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Nel frattempo...

Cabina 2 . Allan e Steve.

« Allan, sto morendo!  » gridò Steve per l'ennesima volta, intenzionato più che mai a dettare testamento.
« No, Steve, non stai morendo,purtroppo.» rispose Allan,monotono.
« Siamo troppo in alto,cadremo di sicuro!» continuò Steve con gli occhi chiusi, mantenendosi alle sbarre in ferro della cabina.
Allan roteò gli occhi al cielo, esasperato.
«  Non fare l'idiota, ti prego. Qui sopra ci lasciano salire i bambini, persino i neonati.» disse, riferendosi palesemente a Riley.
« Fanculo, voglio scendere, io mi butto!» sbottò Steve, alzandosi in piedi all'improvviso mentre la giostra si era appena fermata in cima.
« Ma che cazzo fai? risiediti subito!» Allan si alzò di scatto e lo afferrò per la vita, costringendolo a sedersi.
« Allan, tu non capisci che a breve moriremo. Perché non sei agitato? prendimi la mano!» continuò Steve, totalmente in paranoia.
Allan scrollò la testa, chiudendo gli occhi e cercando di pensare ad un modo per calmarlo ed evitare di farlo buttare giù.
« Pensa che tra poco sarà tutto finito e che ce ne ritorneremo a casa sani e salvi.»
Steve aprì gli occhi di colpo e lo guardò seccato.
« Se fosse stato così semplice, l'avrei già fatto, gioia mia, ti pare?»
In quel momento, Allan rivalutò l'idea iniziale di buttarsi di sotto.
« Ok,adesso mi siedo accanto a te, così la smetti di urlare.» Steve annuì, asciugandosi il sudore dalla fronte.
« Ecco fatto. Adesso va meglio?»
« Tienimi la mano.»
Allan guardò la sua mano allungarsi verso di sé. Sospirò silenziosamente e l'afferrò senza più pensarci.
« Abbiamo finito?» gli chiese scocciato.
« Sì.»
« Sarebbe stato meglio se fossimo stati tutti insieme, invece ci hanno diviso. » constatò Allan, guardando il panorama, mentre Steve respirava lentamente fissando un punto indefinito davanti a sé.
« Ti da' fastidio che quei due stiano da soli?» disse Steve stuzzicandolo ,ritenendolo un ottimo modo per distrarsi dalla sua  più grande fobia.
« Forse un pochino, ma mi fido di Cristìn. »
« Solo un pochino? io se fossi in te avrei già sfondato la cabina per raggiungerli.»
« Ma perché oggi la tua testa vuole che ci suicidiamo? »
« A volte sento anche delle
voci, ma magari ne riparliamo un'altra volta. » gli rispose , ridendo praticamente da solo.Allan si passò una mano sul viso, buttandosi indietro il ciuffo e trasalendo con il respiro.
« Mi fido di Cristìn,ok? anche se stiamo insieme da poco, sento che i suoi sentimenti per me sono sinceri,almeno lo spero.» ribadì Allan, annuendo più volte.
« Sì, ma devi valutare anche un viaggio di sola andata per  Cornalandia e se vuoi
ti ci porto, la strada la conosco bene. »
Allan lo guardò dritto negli occhi,per niente divertito. « Da quando sei così spiritoso? » disse, piegando la testa di lato.
« Da sempre, solo che mi trattenevo. Ma adesso che ti ho dichiarato i miei sentimenti, posso essere me stesso fino in fondo. » disse convinto e toccandogli i capelli gli sorrise dolcemente . « Steve e piantala! non sei più acroscofo?»
«  Si dice "acrofobico."»
« Ok,qualsiasi cosa tu sia, ti prego riprendi ad esserlo subito,così la tua bocca,invece di sputare altro veleno,inizierà nuovamente a lamentarsi che stai per morire.» detto ciò, gli lasciò bruscamente la mano, intrecciando le braccia al petto per poi sedersi sui sedili difronte.
Steve rimase in silenzio per alcuni secondi, cogliendo al volo quell'occasione d'oro.
