Un cinguettio

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Vidi questo uccellino
sulla strada,
era piccino
e con un ala lussata.

E se lo portassimo con noi?

"Potremmo curarlo",
lei disse mentre lo prendeva tra le mani.
Aggiunse: "e fasciarlo",
tenerlo fino ad un domani.

Facemmo un nido
sul comodino.

Poi ti strinsi a letto,
"lascia che ti abbracci".
Ti portai la testa al mio petto,
lascia perdere il mondo
e il resto.

E se ti baciassi?
Sono sicuro che avresti il tuo odore,
che quel sapore sia come le altre volte,
quello che mi fa brillare del mio color volpe.

Dio, mi manchi ogni giorno.
Persino quando ci separiamo solo per alcuni attimi.
Ho paura che incontrarti
sia solo stato un sogno,
perché rendi tutto perfetto, credimi.

E se facessimo una passeggiata sta sera?
In un grande prato.
Mano nella mano, lettera per lettera.
Dall'atmosfera catturato,
potremmo sdraiarci,
così sarò accanto a te
e se ti dovessi addormentare saresti accanto me.

Sembriamo al sicuro sotto quest'albero,
coperti dalla natura,
coperto di te.

Ma iniziò a piovere,
ti misi sulla testa la mia felpa
e iniziammo a correre
verso casa in fretta.

Tornammo dove ci aspettava l'uccellino,
per salutarci fece un cinguettio.
Restammo meravigliati
e poi sul letto crollammo,
assonnati
e finalmente ci addormentammo,
abbracciati.

-Alessio I. Nicolosi


Volpe di CartaWhere stories live. Discover now