Capitolo 2

923 54 4
                                    

Finita la colazione non persi tempo e mi feci una doccia veloce. Scelsi accuratamente i miei vestiti -un'intervista era pur sempre un'intervista!- e quindi mi vestii. Misi un paio di jeans e un maxi maglione nero. Infilai un paio di stivaletti di camoscio con il tacco e abbellii l'outfit con una lunga collana di perle e qualche braccialetto. Lasciai i capelli sciolti e sbarazzini. Le unghie erano smaltate di nero dal giorno prima, e non ebbi bisogno di passare una nuova mano. Scesi in salone pensando di trovare tutta la truppa già in tiro pronta a farmi la solita ramanzina su quanto sia lenta a vestirmi, ma invece non c'era nessuno. Per la prima volta nella mia vita avevo fatto prima di loro, ma soprattutto avevo fatto prima della mamma! Mi lasciai cadere pigramente sul divano, accavallai le gambe e sfilai il cellulare dalla tasca destra dei jeans. Finalmente potei rispondergli.

"Ci credi che io sono già pronta e tutti gli altri no?"

Sorrisi.

"No :P"

Mi rispose lui. Mi scappó una risata.

"E invece è così ;)"

Ribattei io.

Cominciammo a messaggiarci per qualche minuti buono, sinchè Riker, mio fratello maggiore, il più protettivo, scese giù. Era più elegante del solito, con una maglia a girocollo blu scuro, un paio di jeans, le converse nere comprate da poco e una giacca elegante nera. Appena mi vide rimase paralizzato.

-Delly, sei già pronta??- fece lui sbalordito.

Io risi senza accorgermi di avere il cellulare in bella vista.

-Già, pigrone. A quanto pare oggi sono stata più lesta di voi.

Lui si sbloccò e si piazzò davanti allo specchio del salone prima abbottonandosi la giacca e poi sistemandosi i capelli.

-Dici che dovrei tagliare il ciuffo?- mi chiese spostandoselo da un lato all'altro.

-No. Ti sta benissimo così. Poi quando fai i tuoi salti sul palco vengono delle foto stupende, con i capelli sospesi nel vuoto- io risi ma lui non capì la mia ironia.

-Seriamente, Rydel. Pensi che sia troppo lungo?

-No! Va bene così!

Lui assunse un'aria titubante, il che mi fece pensare ad una mancanza di fiducia nei miei confronti.

-Chiederò a mamma...

-Riker!- ero sbigottita.

-Scherzo, sorellina- lui rise avvicinandosi a me e mi diede un bacio sulla fronte, poi si sedette anche lui sul divano. Noto il telefono acceso tra le mie mani e si sporse per vedere meglio lo schermo.

-Con chi ti scrivi?

Io trasalii, non ricordavo affatto del cellulare, e lo nascosi subito sotto ad una coscia.

-Con nessuno- mentii. Non mentivo mai a Riker. Era il mio fratellone, per me era come un migliore amico. Ovviamente anche Rocky, Ross e Ryland erano importantissimi per me -essendo anche loro miei fratelli!- ma con Riker ho sempre avuto un rapporto diverso, forse perchè quando sono nata c'era soltanto lui, essendo seconda-genita, fatto sta che, qualsiasi motivo ci fosse stato, con lui era tutto più speciale, e la cosa mi dava spesso fastidio perchè mi sembrava di sminuire gli altri, cosa che non ero affatto intenzionata a fare.

-Sii sincera, Rydel.

Ecco. Eravamo talmente legati che sapeva capire quando mentivo e quando no. Questo era un particolare del nostro legame che odiavo particolarmente.

-Ma niente, Ell mi ha chiesto a che ora era l'intervista.

-Qualcuno ha detto "Ell"?

Rocky irruppe nel salone con aria curiosa e leggermente maliziosa, e la cosa mi mise a disagio.

una ROSA in un campo VERDE||Rydel Lynch & Ellington Ratliff {R5}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora