Alla ricerca del peluche perfetto

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Al mio ritorno controllai che Marika fosse a casa e vidi che era già tra le braccia di Morfeo, così decisi, dopo una tazza di tea caldo, di andare a dormire anch'io. Speravo solo di riuscire a fare una notte senza sogni, o incubi almeno. Ce n'era uno che mi tormentava da tempo: era sempre lo stesso, ma ogni singola volta mi svegliavo piangendo e con il cuore in tumulto.

Grazie al cielo non sognai nulla e, quando mi alzai il mattino seguente mi sentii come rinata. Forse dopotutto mi ha fatto bene cantare un po', pensai mentre mi preparavo. Mi ero come sfogata da tutte quelle sensazioni che da quella settimana si erano risvegliate dentro di me. Mi feci una doccia, mi vestii e uscii di casa lasciando un bigliettino a Marika dove le auguravo una buona giornata. Andai a lavoro e così la mattinata passò velocemente. Quando fui sul punto di andarmene, Jimmy mi chiamò.

"Cat aspetta!"

Mi bloccai proprio sull'uscio della porta. "Dimmi" feci, voltandomi verso di lui e sorridendogli.

Io e Jimmy avevamo un bel rapporto, tanto che quando uscivamo ci scambiavano per fidanzati... Non che mi dispiacesse, sia chiaro: lui era davvero un gran bel pezzo di ragazzo. E, oltre a quello, era generoso, gentile e disinteressato. L'unica pecca era che Jimmy era gay. La vita era proprio ingiusta. Perché i bei ragazzi sono per la maggioranza gay o stronzi? Me lo chiedevo spesso.

"Devo fare un regalo a mia cugina e non so minimamente cosa farle"

Nel frattempo ci incamminammo verso il centro di Londra. Lui mi mise il braccio intorno alle spalle, io sorrisi e appoggiai la mia testa sulla sua spalla.

"Che ne dici di un peluche. Vai sul sicuro" dissi.

"Non è una cattiva idea. Dopotutto ha 7 anni" rispose lui sovrappensiero.

"Allora andiamo in un negozio di giocattoli. Eccolo lì!" dissi indicandolo. "All'arrembaggio!" urlai per poi iniziare a correre ridendo. Mi girai un attimo per vedere se Jimmy mi seguisse e, siccome non vidi dove mettevo i piedi, andai a sbattere contro qualcuno per poi cadere a terra.

"Scusa" disse il ragazzo sconosciuto. Stetti ancora un po' seduta a terra, valutando eventuali danni. Non ce n'erano, a parte il sedere dolorante, così mi alzai.

"No, scusami tu. Non stavo vedendo dove mettevo i piedi" risposi io. Alzai lo sguardo verso lo sconosciuto e notai che era un ragazzo con una felpa enorme e un paio di occhiali scuri. Era impossibile non riconoscerlo, soprattutto per i suoi riccioli ribelli che fuoriuscivano dal cappello. Sbuffai sonoramente. Per mia immensa fortuna, in quel momento arrivò Jimmy.

"Ehi Cat, stai bene?" mi chiese lui senza guardare il riccio.

"Si, non ti preoccupare. Non mi sono fatta niente. Sei una lumaca!" risposi sorridendo. Con la coda degli occhi vidi le mani di Harry stringersi a pugno. Sorrisi compiaciuta. Ti meriti questo e altro, stronzo.

"Dai andiamo..." cominciai io parlando con Jimmy. Rivolgendomi a Harry dissi: "Beh scusa ancora Harry. È stato NON un piacere vederti. Spero di NON incontrarti di nuovo"

Fece una smorfia e se ne andò, brontolando chissà cosa, mentre io e Jimmy entrammo nel negozio.

"Chi è quel tipo?" mi domandò lui.

"Solo Harry Styles, sai quello dei One cosi" risposi acidamente.

"Solo?! Che ha fatto per meritarsi la tua ira?" scherzò lui.

"Lunga storia" dissi evasiva. Lui capì che non volevo parlarne quindi non insistette.

"Bene, mettiamoci a lavoro. Alla ricerca del peluche perfetto!" esclamò. Risi.

Dopo una lunghissima ora lì dentro, decidemmo di comprare un semplice orsacchiotto. Era davvero carino e me ne innamorai nell'instante in cui lo vidi. Era così tenero e bello... aveva bisogno di una casa. E se non fosse stato lui, allora lo avrei preso io.

"Grazie Cat, mi hai salvato" disse lui una volta pagato e impacchettato il regalo.

"Figurati, mi sono divertita" risposi io sorridendogli. "Ma ora devo proprio andare. Ci vediamo domani, Jimmy"

"Si, a domani" mi risalutò lui, facendomi l'occhiolino.

Tornai a casa, sperando di potermi finalmente allungare sul divano a vedere un po' di serie tv, ma quello che trovai non mi fece per niente rilassare...

Quando credi di odiare finisci per amare || H.S. ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora