Noi restiamo

Capitolo 1 Matrimonio in vista

«Rossella, potresti alzarti? Dobbiamo andare a comprare il vestito, su».

La voce di mia madre era stranamente pacata quella mattina, ma mi fece balzare in piedi. Non dormivo da due notti ormai, e in quei pochi minuti di dormiveglia che il mio corpo mi concedeva, immagini di me vestita da sposa, che scappavo di corsa dalla chiesa , sotto gli occhi curiosi dei miei compaesani, mi scorrevano davanti ad una velocità inaudita. Non era così che immaginavo i preparativi del mio matrimonio. Nelle mie fantasie avrei dovuto organizzare tutto, sentirmi al settimo cielo, non pensare a nient'altro che ad Andrea, il mio fidanzato da sette anni, e fare sogni felici in cui, con l'abito bianco e un sorriso radioso, percorrevo la navata della chiesa. La realtà, però, era ben diversa. Era il trenta ottobre, il tredici novembre avrei sposato Andrea e il mio cuore era come spento. Non mi ero preoccupata di organizzare nulla, credevo perfino di non essere completamente cosciente di ciò che stavo per fare: mi sarei legata ad una persona per l'eternità. Eternità... Che tipo di eternità mi aspettava, con Andrea? In sette anni, l'avevo lasciato sei vdicendogli di non amarlo; per poi ributtarmi tra le sue braccia quando si presentava alla mia porta col viso rigato di lacrime e un mazzo di fiori ogni volta più grande tra le mani. Sentivo di non meritare una bella persona come lui. L'avevo fatto soffrire così tante volte, che avrebbe soltanto dovuto urlarmi in faccia il suo disprezzo. Io l'avrei capito, e sarei uscita dalla sua vita per sempre. Invece, non faceva altro che ribadirmi il suo amore. Si preoccupava sempre di come stessi, e mi riempiva di complimenti. Era così premuroso che, se non l'avessi conosciuto talmente bene,avrei pensato che mi stesse nascondendo qualcosa. Ma lui non l'avrebbe mai fatto. Non mi avrebbe mai nascosto nulla; ero io il suo punto di riferimento, da quando entrambi avevamo cancellato Carlo dalla nostra vita. Prima, lui era il Sole, e Andrea, che gli girava costantemente intorno, la Terra.

Carlo era il mio ex fidanzato, e l'ex migliore amico e centro del mondo di Andrea. Era l'amore della mia vita ,o quantomeno, della mia adolescenza. Era tutto per me, e in due anni di tradimenti e umiliazioni mi aveva cambiata profondamente e irrimediabilmente. Quando lui mi lasciò, Andrea colse l'occasione per dichiararmi i suoi sentimenti nei miei confronti, e nonostante la mia indecisione e lo scetticismo delle mie amiche, del mio migliore amico e di tutta la mia famiglia, presto l'avrei sposato. Dieci minuti più tardi ero pronta. Svogliata, struccata e a digiuno,ma pronta. Mia madre, mia sorella e mia nonna, che mi aspettavano in cucina, mi guardarono incredule.

«Beh?» mi disse Valentina «Hai visto che faccia hai? Ma da quant'è che non dormi? Ti sei rigirata nel letto tutta la notte». Nonostante i suoi diciannove anni, e i sette di differenza tra noi, mia sorella riusciva sempre a capire se qualcosa in me non andava. Sarà stato per la sua tremenda curiosità, per cui da anni la chiamavo gossip girl, ma quella mattina lesse nella mia espressione cupa ciò che stavo tentando di nascondere:

«Ross non si vuole più sposare» continuò.

-«E taci,dai» borbottai.

«Mangia qualcosa, Ross» suggerì mia nonna, premurosa come sempre.

«Infatti, o almeno bevi» continuò mia madre. Non avevo mai odiato così tanto stare al centro dell'attenzione. Maledii mentalmente la domenica dei negozi aperti. Desiderai di sparire, o di poter cliccare il tasto "avanti veloce" sull'ideale telecomando della mia vita. Avanti di due settimane. Non era una richiesta eccessiva in fondo...Vero?

Due settimane e sarebbe tutto finito... Perché ragionavo come se mi stessi preparando per un esame? Era la vita che mi aspettava, non un professore, era l'eternità. Pensando a quella parola, rabbrividii.

«Che bello» esclamò Valentina, divertita «Ti sposi, Ross! Avrai un vestito bellissimo...Non che il futuro marito sia da meno,beh! Chissà se io mi sposerò mai».