Se il sole non esistesse, non esisterebbe neanche l'ombra

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C’era una volta, in un paese molto lontano, un uomo e sua moglie, che dopo essere scappati dalla distruzione del loro villaggio portando in salvo due neonati, arrivano alle pendici di una montagna. Il terreno non è dei migliori, ma l'uomo rassicura la moglie che sarebbe andato tutto bene.

I primi giorni si sono accontentati di quello che trovavano nel bosco vicino mentre l'uomo cercava di rompere la terra arida. Le loro azioni vengono interrotte da un forte rumore proveniente dalla montagna lì vicino, che proprio in quel momento si sta muovendo, rivelando di essere un immenso e maestoso drago.

I due umani fissano la bestia scioccati e lei, a sua volta li osservava confuso, per poi piegare la schiena e grattare le unghie a terra, spaccando il terreno, come un grosso gatto che si è appena svegliato da un lungo sonno.

«Non vi volevo spaventare - dice il drago, girando su se stesso - Il terreno sul quale dormo è diventato umido e non riesco a dormire» ammette, spostandosi verso la pianura dietro alla piccola casetta di legno dei due umani, rimettendosi a dormire.

Spostandosi, il drago libera una fonte d’acqua che subito inonda il campo che l’uomo aveva cercato di arare e che il drago, con i suoi grossi artigli, aveva spaccato, andando ad ammorbidire la terra. I due umani gioiscono e ringraziano a gran voce il drago, che ormai è caduto in un sonno profondo.

Dieci anni passano in fretta e i due neonati che l’anziana coppia aveva portato con sé sono cresciuti, diventando delle piccole pesti. I due bambini si divertono a correre in giro, non ascoltando per niente i loro genitori, finendo a saltare sulla testa del drago che, infastidito, si sveglia dal suo sonno, minacciando di mangiare i due bambini.

Spaventato, l’uomo porta al drago tutto il raccolto fatto fino a quel momento e tutti gli animali che avevano allevato in quegli anni, rivelando al drago che era solo merito suo se non erano morti di fame e che voleva ringraziarlo offrendo tutto a lui, sperando che non mangiasse i due bambini.

Il drago, sentendo quelle parole, comincia a ridere, sputacchiando lava incandescente e sbattendo una zampa a terra, creando un buco non troppo profondo.

«Non mangerò i tuoi bambini e accetto la tua offerta» dice il drago, mangiando metà del raccolto e un terzo delle bestie che l’uomo ha portato al suo cospetto, per poi tornare a dormire.

I quattro umani tirarono un sospiro di sollievo e vedendo che la lava asciugandosi ha preso la forma di pietre perfettamente tutte uguali, all’anziano uomo viene in mente di usarle per costruire una casa di pietra, più sicura e solida di quella casetta di legno costruita anni prima, che si è rovinata a causa dei colpi del drago sul terreno. La famiglia comincia così a costruire nel buco causato dal drago e in pochi mesi la loro casa nuova è pronta.

Passano altri dieci anni dall’ultimo risveglio del drago e i due bambini sono ormai dei giovani uomini che hanno sulle loro spalle il compito di portare avanti la loro fattoria e prendersi cura dei loro genitori. Ormai sanno da tempo che quelle persone che li hanno cresciuti e accuditi non sono veramente loro genitori, come loro non sono veramente fratelli; loro amano i loro genitori come se fossero i loro veri genitori e loro due si amano come non avrebbero dovuto fare due fratelli, ma i loro genitori sono comunque felici per loro.

Un giorno, mentre i due giovani si trovano al ruscello che gira intorno al corpo del drago addormentato e nel mezzo del boschetto dietro la loro casa, vengono sorpresi alle spalle da degli uomini a cavallo, ricoperti da armature lucenti. Gli chiedono se sanno dove si trovava il “Grande Mostro” e i due giovani capiscono subito che si riferiscono al drago, ma negano di sapere qualcosa, perché anche se indirettamente, il drago ha fatto molto per loro e non vogliono tradire la sua fiducia.

Gli uomini a cavallo capiscono subito che i due giovani uomini stanno mentendo e li trascinano con la forza davanti casa loro, minacciando i loro genitori se non dicono subito la verità, ma loro continuano a negare, increduli davanti alla cattiveria di quelle persone. I soldati quindi, decidono di uccidere i due anziani e magari fare prigionieri i due giovani, ma non possono prevedere il fatto che i due ragazzi si mettano tra le lame delle loro spade e i propri genitori.

Quando i corpi in fin di vita dei due giovani cadono a terra e il loro sangue sporca di rosso scarlatto l’erba verde del giardino in fiore, un ruggito spezza la calma di quel luogo e i soldati non possono niente per difendersi dalla furia del drago, arrabbiato con se stesso per essersi svegliato troppo tardi.

Il drago osserva i due giovani chiedere perdono ai loro genitori per non essere stati dei bravi figli e il suo cuore si spezza in due dal dolore; decide quindi che non sarebbe restato con le mani in mano e richiama l’attenzione dell’uomo.

«Posso salvarli - dice, osservando dispiaciuto l’anziana coppia - Ma devi scegliere se salvarne uno solo, o rendere uno dei due una persona crudele» gli spiega.

L’uomo è combattuto: come potrebbe scegliere tra chi dei suoi figli salvare e, altrettanto, come potrebbe scegliere chi dei due sarebbe diventato malvagio?

«Salvali entrambi» prega alla fine.

Il drago annuisce dispiaciuto, per poi levarsi il cuore spezzato dal petto e darne una metà a ciascuno dei due giovani umani; e mentre i due ragazzi tornarono a respirare, il drago si dissolve nel vento.

Dieci anni sono passati dalla scomparsa del drago e il mondo è in guerra, una guerra mai vista prima, una guerra che vede come protagonisti i due fratelli, due ragazzi che sono diventati uomini, che si sono amati come solo due anime gemelle possono fare e che ora si vogliono solo annientare a vicenda, come solo il Bene e il Male sono capaci di desiderare.

La guerra infuria in ogni dove, tranne in quel piccolo angolo di paradiso dove i due uomini sono cresciuti, lo stesso angolo di paradiso dove i due si stanno affrontando, ignari dello sguardo cieco del padre che li sente, ignari che la madre sia morta ormai da anni per il dolore. Mentre i due si colpiscono a morte, la terra trema e il vento soffia e il possente drago è di nuovo davanti a loro, che osserva i due corpi esamini nonostante il suo cuore batta ancora inesorabile in loro.

«Tu lo sapevi sarebbe andata in questo modo» è il mormorio del vecchio uomo, che si avvicina lentamente ai corpi ormai senza vita dei figli.

«Io sono l’incarnazione vivente del Bene e del Male - spiega il drago, come se servisse qualcosa arrivati a questo punti - Il Bene e il Male cercheranno sempre di distruggersi a vicenda, ma solo insieme potranno annullarsi» rivela, riunendo le due parti del suo cuore e rimettendole nel suo petto.

«Tu vivi nel cuore degli umani - mormora l’anziano - Tu non hai salvato i miei figli, li hai fatti uccidere tra di loro» urla l’anziano, ormai anche lui prossimo alla morte.

«Tu hai scelto di salvarli entrambi sapendo quello che sarebbe successo…era inevitabile arrivare a questo punto, com’è innegabile che se il sole non esistesse, non esisterebbe neanche l'ombra - le parole del drago sembrano quasi un rimprovero - I tuoi figli hanno raggiunto il loro compito e ora potranno vivere insieme per l’eternità» ammette, prima di scomparire nuovamente.

L’anziano uomo china il capo disperato, dandosi la colpa per quanto successo “Sarebbe stato meglio se fossero morti quel giorno anni fa e non oggi” pensa, sentendosi solo in colpa. Alza il capo di scatto quando due mani si posano sulle sue spalle e vede, vede i suoi figli circondati di luce che gli sorridono, che lo ringraziano prima di scomparire nel vento.

Se il sole non esistesse, non esisterebbe neanche l'ombra.

Il Drago e i due fratelli Where stories live. Discover now