Chapter 4

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-Mmm... che ore sono?
Alzai lo sguardo per vedere l'ora, erano le 3:00 di notte. Provai a riaddormentarmi: 3:10, 3:20... Niente, il sonno non voleva arrivare.
Decisi perciò di alzarmi. Scesi le scale per andare verso il salotto quando vidi Shou.
-Cosa ci fai sveglia?
-Non riesco a prendere sonno
Gli risposi.
Lui annuì soltanto e andò verso la cucina. Come sempre era tornato tardi, aveva i capelli arruffati e  potevo sentirgli addosso un odore molto dolce, era l'odore di un profumo da donna. Tornava sempre in queste condizioni; alcune volte potevo perfino scorgergli tracce di rossetto sulla camicia bianca. Non mi ha mai detto il perché tornasse sempre così tardi e soprattutto, in questo stato. Ho provato molte volte a chiederglielo, ma non mi ha mai risposto.
Mi sedetti sul divano per guardare un po' di tv, quando arrivò Shou che disse in tono un po' seccato:
-Sei ancora qui
-Te l'ho detto non ho sonno
-Io si e vorrei rilassarmi un po'
-va bene, allora vado a sedermi sulla poltrona
-No voglio che tu vada a dormire
-Ma cosa?! Perché?
-La tua presenza mi innervosisce.
Lo guardai irritata, odio quando si comporta così.
Decisi di rimanere lì dov'ero, non volevo dargliela vinta. Shou vedendo la mia testardaggine disse con leggero fastidio:
-Fai quello che vuoi
E se ne andò in camera sua.
Odio quando fa così, è così irritante.
Mi misi a scorrere i vari canali, non c'era niente che catturava la mia attenzione, ma soprattutto ero troppo nervosa per concentrarmi su qualcosa. Per quanto mi illudessi di essere abituata a questo suo atteggiamento scontroso, la verità è che non lo sopportavo.
Rimasi in questo stato per qualche ora, finché il sonno non prese il sopravvento.
La mattina dopo, rimpiansi di non avere dato ascolto a Shou e di non essere andata a letto. Il mio aspetto era orribile, avevo delle occhiaie gigantesche e i capelli tutti arruffati e per peggiorare il tutto, ero piena di crampi; ma nostante il mio aspetto a dir poco osceno, non potevo non andare a lavoro, perciò mi alzai e feci tutto il possibile per essere perlomeno presentabile.
Il posto dove lavoravo, era un piccolo caffè molto popolare in (n/c), era circa un anno che ci lavoravo.
"Sono già le otto, Ruby mi ucciderà" dissi tra me e me.
Ruby non era solo il mio capo, era anche la mia migliore amica. Facevamo parte dello stesso club di letteratura alle superiori, e da lì diventammo amiche
Correvo senza badare a niente, pensavo già a quanto si sarebbe arrabbiata Ruby. Ero vicina al caffè quando andai a sbattere in qualcosa, o più precisamente, qualcuno.


Side Effects (yandere x reader) Where stories live. Discover now