cap.1 -il primo sguardo-

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La nostra storia d'amore è durata 6 mesi.
Ricordo che ci ha fatto conoscere un'amica che abbiamo in comune, in tutta onestà non so se adorarla o odiarla per avermi fatto conoscere Jacopo.
Ci siamo scritti il 2 luglio, il giorno dopo del mio compleanno, credevo che era stato il regalo più bello che potessi mai ricevere da qualcuno.
L'8 luglio ci siamo visti per la prima volta, aveva una canottiera larga e dei jeans neri, ha sempre avuto un debole per quelle canottiera larghe, aveva degli occhi stupendi infatti è stata la prima cosa che notai, erano verdi e al sole diventavano ancora più chiari, tipo verde smeraldo, mi innamorai subito dei suoi occhi, del suo sguardo, in pratica mi innamorai del modo in cui mi fissava.
Siamo andati a Villa Carpegna, un parco vicino casa mia.
Lui aveva uno zaino nero che aveva preso di nascosto in un bar insieme ad un suo amico, tirò fuori dallo zaino una specie di telo blu che aveva portato per farci mettere seduti sul prato, Io mi vergognavo delle mie curve, avrei preferito non sedermi per paura che si vedesse qualche chilo di troppo, infatti ritirai la pancia per tutta la mattinata,anche se in seguito scoprì che lui adorava le mie curve, amava tutto il mio corpo, è lui che mi ha fatto salire l'autostima, me l'ha fatto capire nel modo in cui mi toccava e nel modo in cui mi guardava, ripenso ogni secondo che non ci sarà più nessuno che mi guarderà e mi toccherà con il desiderio che aveva lui. Mettemmo una musica di sottofondo, prima gemitaiz che piaceva a lui e poi di ultimo che piaceva a me, incominciammo a parlare per ore senza mai smettere, non facevamo neanche più caso alla musica, mi sembrava di conoscerlo da una vita. Poi ci fu un momento di silenzio, non era imbarazzante, era unico, in quel momento mi sentivo viva, in quel momento ti desideravo, e te desideravi me. Mi hai baciata, un bacio lento e passionale, in quel momento ti desideravo ancora di più, e da un bacio lento e passionale si è trasformato in un bacio provocatorio per entrambi. Mi chiedevo se quel bacio me lo avessi dato perché ti piacevo o semplicemente perché ti interessavo ma non volevi nulla di serio. Una chiamata ha interrotto il nostro bacio, lo stava chiamando un suo amico, voleva sapere che stava facendo, con chi stava, io sentivo tutto quello che gli diceva l'amico perché stavamo troppo vicini e perché il suo telefono aveva il volume troppo alto, quando sentì che l'amico gli aveva chiesto con chi stava ci fu un momento di silenzio da parte sua, non gli poteva di certo rispondere "con un amica" se mi ha appena baciata, e neanche "con una con cui ci si è baciato poco fa" non ci avrebbe fatto una bella figura. gli rispose quello che volevo sentire "sto con la mia ragazza" mi guardò subito dopo averlo detto come se volesse avere una mia affermazione, gli feci bastare un sorriso accennato per fargli capire che ero consenziente.
Mi voleva, e mi ha avuta.
Attaccata la chiamata andammo a pranzare.
avevo un po di imbarazzo mentre camminavo, non so mai che dire nei momenti imbarazzanti, e quando c'è silenzio il tutto diventa ancora più imbarazzante, per fortuna il McDonalds sta vicino a Villa carpegna. Mi offrì il pranzo anche se gli avevo detto che non sopporto quando mi offrono le cose, ma lui me lo offrì lo stesso, anche se con il tempo smise di offrirmi i pasti, mi ha viziata solo per i primi mesi, poi ha smesso perché ha cominciato a spendere soldi per sostanze illegali, questa è una delle sue pecche.
Ogni volta che uscivamo mi accompagnava sotto casa, ora quando faccio la strada di casa mi sento sola, mi manca lui che mi tiene la mano, mi manca quando mi fermava all'improvviso e mi baciava, lo sentivo sempre più mio in quei momenti, semtivo il nostro respiro che aumentava sempre di più ogni secondo che passava dal punto ad emettere persimo dei gemiti, mi semtivo viva con lui, mi faceva stare bene, mi sentivo una principessa.
Casa mia sta sopra ad una salita, e quando ero stanca o stavo facendo tardi lui era pronto a prendermi in braccio e a farsi una corsa per tutta la salita per farmi arrivare puntuale o per non farmi stancare.
il primo giorno come i seguenti, arrivata al portone di casa mia, mi ha messa contro il muro, e mi ha cominciata a baciare, un bacio che sembrava infinito, sentivo il suo sapore sulle mie labbra, il suo respiro sulla mia pelle, già avevo le farfalle nello stomaco, ma tutto a una fine, e alla fine di quei baci una parte di me restava a quel momento, una parte di me moriva se pensavo che finito quel bacio avrei dovuto varcare la soia della porta principale e avrei dovuto aspettare per averne altri.
Quel primo bacio e quello sguardo non lo dimenticherò mai. Me lo sono promessa a me stessa, e così sto mantenendo la promessa.

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