TESTA DI FAGIOLO

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Quella voce... Erano 1300 anni che non la sentiva, mio Dio! Era il paradiso! Quegli occhi! Li aveva quasi dimenticati... quel blu, in cui aveva sognato di perdersi così tante volte... Aveva quasi dimenticato il suo volto, è ora ce lo aveva davanti, perfetto come allora. Un'altra lacrima gli bagno la guancia, poi in altra, e così due cascate invasero il suo viso, offuscandogli la vista, milletrecento anni di lacrime trattenute, di dighe immense costruite; a quella vista non resse.


Si lanciò addosso ad Artù con tutta la gioia che aveva in corpo. "Brutta testa di fagioli! Asino reale! Non ti ho visto!" E continuò a piangere.
Scioccato Artù rispose "Senti non puoi insultarmi mentre piangi, poi neanche ti conosco come ti permetti di insultarmi?" Merlino lo guardò e ancora scosso dai singhiozzi si accorse di un particolare: il suo Artù aveva appena detto che non lo conosceva.
Preso dalla paura e dalla ricerca di qualche scusa per la sha risposta poco educata rispose "Oh scusa, Ti avevo scambiato per una persona che non vedo da tanto tempo. Ti prego perdonami."
Artù perplesso disse "ok va bene,  perdonato!" E gli sorrise, il più bel sorriso che Merlino avesse mai visto
"Comunque piacere mi chiamo Artù" disse il biondo porgendiglo la mano
"Merlino!" Il ragazzo gli strinse la mano, forse con troppa forza. Poi analizzarono il punto in cui le due auto si erano urtare. Nessuna delle due aveva subito danni.

"Senti" chiese Artù "Che ne pensi se domani andiamo a farci un caffè?" Merlino accettò subito e si scambiarono i numeri. Poi si salutarono ed entrarono nelle rispettive macchine.


Immerso nei suoi pensieri Merlino arrivò al suo appartamento.
Era al 4 piano di un condominio che dava sul Tamigi. Inserì le chiavi nella serratura della porta ed entrò.
Casa sua aveva un grande soggiorno con un mega televisore, un tappeto bianco come il divano, alle pareti aveva attaccata una grande libreria dove conservava i suoi amati libri, comprese le prime edisuoni di libro come "I promessi sposi" o "La Divina commedia" che aveva acquistato al tempo. Le pareti erano piastrellate di bianco.
Dopo il soggiorno di entrava in un piccolo corridoio con varie porte: a destra il bagno e lo studio, a sinistra la cucina con il tavolo da pranzo e la camera da letto, con un gran lettone, come piaceva al modo.
Con la più totale tranquillità e calma si mise a fare la torta mentre pensava ad Artù.


Wow! 1300 anni e finalmente quella testa di fagioli si era fatta vivo. Quando l'aveva visto non aveva capito più niente. Effettivamente, è un po' troppo far aspettare 1300 anni ad una persona solo per un amico, e poi, quando l'aveva abbracciato aveva provato una gioia così immensa, che forse si era trasformata in...


Con le mani ancora in pasta a Merlino tornarono alla memoria gli anni di Artù e di Camelot, quelli in cui gli aveva salvato la vita così tante volte da aver perso il conto, gli anni di segreti mai rivelati, è non si riferiva solo alla magia. Merlino provava qualcosa per Artù, e si ricordò di come si sentiva triste e impotente quando lo vedeva baciare Ginevra, nonostante sapesse che era così che doveva andare.
Mentre l'amore nascosto per Artù stava sbocciano di nuovo dentro di lui, Merlino sentì il telefono vibrare, era un messaggio di Artù

"Ciao Merlino!!!! A che ora è in quale bar ci vediamo domani?"

Allora Merlino ebbe un'idea e rispose

"Ciao Artù, perché non ci vediamo a casa mia per pranzo? Ho fatto una torta! Questo è l'indirizzo"

E scrisse l'indirizzo.  Il biondo non ci mise molto a rispondere

"Se per te non è un problema io accetto, che ne dici alle 12:30?"

Merlino acconsentì e augurò la buonanotte al suo nuovo/vecchio amico. Lasciò riposare l'impasto della torta e andò a dormire.

1000 anni e poi.../MERTHUROnde as histórias ganham vida. Descobre agora