« Adesso che hai finito le riprese del film, sarai impegnato con le presentazioni in giro per il mondo ed al centro dei riflettori. Come avete intenzione di fare? perché, attento spoiler,ho l' agenda di Cristìn già piena di impegni e, indovina un po'? non combaciano con i tuoi nemmeno
per errore.  »
« Umpf, sembra che stasera tu ci stia prendendo gusto a girare il dito nella piaga.» affermò Allan, accavallando le gambe. « Non sono mai stato bravo con le relazioni e non ne ho mai avute a distanza, ma credo di poterci provare con lei. C'è una prima volta per tutto,no? magari  provandoci, potrei scoprire che mi piace. »
« È proprio ciò che dico anche io!magari,provando una cosa che non hai mai provato prima,potresti scoprire che ti piace.» continuò Steve con un pizzico di malizia.
« A cosa ti riferisci in particolare?»  Steve deglutì.
« Assolutamente a niente, parlavo in generale,ovviamente.» rispose poi prontamente, guardandolo con sguardo innocente. Allan lo lasciò perdere, ritornando a fissare le luci dei grattacieli e dei fari delle auto in movimento. « Penso che un po'
di lontananza ci farà bene, non vorrei si trattasse solo
di attrazione fisica.»
Steve restò in silenzio.
« E poi ho ripensato alle tue parole,quelle che mi dicesti a Central Park. Non vorrei che lei sia effettivamente attratta solo dalle attenzioni che le do' ogni giorno standole accanto, compensando,in tale modo,le mancanze di Erik. È successo tutto così velocemente, forse siamo stati un po' frettolosi. Magari, sarò io stesso a ricredermi su di lei e non ti nego che sono un po' confuso.»
« Quindi, tra virgolette, stai insinuando che la colpa è anche mia? » gli domandò Steve,indicando sé stesso. A quel punto, Allan abbassò la testa guardandosi le punte dei piedi.
« Steve, scusami se ti sono sembrato freddo in questi giorni e parlo anche di ieri. Cristìn non sa' nulla di ciò che è successo ed io non voglio passare la mia vita ad essere arrabbiato con il mio miglior amico solo perché si vergognava nel dirmi di essere gay.» in quel preciso istante, Steve capì che Allan, proprio come aveva detto Erik,non aveva mai smesso di essere il suo miglior amico, ma che avesse solo bisogno di più tempo per metabolizzare quella sconvolgente realtà. «Mi dispiace per la scenata che ho fatto a casa tua e mi dispiace per averti offeso e fatto sentire sbagliato.»
« ...e per aver rotto il mio vaso preferito.» continuò Steve, rimproverandolo.
« Sì, anche per quel tuo orrendo vaso. » ripeté Allan , scocciato.
« Non dire più che era orrendo.» puntualizzò Steve, offeso ed irremovibile.
« Ma era solo un oggetto! te lo ricomprerò presto. »
« Per me aveva un grandissimo valore e poi hai rovinato anche i fiori freschi che avevo appena comprato. » Allan sospirò rassegnato, senza aggiungere altro.
« So' bene che i miei impegni non coincideranno con quelli di Cristìn, ma spero di non perdere di vista anche te. »concluse infine, lasciando Steve del tutto spiazzato. Forse Erik c'aveva azzeccato ancora una volta?
« N..no.Penso di potermi liberare.» concluse, esitando per un attimo.
« E...siamo arrivati. Vedi? Distraendoti ti è passata la paura. Adesso dammi di nuovo la mano: ti aiuto a scendere da qui sopra.»
Steve annuì sorridendogli ed afferrò la sua mano senza farselo ripetere due volte. Una volta uscito dalla cabina, trasse un sospiro di sollievo e, guardando Allan camminare accanto a sé, capì che  le cose non erano tutte nere come credeva che fossero, ma che, al contrario,come quel pazzo di Erik aveva tentato di fargli capire, qualcuna avesse una sfumatura particolare.

La mia vita con Erik RedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora