I am bound to you.

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Chapter 1.

Il ragazzo del secondo piano. È freddo nel suo piccolo,mi fa quasi paura.

Ha un atteggiamento strano,che ti spinge a guardarlo cercando di capire perché ti attragga così tanto. Ti senti persino stupida perché non dai una spiegazione a queste cose.

Io però lo paragono a un film,perchè sui film più si guarda una scena e più scovi i dettagli.

Come la sua maglietta,che sembra calzargli a pennello al primo sguardo,ma ora seguo con gli occhi ogni piega di tessuto che si forma ad ogni suo movimento. Ne ha una lungo i fianchi,diverse sulle spalle e una che si dirada sulla schiena,vicino all'orlo della maglietta. È blu intenso il colore e penso che gli stia davvero bene.

Mi piacciono i dettagli,perchè appartengono ad ognuno di noi,ma sono diversi e non li vedi subito. Sono nascosti e li devi scoprire tu.

E magari mentre cerchi di catturarli tutti devi anche riuscire a non far cadere la maglietta che stai stendendo sul balcone. Ci mancava solo questa. Sono terribilmente distratta e sicuramente impacciata con i lavori di casa.

Sbuffo precipitandomi sulle scale,la maglietta mi è caduta proprio sull'orlo del marciapiedi,quasi interamente rovesciata sull'asfalto della strada e per poco qualche macchina non ci passa sopra. Stupida molletta che non l'ha tenuta bene.

L'afferro raggomitolando il panno bagnato e stringendolo al petto con un gesto seccato e rapido. Mi toccherà rilavarla. Affretto il passo e con le dita della mano libera cerco di trovare la chiave per riaprire il portone.

<<Credo che non ti servano quelle.>> risuona una voce vicino a me.

Sobbalzo all'istante,quasi imbarazzata. Lo guardo sorpresa,lui è qui.

Torreggia davanti a me vantandosi di un piccolo sorrisetto sulle labbra,a primo impatto direi malefico. Sicuro starà ridendo del mio piccolo incidente con la maglietta.

Ma non si scompone,anzi,infila la chiave nella serratura facendola scattare con un rapido movimento del polso.

Mi accorgo,solo ora che è così vicino a me,che è davvero molto alto.

Mi supera di un bel po' di centimetri con quella sua figura slanciata. Un groppo allo stomaco comincia a pesare,la consapevolezza di averlo davanti dopo averlo spiato a lungo mentre parlava con il suo amico o solo il fatto di essere più bassa di lui?

L'impressione che dava dal mio balcone era dannatamente sbagliata.

<<Si..ehm..grazie..>> mormoro appena entrando nell'atrio della casa mentre lui sorregge con un braccio la porta in legno creando lo spazio per farmi passare.

<<Terzo piano,giusto?>> chiede indicandomi divertito una volta entrati.

La sola idea che possa avermi notato mentre lo guardavo parlare con il suo amico mi paralizza all'istante.

<<Esatto..il terzo.>> ribatto accennando un sorriso. Rimango ferma con la maglietta ancora stretta a me. È fermo anche lui,il sorrisetto che padroneggiava sul suo volto si spegne e viene sostituito da un espressione più seria questa volta. Siamo entrambi in silenzio,ci fissiamo a vicenda.

Ha gli occhi azzurrissimi,gelati,scuri e disordinati e una leggera barbetta poco curata gli incornicia il mento e poco le labbra,che sono socchiuse.

<<Sono Audrey...>> improvviso stringendomi un po' tra le spalle.

Quel silenzio mi stava opprimendo.

<<Norman.>> accenna riservato. Non dice altro,si volta e sale rapidamente le scale.

I am bound to you.Where stories live. Discover now