Chapter 3.
<<Le è caduta un'altra maglietta,per caso?>> il ragazzo forma una sorta di ostacolo che mi impedisce di accedere alle scale. È in piedi davanti a me,rigido,ha una mano che stringe la ringhiera e l'altra nascosta nella tasca dei suoi pantaloni.
Ha i muscoli tesi,li intravvedo dalla sua maglietta. Un inspiegabile desiderio che non riconosco mi colpisce dritta alla pancia,ma reprimo subito il pensiero.
<<E io dovrei chiedermi se è venuto ad aprirmi la porta anche questa volta?>> sorrido in tutto risposta mentre indietreggio di un gradino,lasciando che la sua figura risulti ancora più alta essendo avantaggiata di qualche centimetro in più d'altezza,quella del gradino.
I suoi occhi ghiacciati ora gelano i miei. Un'espressione quasi delusa sembra farmi capire che ho sbagliato.. ah si,vuole che gli dia del tu.
<<Oh..tu sei venuto.. sei..tu.>> >> mormoro intimidita,ora rilassa la mascella,sembra sollevato.
Cerco di non farmi vedere troppo incuriosita dalla scollatura lieve della maglietta che tira il tessuto nel punto dei suoi pettorali.
<<Mh..può sembrare è vero,ma stavo solo uscendo e..lei entrava..>> le sue labbra rosee si curvano appena. Lo osservo di sfuggita,quasi a volerne catturare i movimenti e noto solo adesso che era sul punto di uscire.
<<Dove vai di bello?>> chiedo scrollando per un attimo le spalle,tranquilla.
Ma un senso di imbarazzo mi pervado un'istante dopo,in realtà non ricordo di aver deciso di porgli una domanda con così tanto entusiasmo.
<<Un giro..>> mormora con tono chiuso. È vago e capisco che non è il caso di fargi altri domande. Rimango ferma,non può essere così chiuso e poco socievole,voglio sapere perché.
Per un po' abbassa lo sguardo,seguito poi dal capo. Il volto chino lascia che i capelli folti,forse leggermente lunghi,cadano liberi come a imitare una cascata dal colore castano scuro.
Annuisco,ma non penso che mi veda sotto quella matassa di ciuffi scuri.
<<Perchè non viene con me?>> solleva la testa. È inquieto. Mi fissa. I suoi lineamenti improvvisamente tirati,feroci. Non ho il coraggio di guardarlo troppo a lungo negli occhi.
Vuole che esca con lui,se ho capito bene. Mi trattengo ad accettare,perchè l'idea di disturbarlo quando magari voleva stare tranquillo mi mette leggermente a disagio.
O magari è solo una presa in giro,non sarebbe la prima volta,io con le persone non ho mai legato molto.
<<Io..veramente non so se..>> improvviso,cercando di stare sul vago.
L'inevitabile timidezza che ho nei suoi confronti spero gli faccia capire che non voglio offenderlo.
<<Non voglio sapere perché non può,a domani.>> ribatte,la sua voce ora è tranquilla e comprensiva.
Mi passa lentamente vicino. La distanza tra la mia spalla e la sua è davvero troppo piccola. Bastano pochi millimetri per sfiorarci,continuo a reprimere ogni pensiero che impulsivo mi contorce la mente. Mi irrigidisco all'istante,non mi sento spontanea e anzi.. un pezzo di metallo sarebbe più socievole di me. Rimango ferma osservando con la coda dell'occhio lui che slitta di un gradino con noncuranza.
Indugio qualche istante e richiamo il suo nome prima che il ragazzo possa sparire dietro al portone.
Lui si volta,una luce leggera gli balena negli occhi.
<<Dammi nel tu la prossima volta..>> lo invito sorridendo, e lui ricambia, ma per poco.
Mi saluta con un cenno d'intesa alla mano,come per dirmi che ha capito,ed esce chiudendosi dietro il portone.
Rimaniamo solo io e il rimbombo del legno contro la serratura nell'atrio.
Che lui mi spaventi o no,guai se la prossima volta mi lascio sfuggire un'occasione del genere.
STAI LEGGENDO
I am bound to you.
Fanfiction'> ammetto timidamente e sento le mie guance scaldarsi,lo so che si colorano di rosso ora. Lui sorride,intravvedo un barlume di divertimento in quelle sue iridi blu intenso. Poggia i palmi sui miei fianchi. Fremo, è calda la sua pelle. > mi sfida. ...