Riunione al Manor

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Piton spostò di nuovo lo sguardo sul suo libro, un leggero sussurro lasciò le sue labbra:-Lo so...-

***

2 ANNI PRIMA.

Venus camminava velocemente tra le strade di Cokeworth, il vento le faceva volare i capelli bruni, gli occhi azzurri erano ridotti a due fessure per colpa del gelo. Silente l'aveva mandata per recuperare un vecchio oggetto di Lily Potter, un oggetto che la ragazza conosceva bene. La giovane Lily glielo aveva prestato per gli esami del suo primo anno, era un piccolo portafortuna che aveva un immenso valore per la rossa. Non sapeva cosa volesse farci Silente, ma, probabilmente, voleva darlo ad Harry e lei era l'unica che poteva riconoscerlo. Si avvicinò a grandi passi alla casa, ma di colpo sentì un dolore lancinante a tutto il corpo. Iniziò a contorcersi su se stessa, il bruciore le percorreva la spina dorsale, i polmoni sembravano esplodere e il cuore essere stretto in una morsa mortale.
-Silente credeva davvero che non saremmo stati ovunque?-
Venus tremò leggermente quando tutto si fermò, la trachea sembrava andare in fiamme ogni qualvolta espirava. Alzò leggermente lo sguardo, tutto quello che vide furono delle maschere nere poi il buio.

Quando si svegliò, la testa le doleva ardentemente. Sentì varie risatine tutt'intorno a lei, tentò di alzarsi invano: era sdraiata su un tavolo di legno. Tutt'intorno a lei erano sedute diverse persone, ne riconobbe alcune: Lucius Malfoy, sua moglie, Bellatrix Lestrange.

-Signorina Jones, benvenuta.-
Quelle parole uscirono come un sibilo, Venus sentì il suo cuore accelerare i battiti. L'uomo alzò la bacchetta ed iniziò a giocarci con le mani:-Cosa ci facevi lì?-

La donna chiuse gli occhi e si morse la lingua, sarebbe stata quella dunque la sua fine, ma non avrebbe ceduto. Non avrebbe mollato. Aveva chiuso la propria mente, proprio come le era stato insegnato prima di entrare nell'Ordine. Nessuno avrebbe saputo.
Una risata disumana lasciò le labbra di quel mostro:-Dunque... Avada...-
Dei rumori di passi fecero voltare tutti quanti, la donna alzò poco la testa e, a quella visuale, il suo cuore si fermò di colpo. Non poteva essere. Un uomo dalla lunga tonaca nera e i capelli del medesimo colore entrò nella stanza:-Scusate...-
Le parole gli morirono in bocca, lo sguardo di tutti fermo su di lui. Venus sentì le lacrime bagnarle gli occhi, si sentiva tradita e spaesata. Non avrebbe potuto avvertire nessuno di quello che aveva visto quella notte, non avrebbe potuto dire a Silente quello che aveva scoperto.
-Riconosci la nostra ospite, Severus?-
L'uomo annuì fermamente, non smise di guardare la donna:-E' il motivo per cui sono arrivato in ritardo.-
Venus spalancò gli occhi, il resto della sala continuò a fissarlo sbalordito, senza proferire parola. Fu Voldemort a rompere il silenzio:-Cosa significa questo, Severus?-

L'uomo si avvicinò al corpo di Venus e gli spostò i capelli dietro alle orecchie:-Avevamo un appuntamento questa sera, sapete cosa intendo.-
Un leggero ghigno gli increspò le labbra, Venus ingoiò a vuoto: cosa stava succedendo?

Delle risate vennero suscitate nella stanza, il Signore Oscuro ghignò divertito:-Stava entrando nella casa di Lilian Potter.-
Severus si rivolse direttamente a Venus:-Quante volte ti ho detto che la mia di casa è quella sul lato opposto?-
I loro occhi si incontrarono e la donna cercò di comprendere quello che stava accadendo, annuì semplicemente ed altre risate arrivarono alle orecchie ovattate di Venus.

Era salva? Sarebbe potuta tornare a casa? Cosa sarebbe cambiato? Perchè Piton era lì?

-Mi manca un po' di spettacolo, perchè non procedete qui?-

Il corpo di Venus sembrò paralizzarsi in pochi secondi, Piton alzò lo sguardo verso il Signore Oscuro. La donna chiuse gli occhi, non lo avrebbe mai fatto. Piton non poteva farle questo.
Piton ghignò soddisfatto:-Se è questo che volete.-
L'uomo si posò lentamente sul tavolo, Venus era completamente immobilizzata dalla paura. Dei languidi baci vennero posati sul suo collo. Tentò di fermarlo con le mani, ma Piton gliele bloccò e la baciò avidamente. Alzò di poco il volto e la guardò negli occhi mentre iniziò a sbottonargli la camicia. Venus avrebbe voluto urlare, avrebbe voluto lanciargli un calcio, ma sapeva che non avrebbe potuto fare nulla, sapeva che quello era l'unico modo per sopravvivere. In pochi gesti i suoi pantaloni finirono sul pavimento, una lacrima le scivolò sul viso mentre una serie di incitamenti arrivavano dai presenti nella Sala.

***

Un urlo lasciò le sue labbra. Si alzò di scatto, era nel letto ed il sudore le imperlava il volto. Il respiro era affannato e la giovane iniziò a toccarsi la gola in modo insistente.
-Jones.- Piton gli bloccò le mani, gli occhi della donna erano spalancati e vuoti.
-Jones!-
La donna scosse la testa e cercò di dimenarsi:-Non toccarmi! No, non toccarmi! Ti prego...-
La voce rotta dai singhiozzi e dalla paura, gli occhi bagnati dalle lacrime. L'uomo si mise di fronte a lei, la scosse violentemente:-Venus...-
Gli occhi di lei sembrarono tornare alla luce, lo guardò per svariati secondi:-Io...-
Corse in bagno e vi si chiuse dentro, si accucciò a terra e tentò di tornare a respirare tranquillamente. Nessuno bussò alla porta, era sola. Sola in quell'inferno in cui non voleva trovarsi. Schiava di un destino che le era stato assegnato.

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⏰ Last updated: Aug 08, 2018 ⏰

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