~Mi sei mancato~

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Aiden chiamò a gran voce il fratello, che stava per entrare in casa. Il grigio sgranò gli occhi, restando paralizzato. Si girò lentamente, quasi con cautela, e subito si ritrovò tra le braccia del rosa.
«A-Aiden...»
«Mi sei mancato Shawn»
«M-Ma... Come...»
Aiden lo trascinò in casa, nella camera del grigio, e gli mostrò le ali.
«...»
«Shawny, sei in pericolo. L'arcangelo Gabriele mi ha concesso di tornare sulla terra per proteggerti. Tipo angelo custode o qualcosa del genere, non l'ho ascoltato molto. Non è un sogno, onii-chan. E non devi dire a nessuno cosa sono»
«Tutto questo... Cioè... È impossibile...»
Aiden prese il polso del fratello e portò la sua mano sul proprio cuore, facendogli sentire che batteva. Il grigio scoppiò a piangere, stringendo nuovamente il rosa in un abbraccio.

Il giorno dopo, Shawn trascinò Aiden agli allenamenti. Avevano inventato una scusa per giustificare la sua non-morte, e il rosa avrebbe provato a star il più possibile con tutti, sia per tenere meglio d'occhio Shawn, che per tentare, anche se non ne aveva voglia, di proteggere anche loro sotto richiesta del gemello.
Quando arrivarono, Aiden notò subito tre persone in particolare. Li osservava con la coda dell'occhio, mentre Shawn lo presentava e spiegava la scusa con entusiasmo. Il rosa non lo stava ascoltando troppo, ma quando iniziò a dire i nomi dei compagni, si concentrò su di lui per sapere il nome dei tre, che arrivarono per ultimi.
«...Caleb, sua sorella Martina e Liria, la cugina di Jude»
«Piacere» mormorò distrattamente.
«Lo sentite anche voi?» sussurrò la Stonewall al fratello e a Liria, senza farsi sentire da nessuno, e gli altri due annuirono senza farsi notare. Subito dopo, gli allenamenti iniziarono, Aiden si allenò con loro.
Quei tre hanno un'aura strana pensò macchiata, circa... Non sono angeli bianchi, probabilmente... Ma... Sono di certo qualcosa. E la tappeta castana non è niente di buono. Infastidirla sarà divertente~
«Come mai una tappa come te gioca qui?» domandò a Martina senza farsi sentire da altri, rubandole palla.
«Da quando i salmoni parlano?» rispose lei a tono.
«Sta calma principessa»
«Parli da solo, miss~?»
«Mi stai dando dell'effemminato, tappa?»
«Esatto deficiente»
Tra i due iniziò un continuo scambio di insulti, tra la ripresa e la riperdita di palla. E, alla fine, il rosato si ritrovò una bella pallonata nelle palle.
«Marty!» esclamò Liria, raggiungendoli e sollevando la minore da dietro, per la maglia.
«La devi smettere di reagire così violentemente, quando non serve» la rimproverò. Non che la pensasse proprio davvero così, ma il fratello non l'avrebbe mai sgridata. Qualcuno doveva farlo! E infondo, non voleva certo che la sua kōhai finisse in prigione!
«Scusa senpai...»
Intanto, i ragazzi li avevano raggiunti e stavano aiutando Aiden, che gemeva dolorante per la forte pallonata. Alla fine, decisero tutti che per quel giorno si erano allenati abbastanza.

A casa, Martina guardò il fratello e Liria.
«Quel Frost mi sta sul cazzo»
«Non si è notato» commentò ironico Caleb.
«Ha qualcosa che non va. Quella scusa del cazzo è ridicola! E perché cazzo un angelo "puro", che poi quel coglione è tutto fuorché puro, è tornato sulla terra?»
«Beh, Marty-chan, forse è successo qualcosa di grave» disse la King.
«Quel salmone del cazzo non porterà a niente di buono, lo so!»
«Ora calmati sorellina. Tanto, mal che vada, arriverà il momento in cui l'avrai fatto diventare femmina»
«Siiiiii»
Liria si sbatté una mano sulla fronte, sapeva già che avrebbe dovuto evitare un Aidencidio. Anche perché, la sua kōhai doveva fidanzarsi con lui! E l'avrebbe ammazzato lei stessa in caso il salmone ferisse la castana.
«Comunque è tardi, dovresti tornare a casa Lì» disse Caleb, facendo annuire la bionda che, però, non voleva stare senza la sua amica. E viceversa, infatti Marty si era già attaccata a cozza a lei.
«Ho capito, vado ad avvisare Joe che resti qui»

Angelo Custode Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora