A ogni re la propria regina

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CAPITOLO PRIMO: A OGNI RE LA PROPRIA REGINA.

“Il rosso è il colore della vita.
E’ il sangue. E’ la passione.
E’ il colore dell’amore.
E’ il cuore che pulsa e le labbra affamate.”
(Mary Hogan)

Due anni dopo.
Blake dormiva serenamente, avvolta nelle coperte, con la guancia affondata nel cuscino. Klaus le spostò dalla fronte una ciocca di capelli castani e sorrise, quella donna riusciva sempre a metterlo di buon umore. Udì passi concitati correre sino alla camera da letto, poi captò un respiro affannato dietro la porta. Pochi istanti dopo sbucarono gli occhi azzurri di Hope. Klaus le fece segno di stare in silenzio, dunque la prese in braccio e la portò in cucina.
“Buongiorno, principessa. Come mai ti sei svegliata così presto?”
“Ho fame e ho sete. Non riuscivo più a stare nel letto. Blake sta ancora dormendo? Uffa, dorme sempre!” si lamentò la bambina con uno sbuffo. Klaus la mise a terra e lei corse ad occupare un posto al tavolo. L’appartamento di Blake era piccolo ed accogliente, il giusto spazio per una bambina di cinque anni. La dimora dei Mikaelson era troppo grande e troppo poco calorosa, difatti Hope preferiva di gran lunga casa Harris.
“Lo sai che Blake è una dormigliona. E’ un difetto degli umani, principessa.” Le disse Klaus con un sorriso divertito, al che la piccola ridacchiò. Prendevano sempre in giro Blake per il suo essere umana, era divertente quando si arrabbiava e fingeva di ignorarli.
“Dovremmo prendere un gattino, papà. Tra poco è natale e credo sia un regalo adeguato.”
Klaus inarcò le sopracciglia a quella richiesta. Sospettava ci fosse Kol dietro a tutto, in fondo sapeva quanto lui detestasse i felini.
“Hope, natale è ancora lontano. E perché proprio un gatto? Potrei regalarti, non so, un intero palazzo! Oppure un parco giochi! Una intera città!”
“Blake direbbe che le tue manie sono esuberanti.” Replicò Hope guardandolo in tralice.
“Blake dorme e noi possiamo metterci d’accordo in segreto per il tuo regalo di natale. Che ne dici?”
Hope, che era cocciuta come sua madre, incrociò le braccia al petto e scosse la testa.
“Non faremo proprio nulla in segreto, papà. Blake dice che i segreti rovinano le persone. E noi non vogliamo rovinare nessuno, vero?”
Klaus si sentì pungolare nel vivo per essere stato rimproverato da una bambina come uno scolaretto. Però aveva ragione, i segreti non facevano bene a nessuno, soprattutto ai Mikaelson.
“Vero. Che bambina coscienziosa!” disse, arruffandole i capelli. Hope rise e arricciò il naso, abitudine che aveva preso da sua madre.
“Posso andare a svegliare Blake? Tu non sei molto bravo a preparare la colazione.”
“Sparisci prima che ti mangi di baci!”
Klaus finse di rincorrerla e le risate della bambina riecheggiarono in tutto l’appartamento, erano la giusta cura per il suo animo tormentato. Hope saltò addosso a Blake e iniziò a scuoterla.
“Blake! Blake, svegliati! Ho fame! Blake!”
Blake, anziché svegliarsi, si rigirò nel letto dandole le spalle. Klaus rise per l’espressione furibonda dipinta sul volto della figlia. La piccola tornò alla carica, si sedette sulla schiena di Blake e le urlò nell’orecchio.
“Svegliaaaa!”
Blake sobbalzò per lo spavento e quasi cadde dal letto. Stordita ancora dal sonno, si guardò intorno per riconoscere la sua stanza. Hope e Klaus si sganasciavano dalle risate per la sua faccia da pesce lesso.
“Ah, ma che simpaticoni! Lo sapete che noi esseri umani siamo sensibili? Poteva venirmi un infarto!”
Hope le si accoccolò al petto e l’abbracciò, e Blake cedette. La strinse a sua volta e le baciò la fronte.
“Buongiorno, Blake.”
“Buongiorno, streghetta.”
Klaus sorrise, vederle insieme era sempre motivo di gioia. Stare con Blake era una delle poche decisioni giuste che avesse mai preso nella sua vita immortale e immorale.
“Adesso andiamo a mangiare!” esclamò Hope, scese dal letto e corse in cucina. Blake si stiracchiò, indossò la vestaglia da camera e si legò i capelli alla rinfusa.
“Buongiorno, meraviglia.” Mormorò Klaus baciandole dolcemente la tempia. Blake sorrise, quel lato romantico di Klaus era una sorpresa ogni volta.
“Non funziona così, mio caro Mikaelson. La pagherai per questo brusco risveglio, costi quel che costi!”
Blake lo superò con fare altezzoso, scoppiando a ridere un attimo dopo, e si mise ai fornelli per la colazione. In dieci minuti riuscì ad assemblare tre pasticcini al gusto di vaniglia e frutti di bosco, a cui aggiunse due tazze di caffè e una di latte. Nonostante avesse conseguito la laurea in Lettere Classiche e avesse ricevuto diverse proposte di lavoro, alla fine aveva deciso di prendere in gestione la pasticceria di Molly e aveva assunto Josh come collaboratore. Lavorare con i dolci era stata la sua passione sin da adolescente e aveva colto l’occasione di trasformare un hobby nel suo lavoro.
“Questo pasticcino è squisito!” disse Hope, le mani e la bocca sporche di zucchero filato. Blake sorrise compiaciuta, ma la infastidì che Klaus avesse lasciato un pezzetto di dolce nel piatto.
“Che c’è, Mikaelson? Sei troppo schizzinoso per apprezzare la mia umile colazione?”
Klaus sollevò un angolo delle labbra, adorava quando Blake gli teneva testa. Erano pochi quelli che lo affrontavano senza finire morti ammazzati in modo cruento.
“Blake, i tuoi dolci sono sublimi e le mie papille gustative ti ringraziano per un tale piacere.”
Blake, che detestava quelle lusinghe su un dolce che lui non aveva neanche mangiato, prese il boccone e lo avvicinò alle labbra carnose del vampiro. Klaus sorrise malizioso, poi addentò il pezzo di dolce e leccò lo zucchero dalle dita della ragazza.
“Bravo, Mikaelson. Così mi piaci!”
“Questo e altro per accontentare la mia regina.” Disse lui baciandole il dorso della mano da vero gentiluomo.
“Adesso ho la pancia piena e sono pronta per le lezioni.” Commentò Hope, le mani sul pancino, l’aria soddisfatta. Non poteva frequentare la scuola come gli altri bambini, perciò prendeva lezioni private presso il palazzo dei Mikaelson. Blake, resasi conto dell’orario, si alzò e fece un cenno alla bambina.
“Ti accompagno io, streghetta.”
Mentre loro andavano a prepararsi, Klaus depose i piatti e le tazze nella lavastoviglie. Blake lo aveva addirittura tramutato in uomo di casa.
Un’ora dopo scesero in strada tutti insieme. Hope camminava tra Blake e Klaus e teneva loro le mani. Il sole splendeva sul Quartiere creando una patina magica nell’aria. Alcune streghe stavano appendendo striscioni, fiocchi colorati, e altre stavano organizzando la sfilata di carri. Quella sera il Quartiere francese ospitava una grande festa in ricordo delle streghe di New Orleans che dall’aldilà sostenevano le congregazioni e proteggevano la città.
“Stasera indosserò un bellissimo vestito, sai.” Disse Hope rivolgendosi a Blake.
“Oh, non vedo l’ora di ammirare il tuo favoloso vestito!”
“Anche tu meriti un bel vestito.” Aggiunse Klaus con gli occhi azzurri puntati su di lei.
“Nah, a me bastano un paio di jeans e una t-shirt. Questa sera è tutta per le meravigliose streghe della città, in particolare per la streghetta del mio cuore.” Replicò Blake cingendo le spalle esili di Hope con le braccia. La bambina si avvinghiò a lei e sorrise raggiante.
“E tu sei l’umana del mio cuore!”
Klaus e Blake si scambiarono un’occhiata divertita. Dopo pochi metri si imbatterono in Elijah, elegante come suo solito, in compagnia di Hayley. Hope corse ad abbracciare sua madre, e Klaus ebbe la possibilità di incastrare le dita a quelle di Blake.
“Andiamo, la maestra ci aspetta. Ci vediamo stasera.” Si congedò Hayley, prese sua figlia per mano e l’accompagnò verso il palazzo dei Mikaelson.
“Devo andare anche io, Josh mi starà di certo aspettando.” Disse Blake adocchiando il quadrante dell’orologio. Elijah fece un cenno con la testa e sorrise, ogni suo movimento era calcolato ed elegante.
“Buona giornata, Blake.”
“Salve, Elijah.”
Klaus le accarezzò le guance mentre lei gli avvolgeva le braccia intorno ai fianchi.
“Sta attenta, mi raccomando.” Le intimò l’Originale, dopodiché le diede un bacio a stampo.
“A dopo.”
Blake approfittò per approfondire il bacio, poi si scostò e si incamminò in direzione del quartiere.

Another world (2) || Klaus Mikaelson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora