Capitolo primo

2.9K 142 116
                                    


Alya la fissò con due occhi pieni di stupore. Non avrebbe voluto far pesare la cosa alla sua migliore amica, ma sul serio le riusciva difficile credere a ciò che Marinette le aveva appena chiesto. Per essere più precisi, non era solo la domanda in sé ad averla lasciata basita, quanto il modo e l'espressione con cui lei gliel'aveva posta.

   Approfittando del pomeriggio libero e del bel tempo, le due amiche si erano concesse una passeggiata allo Champ de Mars ed era stato allora che Alya aveva chiesto a Marinette come mai avesse quell'aria mogia e distratta, quel giorno. L'altra aveva temporeggiato nella risposta da darle, ridacchiando nervosamente, ma poi si era di colpo rabbuiata e aveva abbassato lo sguardo, arrestando il passo e costringendola a fare la medesima cosa.

   «Ehi... tutto bene?»

   «Cosa senti quando sei con Nino?»

   Era stata una curiosità dettata da cosa, esattamente? Alya l'aveva guardata esterrefatta e allora lei si era affrettata ad aggiungere: «Scusa, so che può sembrare una domanda scomoda... è solo che... non pensi anche tu che forse...» La voce le era venuta meno, gli occhi le si erano fatti lucidi e la ragazza aveva dovuto mordersi il labbro inferiore per farsi forza prima di continuare. «...forse Adrien non è il ragazzo giusto per me...?»

   A cosa era dovuto quel pessimismo improvviso? Cos'era accaduto per far sì che Marinette si torturasse con un dubbio del genere? Alya le si fece vicina, le passò un braccio attorno alle spalle e le sorrise con tenerezza. «Ti va di sederci e di gustarci un buon gelato, mentre ne parliamo?»

   Non finì di dirlo che Marinette si lasciò sfuggire una lacrima, poi un'altra, mentre con le mani già nascondeva il viso alla sua vista. Alya l'abbracciò, carezzandole affettuosamente la schiena. «Piangi pure, se ne hai bisogno», le sussurrò all'orecchio, certa che la sua amica fosse soltanto confusa e che necessitasse di sfogare in qualche modo. Non l'avrebbe giudicata e questo Marinette lo sapeva. Ecco perché subito si aggrappò a lei e si lasciò andare in singhiozzi silenziosi contro la sua spalla, cercando un conforto che forse soltanto lei poteva darle.


«Quindi... è per questo che sei arrivata alla conclusione che Adrien possa non essere il ragazzo giusto per te?» chiese Alya, leggendo sul cellulare della sua amica la citazione che le aveva tolto il sonno. «In tutta onestà, credo che l'amore sia diverso per ognuno...»

   «Ma se così non fosse?» mugolò Marinette, seduta accanto a lei sulla panchina, le ginocchia al petto e il viso nascosto. «Ricordi cos'è successo l'altra volta, quando io e Adrien ci siamo tenuti per mano durante i provini per il videoclip di Clara Nightingale? Ero tremendamente in imbarazzo. Come sempre, del resto.»

   «Mi pare lo fosse anche Adrien», le fece notare Alya, attenta ai dettagli come al solito. L'altra levò su di lei due occhioni da cucciolo che le fecero scappare una risata. «Forse non te ne sei accorta, ma lo stesso Adrien sembrava andato quasi nel pallone, quel giorno. Ho anche delle riprese che lo testimoniano», le assicurò, restituendole il cellulare per recuperare il proprio e mostrarle le immagini di quel giorno. Alya aveva ragione, si disse Marinette con non poco stupore: guardandole ora, a mente più fredda, non poteva non notare come il giovane si fosse comportato in modo assai simile al suo. Lo imbarazzava prenderla per mano? Anche lui avvertiva le farfalle nello stomaco?

   «Oltretutto», stava continuando Alya, mentre le immagini continuavano a scorrere sotto ai loro occhi, «dopo che si è tolto il costume, è rimasto dietro alla porta del tuo camerino ad aspettarti.»

   Questo Marinette lo ricordava bene. Dopo che Chloé era tornata sul luogo del provino e aveva cercato di mandare tutto a monte ricorrendo all'aiuto di suo padre il sindaco, lei e Adrien erano stati costretti a cambiarsi, togliendosi di dosso i costumi di Ladybug e Chat Noir. Era stata una salvezza – non soltanto per lei, benché Marinette non potesse saperlo – perché questo aveva impedito agli altri di scoprire la vera identità dei supereroi di Parigi; soprattutto aveva tratto d'impaccio i due ragazzi anche da un'altra situazione di chiaro imbarazzo: il doversi esibire fianco a fianco, mano nella mano. E nonostante ciò, Adrien era rimasto appena fuori dal suo camerino mentre lei finiva di cambiarsi, come se avesse avuto qualcosa di importante da dirle, che non potesse essere rimandato in alcun modo. O forse era stata solo la sua immaginazione, fervida come sempre quando si trattava del suo rapporto con lui?

BivioWhere stories live. Discover now