His world will go on turning

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Nella mia vita ho imparato una cosa: non c'è niente di più straziante che vedere le persone che ami sfuggirti tra le dita. Sentirle mentre si allontanano da te e ti abbandonano poco a poco. Nella mia vita ho amato molto, ma c'è stata solo una persona che mi ha fatto sentire davvero bene, davvero viva. Pensavo che sarebbe stato con me per sempre, che niente avrebbe mai potuto impedire il nostro amore. Ma il destino è stato crudele con me. L'ho perso. La pioggia se l'è portato via, mi ha portato via il mio Jacob. È passato un anno, ma lo amo ancora. Ancora riempie i miei pensieri, i miei giorni, le mie notti. Spesso lo rivedo nei miei sogni, nell'oscurità sento le sue braccia forti che mi stringono, mi tengono al caldo, ma poi apro gli occhi e trovo solo le mie lacrime a farmi compagnia. Sono sola.
Stasera una pioggerellina sottile si riversa sulle strade di New York, che non accennano a sfollarsi. Turisti sorridenti passeggiano ridendo e parlando tra loro, ma io mi sento ancora più sola. Come se quelle persone non esistessero affatto. Da quando l'ho perso ai miei occhi tutto è cambiato. Mi sento come se nessuno potesse più vedermi, e probabilmente è così. Le mie mani tremano, non riesco nemmeno a mantenere la bacchetta. La pioggia mi bagna i capelli e i vestiti, le gelide gocce di pioggia che mi scorrono sul viso si confondono con le mie lacrime, ma io continuo a camminare, ignorando il freddo che mi penetra nelle ossa. Cammino senza meta, immersa nei miei pensieri, lottando per rimanere a galla e non affogare nella mia stessa mente, e intanto mi perdo tra le strade dell'enorme città, con la consapevolezza che lui non mi troverà mai. Ci sono solo io.
Odio la pioggia. La odio con tutto il mio cuore. Mi ricorda quel terribile giorno, il giorno in cui se lo portò via. Ma oggi le cose cambieranno. Troverò il modo per portarlo indietro. Troverò un modo per salvarlo dall'oblio eterno a cui è stato condannato e finalmente potremo stare insieme. Lui e io. Per sempre.
Improvvisamente il mondo sembra riacquistare colore, come se la nebbia che lo celava ai miei occhi si fosse diradata. Mi ripeto quelle parole finché non perdono di significato, e il loro suono è dolce nella mia mente. Lo riporterò indietro. Chiudo gli occhi e lo vedo qui, al mio fianco, camminare con me sotto la pioggia, sorridere e dirmi che non mi lascerà mai più. Che non sarò mai più sola. Quando riapro gli occhi sento ancora la sua presenza che da' un senso a questo triste giorno di pioggia. I pavimenti coperti di pozzanghere mandano bagliori argentati, la pioggia riflette le luci della città creando effetti meravigliosi. Il suo ticchettio ritmico adesso è quasi una musica, un dolce canto. Come può una cosa essere tanto bella e crudele allo stesso tempo? Oh Jacob, quante cose ho da dirti! Quante cose vorrei raccontarti! Lo so, sto parlando con me stessa e non con te, ma se chiudo gli occhi immagino che tu sia lì ad ascoltarmi, e quasi ci credo. C'è un modo per riportarti indietro, per riportarti da me. Deve esserci.

