무사

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Vigeva l'anno 1850, era il periodo del romanticismo.
Molti poeti esponevano le loro opere, alcune erano semplicemente stupende, altre fiaschi.
Yoongi sin da piccolo era appassionato di poesia, leggeva tantissimi libri e scriveva sempre ciò che gli passava per la testa.

I suoi autori preferiti erano Shakespeare e Alfieri. Amava le storie tragiche, in Alfieri rispecchiava il suo animo tormentato con quello del poeta. Così, preso da un'improvvisa illuminazione, iniziò a scrivere, a bozzare una storia, finché qualche mese dopo non la finì. Chiese al teatro della città in cui abitava di esporla.
Inutile dire che fu un grandissimo successo.

qualche anno dopo

Yoongi era ormai diventato famoso, le sue opere piacevano sempre a tutti, in più si era dato anche all'arte.
In quegli anni aveva conosciuto Jimin, glielo avevano presentato una volta, doveva essere uno degli attori principali della sua opera.
Appena lo vide, Yoongi se ne innamorò.

Ma non in senso romantico, appena lo vedeva l'ispirazione gli scorreva nelle vene, voleva metterlo in milioni di pose e ritrarlo.
Ritrarlo così tante volte perché mai si sarebbe stancato di lui, di osservarlo e  di sentirlo ridere. Jimin aveva una voce pura e cristallina come l'acqua, era musica per le orecchie di Yoongi.

Il giovane poeta era seduto alla sua scrivania, nella disperazione totale.
«possibile che debba avere proprio ora il blocco dello scrittore?!» esordì con rabbia, mise le mani fra i propri capelli corvini e li scapigliò.

Erano ormai giorni in cui aveva la mente vuota, aveva provato a leggere di tutto, ma nulla lo ispirò. Così, quel giorno decise di andare a trovare Jimin: se nemmeno lui gli avesse fatto tornare l'ispirazione, allora era finito. Prese la propria borsa con il necessario al suo interno ed uscì.

Era una bella giornata di sole, l'estate stava arrivando e con lei le giornate calde e gradevoli. Yoongi entrò in un piccolo caffè, dove era sicuro avrebbe trovato Jimin.
Ed infatti eccolo lì, avvolto in una tunica bianca, imitando un Dio greco.
Di fronte a lui c'era un gruppo di ragazze ad osservarlo meravigliate.

Lo sguardo di Jimin era così meraviglioso, a detta di Yoongi ti saresti potuto innamorare di lui solo guardandolo negli occhi.
Quando Jimin finì, fece un inchino e salutò cordialmente le ragazze, e solo allora si accorse di Yoongi.

«Signore, buongiorno» gli sorrise, Yoongi si avvicinò.
«buongiorno Jimin, come stai?» chiese osservandolo, davvero non riusciva a levargli gli occhi di dosso, quella tunica gli ricadeva perfettamente sul corpo.

«meravigliosamente, Lei, mio Signore?»
«ah, non bene. Ero in procinto di terminare la mia nuova opera, ma non ho ispirazione, per questo sono venuto a trovarti» Yoongi andò dritto al sodo, e alla sua schiettezza Jimin sorrise.
«andiamo a fare una passeggiata?» propose il più piccolo, e il poeta come poteva rifiutare?

Uscirono e camminarono a lungo in silenzio, finché non arrivarono in un parco lontano dalla confusione del paese.
Si sedettero su una panchina e Yoongi si sentì in pace con sé stesso, finché Jimin non ruppe il silenzio.

«di cosa si tratta la sua nuova opera?» Jimin lo guardò curioso.
«uhm... parla di un ragazzo che è innamorato di un altro, ma questo non capisce i suoi sentimenti e l'altro non si dichiarerà, quindi il ragazzo si sposerà e l'altro, preso dalla disperazione, si suiciderà» all'ultimo Yoongi girò lo sguardo verso Jimin, si guardano negli occhi ed entrambi si persero, e desiderarono di guardarsi per sempre.

mei musa -yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora