Tartaruga femmina

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Ai tempi della mia giovinezza, ogni giorno morivano uccisi circa venti cuccioli di drago sull'isola di Horn. Considerato quanto poco i draghi siano fertili, soprattutto se comparati agli umani, quanto è lungo il loro periodo di incubazione e quanto difficile sia arrivare all'età adulta, questi venti cuccioli possono sembrare una perdita enorme... ma non lo erano. È giusto che i draghi siano pochi: siamo grossi, forti, intelligenti e magici, praticamente divinità sulla terra. È giusto che solo pochi degni raggiungano l'età adulta.

I cuccioli umani, invece... non ne morivano molti, se comparati al loro numero. E di certo sull'isola non ne morivano venti al giorno. Ma per qualche motivo loro ne facevano un dramma: anche un solo bambino ucciso per loro sembrava una perdita inestimabile. Ma cosa vale un bambino, se comparato ad un draghetto? Nulla. Sono dei glabri e molli animaletti bavosi, privi d'intelletto e con la testa a forma di tubero, senza una personalità, senza nulla a distinguerli gli uni dagli altri, che hanno bisogno di nutrirsi ogni due ore e che non possono controllare le loro funzioni fisiologiche. Se posso capire perché per un umano sia doloroso perdere un fratello, una madre, un padre, non riuscivo a capire come mai per loro fosse così terribile perdere un neonato, una cosa che non vale niente. Solo più tardi scoprii che erano di grande valore per le madri perché ci volevano nove mesi di gestazione interna, nove mesi di gravidanza, che erano infernalmente faticosi per creare quelle teste di tubero sbavanti che sono i neonati umani. Se fossero nati dalle uova, i bambini probabilmente sarebbero stati considerati un bene di scambio e neanche troppo prezioso.

E se fossero stati considerati un bene di scambio, se si fossero potuti comprare, io ne avrei comprati decine: i lattanti umani sono tanto brutti quanto gustosi e profumati.

Dopo aver assaggiato la carne di uno di loro, nascosto fra gli alberi di quel terreno acquitrinoso, decisi che avrei scoperto quanto potevo sul commercio di bambini che Paul stava praticando. Volevo esserne parte.

Invece di ritornare a casa, cercai di nuovo il carro degli uomini a cui avevo rubato il neonato. Fu facile individuarlo mentre si spostava sulla strada e seguirlo tenendosi a debita distanza.

Il carro proseguiva lentamente e Jordie stava urlando contro Tommax, sgridandolo aspramente per essersi lasciato rubare il bambino.

«E ora cosa diciamo a Lilith? CHE COSA? Ci ammazzerà quando saprà che non abbiamo il bambino»

«Non ci ammazzerà» Rispose Tommax, rattrappito e spaventato «Nostra signora è magnanima. Non lo farà»

«Si che lo farà! Anzi, ammazzerà solo te perché se stato tu a farlo rubare. Ovviamente glielo dirò. Gli dirò che sei stato tu ad andare a disturbare quella bestia!»

«Ma eri tu a tenere il bambino tra le braccia!» pigolò Tommax «Sei stato tu che te lo sei fatto rubare!»

«Ma è colpa tua! Colpa tua! Sei stato tu che sei andato a prendere quella bestia. "È una tartaruga gigante"» lo scimmiottò, poi sputò fuori dal carro «Tom, questa volta non la passi liscia»

«Se non dobbiamo passarla liscia, non la passeremo liscia tutti e due, non ti pare?»

«Non mi pare. No. Neanche un po'. Stavolta ti spicca la testa dal collo»

«Lilith mi risparmierà. E risparmierà anche te»

«Peggio per te, se ti risparmierà. Una tortura con i fiocchi non te la toglie nessuno».

Il terzo uomo, che non parlava mai, continuò a non parlare e guidare il carro.

C'era qualcosa di strano in quella conversazione che non mi aspettavo. Prima, quando erano stati in presenza di Paulus Grimorius, avevano trattato il bambino come una cosa superflua. "Lo manderemo a cavar patate, male che vada". Tommax aveva persino sprezzantemente minacciato di ammazzare il bambino se non fosse rimasto in silenzio. E ora, invece, Jordie sembrava fuori di sé per la rabbia e Tommax aveva paura: era chiaro che avevano recitato quand'erano vicini a Paulus e che lo avevano fatto così bene da riuscire ad ingannare anche me. Chi era mai questa Lilith che li avrebbe uccisi perché avevano perso il piccolo? E come mai, visto che poteva ucciderli, loro stavano tornando indietro da lei?

Io sono il Drago [Vincitore Wattys 2019]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora