Capitolo 2: Un domatore orgoglioso

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Bakugou Katsuki contava quelle poche monete che riuscii a rubare, sperando che gli bastassero per permettersi di vivere e un'iguana rossa con una cangiante targhetta dorata passava per il tronco su cui il biondo era seduto e con un tocco furtivo prese una moneta.

- MA CHE CAZZO FAI?! - Bakugou fece per prendere la moneta dalla bocca dell'iguana, tirandola dalla coda, e vide avanti a sè la stessa iguana rossa trasformarsi.

O meglio, ingrandirsi.
Ella iniziò infatti ad aumentare la sua forma, fin quando non iniziarono a spuntargli delle enormi ali, il cui battito avrebbe potuto far volare una grossa folla di umani. Iniziavano a spuntargli dei grossi denti affilati e lunghe corna e cominciò a ruggire. Katsuki si teneva ora aggrappato alla coda e a bocca aperta ammirava il grande drago. Noncurandosi ormai di quelle poche monete che aveva rubato, scalò la schiena del dragone, cercando di salirgli in groppa.
Ma l'animale non aveva intenzione di tenere quel piccolo essere ancora aggrappato a sè. D'un tratto si alzò in volo e Bakugou potè immediatamente sentire il vento scompigliarli i capelli. Ma quando esso continuava a farsi sempre più forte, il biondo si aggrappò ancor di più alla schiena del dragone, che intanto si divertiva a far passare l'inferno a quel pover'uomo. E ad un certo punto accostò: atterrò in una zona sperduta di quel bosco, e iniziò a rimpicciolirsi, diventando un drago di taglia media.
Bakugou scese dalla sua groppa, e il drago lo fisso nei suoi sottili occhi rossi, poi socchiuse i suoi. Katsuki percepii che avrebbe dovuto avvicinarsi, ma l'unica cosa che riuscii a fare in quel momento fu dargli una leggera carezza sulla guancia.

- In realtà, sei un enorme cucciolo, mh...? -

Ad ora volava a cavallo del suo fidato drago verso terre inesplorate, cercando un posto dove potersi riposare. Osservava il proprio drago rosso mentre gli accarezzava la schiena, pensando al tempo passato assieme. Ma che da quando si son conosciuti, non aveva ancora neppure un nome.
Un nome.
Al biondo balenò in mente il momento in cui incontrò il drago e lo fece suo. Quella volta era apparsa come un'iguana, ma poco dopo si trasformò in ciò che è ora. Ciò che però era importante per lui ora, era che il drago aveva una targhetta con il suo nome. A Bakugou in quel momento non interessò, eppure lo lesse.

- Comunque inizio a ricordare il tuo nome... - iniziò a dire lui, e fece una piccola pausa. - È Kirishima Eijirou, giusto? -

Bastò pronunciare il suo nome, e una nube di fumo si fece avanti, mostrando poco dopo un giovane e carismatico ragazzo dai capelli rosso fuoco, dalla corporatura muscolosa e dei denti da squalo, al posto del proprio dragone.

- Grazie! Mi hai liberato! - Kirishima aveva un gran sorriso a trentadue denti e mostrava gioia da ogni lato di sè, mentre lui e Bakugou iniziavano a precipitare.

- Fra tanti momenti, dovevi scegliere proprio questo per ritrasformarti?! Torna un drago! - Katsuki non aveva tempo per essere entusiasta come lo era invece Eijirou.

Ma il rosso continuava a sorridergli.

- Fidati di me, e aggrappati! - il giovane teneva stretto a sè il ragazzo che intanto imprecava di non farsi del male, mentre loro precipitavano verso un grande lago.

E poi ci fu un tonfo.
Bakugou Katsuki in quel momento avrebbe potuto far evaporare l'acqua di tutto l'intero fiume per quanto ribolliva di rabbia. Lui era fradicio, Kirishima pure.
Tentarono di uscire dal lago, e anche un modo per asciugarsi.

- Si può sapere cosa ti è saltato in mente?! - Bakugou guardava con intensa rabbia quello che non era più il suo maestoso drago.

- Sei stato tu, dopo avermi chiamato per nome! - Kirishima tentava in qualche modo di tenere un tono pacato, ma la felicità lo sopraffava troppo. - Mi hai reso libero, e io te ne sarò sempre riconoscente. -

- Quanto poteva essere orribile la tua vita da drago?! Hai sempre avuto tutto da me! -

Il rosso ci rimase abbastanza male dopo quelle parole. Forse perché fra sè e sè sapeva che effettivamente aveva ragione, lui aveva migliorato la propria vita.

- La mia vera natura non è essere un drago... Non potevo restare un drago per troppo. - annuì convinto delle proprie parole, ma a Bakugou questo non interessava.

Ciò che a cui pensava ora era che da adesso aveva perso tutto ciò che aveva trovato avendo un drago: i soldi, i beni, le proprie comodità.

- Come farò ora a vivere? -

Kirishima gli prese la mano con tenerezza.

- La supereremo assieme, come sempre. -

Ma ricevette solo uno schiaffo in pieno viso da Bakugou.

- Non parlare come se fossimo una coppia, io non ti conosco neppure! - gridò il biondino.

Kirishima stette zitto e si massaggiò la guancia dolorante.
Fra sè e sè sapeva che entrambi avevano modi diversi di vedere la situazione: Eijirou si era appena liberato, Bakugou aveva perso tutto in un soffio, inoltre pensava di non conoscere il rosso come il rosso invece conosceva lui. Ma il ragazzo-drago sperava in qualche modo che egli potesse capirlo, o almeno capisse che loro due avessero sempre passato il tempo assieme, e che per una volta non pensasse a sè.

- E ora... cosa si fa? - Kirishima continua a massaggiare la sua guancia.

- Cerchiamo un posto per dormire, ci penseremo domani. -

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