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Il Pub

Non posso crederci mia madre è tornata, "ciao figliolo, come vanno le cose?" dice guardandomi amorevolmente e andando a sedersi sulla sedia in cucina "bhe non vanno male, sono il primo della classe, ho trovato perfino un lavoro e..." non mi lascia finire la frase che inizia a farmi domande su domande,dopo qualche minuto mi sorge un dubbio "mamma per quanto starai qui a kyoto?" "credo per 3 settimane, ah non devi preoccuparti la rivista mi ha prenotato una stanza in albergo. Non c'è bisogno che mi ospiti" dice sorridendo. Sono passate 2 ore da quando mia madre mi ha fatto visita e mi sto preparando per andare a quel pub di cui mi ha parlato jean, "allora via libertà numero 104" ripeto ad alta voce per constatare se la via è giusta, cammino per la via deserta fino a trovarmi davanti ad una discoteca pub molto carina piena di luci e colori appena entro mi arriva subito alle narici l'odore di alcool. La musica mi sta rendendo sordo ma quante persone ci sono qui, ad un tratto mi sento trascinare al interno di una porta,"tu devi essere levi, vero?" mi ritrovo davanti un uomo sulla trentina biondo e con un paio di occhiali che harry Potter spostati, "sì, sono io e voi chi sareste?" "che sgarbato da parte mia non presentarmi, sono zeke il capo del pub, piacere". Dopo 30 minuti
Zeke è un uomo davvero simpatico ma allo stesso tempo snervante, grazie a dio ho ottenuto il lavoro non sarei riuscito a resistere al tre minuti la dentro,il capo a detto che comincio subito il lavoro e che l'uniforme l'avrei trovata nel camerino n°8. Ho appena trovato l'armadietto con l'uniforme e quest'ultima è composta da dei pantaloncini neri, una camicia bianca, una cravatta nera e un cappello da poliziotto, appena mi sono cambiato mi riguardo allo specchio perché diciamocelo sono troppo sexy. Esco dal camerino e arrivo alla pista da ballo alzo lo sguardo e vedo con ci dovrò duettare e quasi non svengo sul posto:

ERENNNNNN?