Sento le mie labbra incurvarsi in un sorriso mentre cambio direzione. La mia solitudine sta per finire. Sento le mie gambe trascinarmi attraverso il largo viale, e sento quasi di poter volare. Dopo tanto tempo, mi sento pervadere ancora una volta dalla speranza. Avevo quasi dimenticato come ci si sentisse ad essere felici. Prima che io possa rendermene conto, sono davanti alla pasticceria di Jacob. Devo aver corso.
Sono stata qui solo una volta, molto tempo fa, quando la ferita dentro di me si era appena aperta. Sapevo che non sarei stata capace di andare avanti se non l'avessi visto, così sono venuta qui di nascosto, facendo di tutto perché né mia sorella né il MACUSA mi scoprissero. Ma quando l'ho visto ho sentito il mio cuore sprofondare. Non sapeva nemmeno chi fossi. Non ricordava nulla di quello che avevamo passato insieme, lo vedevo nel suo sguardo e lo leggevo nella sua mente. Per lui ero solo una cliente, una ragazza come le altre. E se non fosse stato così il MACUSA lo avrebbe obliviato di nuovo, probabilmente gli avrebbero anche fatto del male per colpa mia. Da quel momento ho deciso di non avvicinarmi mai più a lui. Volevo proteggerlo, anche se mi faceva male. Ma non ne posso più di essere sola. Niente più lacrime, niente più desideri inappagati, basta. Il MACUSA non può togliermi anche la mia felicità, se per colpa di una legge devo rinunciare all'amore, be', allora che vadano al diavolo. Tutti loro.
Appoggio una mano sulla porta della pasticceria e la spingo in avanti, ma è chiusa. Ho fatto tardi. Come una candela, vedo davanti ai miei occhi quella flebile speranza spegnersi. Mi mordo il labbro e mi sforzo di non piangere, ma non riesco ad andarmene. I miei piedi si rifiutano di muoversi. Appoggio la schiena al muro e mi copro la faccia con le mani. Non c'è alcuna speranza per me. Quando chiudo gli occhi, adesso, vedo solo il vuoto. Lui non c'è più, ho perso la mia unica occasione. Sospiro e riapro gli occhi, guardando fisso davanti a me. Rimango così per ore, o forse solo per qualche secondo, ma poi vedo una sagoma in lontananza. La riconosco, ma ho paura di illudermi ancora. Man mano che si avvicina, però, ne sono sempre più convinta: è lui, è Jacob! Il mio volto si illumina, faccio qualche passo in avanti, preparandomi a corrergli incontro e pensando a cosa dirgli. Ma poi mi accorgo che non è solo. Rimango paralizzata, a bocca aperta, le parole mi muoiono sulle labbra e sento una parte di me morire a quella vista. In questo momento il mondo potrebbe crollare e io gliene sarei grata.
La ragazza che cammina mano nella mano con Jacob è... bellissima. Non troverei altri aggettivi per descriverla. Ho sempre saputo di essere carina, e non è per vantarmi, è quello che tutti hanno sempre pensato di me, ma quella ragazza emana un fascino irresistibile che io non avrò mai. Sì, sono invidiosa, e non me ne vergogno. Non ho mai provato una sensazione simile, sono sempre stata felice di me stessa, ma adesso vorrei soltanto i suoi capelli neri, più scuri della notte, i suoi lineamenti delicati, la sua pelle perfetta, i suoi occhi luminosi... desidero ardentemente essere quella ragazza di cui non conosco nemmeno il nome, essere quello che vuole Jacob, passeggiare mano nella mano con lui, il mio amore, che adesso non è più mio. Sento i miei occhi che si bagnano, e attraverso le lacrime vedo Jacob girarsi verso la ragazza e baciarla con dolcezza. Non mi ha mai baciata in quel modo. Mi copro le orecchie per tenere i suoi pensieri lontani dalla mia mente, ma non ci riesco. Percepisco le emozioni di Jacob, i suoi pensieri e le sue sensazioni, sento il suo amore come quando eravamo ancora insieme, ma stavolta quei pensieri non sono per me. Per lui io nemmeno esisto. Non può vedermi, non può sentirmi, non sono altro che un ricordo che non gli appartiene più, che gli è stato strappato e portato via troppo in fretta. Mi ha dimenticata, ma il suo mondo ha continuato a girare. Oh, Jacob, non vedi come sono ridotta? Io non potrei mai dimenticarti, e non voglio farlo.
I miei singhiozzi si estinguono nel rumore della pioggia battente. Mi sento impotente, invisibile, persa, sola. Mi sento tradita, ma lo amo ancora, non posso farne a meno.
Mi porto una mano al cuore, che batte sempre più piano e fa sempre più male, chiudo gli occhi e inizio a correre. Non ho una meta, non ho uno scopo. Non più. Semplicemente corro, come se in questo modo potessi lasciarmi tutto alle spalle.
Mi ritrovo in un vicolo cieco che non riconosco. Non so come tornare a casa, ma non m'importa. Mi lascio cadere in ginocchio, urlando. I ciottoli feriscono le mie gambe nude, le pietre mi graffiano le mani, fa maledettamente male, ma non m'importa. Il dolore più grande è quello che mi porto dentro. Oh, Jacob, perché mi hai fatto questo? Sono disperata, non so più cosa fare. Io lo amo, lo amo con tutto il mio cuore.

Ma sono sola.

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⏰ Last updated: Jan 22, 2019 ⏰

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On my Own ~ Queenie Goldstein Where stories live. Discover now