Capitolo 4.

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Louis ancora non si capacita del fatto che Harry, a distanza di due mesi, non si sia ancora stufato di lui.

Da quel giorno al bar, si vedono ogni volta che possono. Alla fine, Louis il colloquio per il lavoro lo ha superato. E' tornato anche a sorridere, grazie ad Harry. Ha scoperto che può essere felice anche lui, ma felice sul serio. Non si sentiva così da tantissimo tempo.

In questi due mesi ha conosciuto meglio Harry, ha scoperto tanti lati del suo carattere. Ha scoperto che non sta mai fermo un attimo, che non sa stare senza cantare. Ha scoperto anche che ama fare scherzi; a Louis non piacciono gli scherzi, ma se è Harry a farli allora non gli importa.
Ma il lato che più ama del castano è che è sempre gentile con tutti, che sorride sempre.
E lui ha bisogno di questo nella sua vita, di una persona che gli dia positività.

Quel giorno si sarebbero dovuti vedere nel loro posto, così avevano deciso di chiamarlo. Quel tetto di un palazzo abbandonato, in cui volevano porre fine alla loro vita, era diventato il loro posto. Era strano ripensare a quella notte, ne avevano parlato più di una volta, e avevano deciso che era colpa -o forse merito?- del destino. Se si erano incontrati quando credevano che niente aveva più senso, un motivo ci dovrà pur essere.

Quando arrivò in cima alla rampa e aprì la porta, si trovò Harry seduto per terra ad aspettarlo. Si ritrovò a pensare che era la cosa più bella che avesse mai visto. Lo pensava ogni volta che lo vedeva, in realtà, e ogni volta si sentiva così stupido. Provava delle sensazioni che mai in vita sua aveva provato. Che si stesse innamorando? Ci aveva pensato a questa possibilità, ma poi si dava mentalmente dello stupido. Come puoi innamorarti di qualcuno che conosci appena? Colpo di fulmine, lo chiamano. Ma a lui, in fondo, non importava, finché lo faceva stare bene.

Passarono tutto il pomeriggio lì, seduti sul bordo del tetto, con le gambe che penzolavano giù, libere di muoversi nel nulla. Davanti a loro, il sole stava tramontando e Harry diceva qualcosa a riguardo, ma Louis non riusciva a concentrarsi su nient'altro che non fossero gli occhi del castano. Illuminati da quella luce particolare, erano ancora più belli.

"Louis, mi stai ascoltando?" chiese Harry, distraendo il castano dai suoi pensieri. Si era incantato a guardarlo e non aveva sentito neanche mezza parola di ciò che il più piccolo stava dicendo. "Eh? Scusami, mi sono distratto." Abbassò lo sguardo imbarazzato, pregando che Harry non si fosse accorto che la causa della sua distrazione era proprio lui. "A cosa pensavi?" Si girò a guardarlo e Louis perse un battito, o forse due, o forse mille. "A niente." Disse sospirando, consapevole di non potergli dire la verità, di non potergli dire che ogni volta che lo guardava il suo cuore batteva troppo veloce e faceva fatica a respirare, non poteva dirgli che, forse, si stava innamorando di lui. "Dai, dimmelo." Harry fece una piccola smorfia, era curioso, lo leggeva nei suoi occhi.
Per lui, Harry era un libro aperto, bastava guardarlo negli occhi per capire tutto quello che gli passava per la testa. "Niente, ti guardavo." Quando si accorse di ciò che aveva appena detto, spalancò gli occhi e si mise una mano davanti la bocca. Lo aveva detto davvero? Guardò Harry, era sorpreso tanto quanto lui. Abbassò lo sguardo, dandosi dello stupido per non pensare prima di parlare, per essere impulsivo come sempre. Harry rise leggermente, quasi imbarazzato. Louis alzò lo sguardo e sorrise dolcemente guardando le sue guance diventare rosse. Era lo spettacolo più bello e dolce del mondo, sarebbe potuto stare ore, se non tutta la vita, a guardarlo.
Chiuse gli occhi per scacciare questi pensieri, non era il momento di fare altre figure di merda. Quando li riaprì si ritrovò vicino al viso di Harry, troppo vicino. Passò il suo sguardo dagli occhi del più piccolo, alle sue labbra.
Aveva delle labbra pazzesche e la voglia di baciarle aumentava sempre di più. Ma non poteva, non voleva rovinare tutto.

Eppure era stato Harry ad avvicinarsi così pericolosamente a lui.

La distanza tra loro diminuiva sempre di più e così anche l'autocontrollo di Louis. Alla fine cedette e si avvicinò ancora di più alle labbra di Harry, che incontrò a metà strada. E da lì fu un vulcano di emozioni.
Louis portò le sue mani a circondare i fianchi dell'altro, mentre le mani di Harry andarono a infilarsi in mezzo ai capelli del liscio.

Era tutto troppo per Louis, troppe emozioni tutte insieme. Per lui era tutto nuovo. Lo voleva questo bacio, lo voleva davvero, più di ogni altra cosa, ma tutte queste sensazioni lo confondevano.
Cosa gli stava succedendo? Era forse questo l'amore, quello di cui tutti parlano? Non lo sapeva, e in questo momento non gli importava. Aveva paura, troppa, e così fece lunica cosa che gli riusciva davvero bene.

Scappare.

𝐋𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐭𝐢 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐚𝐫𝐞 || 𝐋𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧Where stories live. Discover now