Capitolo primo

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'Quella mattina del 25 Maggio 1980 stavo camminando a passo svelto sulla via principale della città. Mi ricordo come se fosse ieri l'odore delle persone che cercavo di schivare tra un passo e l'altro: qualcuno sapeva di sigaretta, qualcuno di amore, qualcuno di alcool o di sesso ma, la maggior parte, aveva l'odore della morte tra i filamenti dei vestiti.
La sede municipale distava ancora un centinaio di metri ma - scusatemi se mi permetto - sembravano infiniti data la fretta nel raggiungere un posto così, come posso dire, insipido.' Raccontò Izabella, ruminando un chewing-gum, anche se ciò è sconcertante, visto il suo odio per tali.
'Signora Moreau, aveva delle armi con sé?'.
'Ebbene si, giovanotto, un paio di granate, una pistola e qualche fumogeno, ma quelli, lo sanno tutti, non ammazzano nessuno'.
I due la guardarono strabuzzando gli occhi ma, dopo tutto, non avevano tutti i torti ad essere così sconcertati.
'Avete intenzione di fissarmi ancora per molto o posso proseguire con l'esposizione dei fatti, agenti?'.
Uno scosse la testa incredulo mentre l'altro fece un cenno e premette il registratore che aveva di fronte per dare il via ad una nuova procedura burocratica.
'Vediamo, stavo dicendo... camminavo a passo spedito in attesa di vedere il municipio che si fece presto largo attraverso lo scorcio delle case.
L'ingresso era chiaramente controllato da militari ma negli anni ottanta una ragazza di diciannove anni era guardata come preda, non come potenziale criminale e...'
'Ed Elliot era tra i militari.' Concluse la frase uno dei due.
'Elliot era tra i militari.' Confermò lei appoggiando sul tavolo una scatola delle scarpe aperta e contenente un sacco di foto risalenti a quel periodo.
'Fra di noi fu amore a prima vista.' Allungò una fotografia. 'Elliot era davvero molto bello ma io di più' sogghignò ma i due osservando gli scatti non ebbero dubbi sulla verità contenuta nella frase.
'Da come la sto raccontando sembra quasi che Elliot fosse già un criminale ma dovete sapere che io lo conobbi proprio in quella situazione.'
Chiaramente i due agenti ne erano già a conoscenza, ma nessuno la interruppe una seconda volta.
Izabella si senti catapultata nuovamente in quel momento, quarant'anni prima, ed iniziò a descriverlo come se si trattasse di un film appena visto.
'I fiori cadevano dai ciliegi che circondavano l'edificio ed alcuni atterravano anche tra i suoi capelli biondi. Io portavo un taglio corto, all'epoca non era né inusuale né alla moda ma il capello a filo mento era un mio segno caratteristico. Era così bello, desiderai averlo e non ebbi la forza di lanciare le bombe.'
'Quindi fu per merito di Elliot se si salvò così tanta gente innocente?'
'Suvvia, agente, di innocente in quel posto c'era solo l'arredamento.' Le idee politiche non devono intaccare le indagini, agenti.
'Izabella, prosegua.'
'Io entrai durante il comizio, decisi di sedermi e, alla conclusione del discorso, lanciai un paio di fumogeni e sparai al sindaco.'
La galera scampata per oltre quasi mezzo secolo accolse la donna dopo le ultime due parole della sua confessione, ma questo é solo l'inizio.

Storm of black eventsWhere stories live. Discover now