo!» jungkook gettò quasi un urlo, rischiando di gettare il cellulare per terra.
«è fottutamente bello.» pronunciò jimin al suo fianco, pizzicando la foto per ingrandirla. studiò appieno il suo viso ma jungkook gli tolse il cellulare dalle mani.
le labbra sembravano cosi dolci e saporite, gli occhi asiatici cosi scuri e profondi e la sua pelle sembrava fosse soffice anche tramite la foto. jungkook volle accarezzare il suo viso.
«kook.» lo richiamò jimin con un sorriso sulle labbra e l'amico sapeva già cosa stesse per dire. «mi sa che qualcuno diventerà il tuo tutor.»
