Capitolo 3.

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La stanza era completamente vuota, Filippo inizialmente pensò che il suo compagno fosse semplicemente fuori,e, per assicurarsene, decise di controllare se nell'armadio, che si trovava sul lato sinistro della camera, ci fossero dei vestiti, ma, una volta aperto, si accorse che era completamente vuoto, al suo interno si trovavano soltanto delle stampelle completamente nere e spoglie, così ne approfittò per sistemarci i suoi vestiti.
Si buttò nel letto, in quel momento realizzò che era davvero lì, era davvero in quel collegio, era davvero lontano da casa, suo padre aveva di nuovo vinto, lui era intrappolato in quella scuola, senza nessuno, senza la musica.
Per ammazzare il tempo, Filippo decise di dedicarsi alla lettura del suo nuovo orario delle lezioni, "lunedì alla prima ora... matematica" "Aspetta, ma oggi è lunedì, che ore sono?" Si chiese tra se e se, la sua prima lezione sarebbe cominciata tra 5 minuti, non gli ci volse molto a capirlo, la cosa curiosa, è che non si scomodò minimamente di fare in fretta per arrivare in orario, anzi, se la prese decisamente con calma, arrivando in aula con 10 minuti di ritardo.
Arrivato a destinazione, inizialmente venne rimproverato dal professore che però, subito dopo, lo invitò a sedersi di fianco al l'unico banco libero di quell'enorme aula. Filippo rimase piacevolmente sorpreso di essere finito proprio in quel banco, tutti gli altri ragazzi, almeno dalle apparenze, sembravano degli snob con la puzza sotto al naso, il suo compagno invece no, aveva un aria decisamente simpatica, capelli rasati di un biondo ossigenato, occhi marroni, labbra estremamente carnose ed era l'unico dell'aula ad avere la felpa, come lui.
Filippo si dirise verso il suo banco, nemmeno il tempo di sistemarsi, che il suo compagno esclamò "Hey io sono Simone, piacere" allungando la mano verso di lui, il ragazzo tatuato ricambiò la stretta di mano, dicendo a sua volta "Ciao sono Filippo", a quel punto Simone gli confessò "Lui è il prof Di Francesco, le sue lezioni sono le più noiose, in più diciamo che non gli sono molto simpatico.. ma non ti preoccupare, in realtà sono simpatico, anzi è una fortuna per te essere qui accanto a me piuttosto che a quei figli di papà, ed è una fortuna anche per me, finalmente qualcuno con un po' di stile!" esclamò fissando le mani di Filippo "Che fighi quegli anelli" continuò il biondo "peccato però, mi sa che non te li faranno tenere, sono molto rigidi qua, volevano persino tingermi i capelli" a quelle parole Filippo si rattristì molto, non voleva cambiare, lui era così, erano i suoi segni distintivi, se gli avessero tolto gli anelli, chissà cosa avrebbero pensato dei suoi orecchini di piuma? Riusciva solo a pensare che non sarebbe mai dovuto andare in quel posto, non voleva essere manipolato da loro. A quanto pare, Simone si accorse del cambio d'umore di Filippo, tanto che subito lo rassicurò dicendogli "Non ti preoccupare, alla fine questo posto non è così male, devi solo stare attento a chi frequenti, ma ci sono io qui a posta per guidarti verso la giusta via", risero entrambi "E quali sarebbero le persone giuste?" chiese a sua volta Filippo ridendo "Beh, innanzitutto io, ma, oltre a me, potrai contare assolutamente su Luca, lui è un anno più grande quindi non frequenta le nostre lezioni, ma te lo farò conoscere dopo a pranzo" "Signor Baldasseroni" intonò una voce maschile "Sarebbe così gentile da deliziarci tutti quanti con i suoi racconti, invece di condividerli solo con il signor Fanti?" nessuna risposta "Come pensavo" continuò il professor Di Francesco "Anzi baldasseroni, venga a risolvere questa equazione", il ragazzo non face in tempo ad alzarsi che, per sua fortuna, suonò la campanella "Sarà per la prossima volta" esclamò simpaticamente, per poi dileguarsi via dall'aula il prima possibile. Filippo lo seguì ed entrambi scoppiarono a ridere "O mio Dio hai visto la sua faccia?" disse Simone "Dai vieni, ti faccio conoscere Luca" continuò il biondo mettendo un braccio intorno al collo di Filippo per poterlo guidare verso la sala da pranzo. Una volta arrivati, Filippo non ci mise molto a capire che in quella scuola, esistevano gruppi ben definiti, erano tutti già divisi nei rispettivi tavoli, tutti sapevano dove andare "Hey Simo, chi è il nuovo arrivato?" Chiese Luca riferendosi a Filippo "Si, lui è Filippo, è un tipo apposto, pranza con noi okey?" rispose Simone riferendosi al ragazzo tatuato "Certo" continuò Luca, passando due vassoi a Simone e Filippo, per poi mettersi tutti e tre in fila. Luca era un ragazzo non troppo alto, con i capelli ricci e piuttosto lunghi, occhi scuri e pelle olivastra, anche lui aveva l'aria simpatica, amichevole, sia lui che Simone erano stati molto carini con Filippo, e questo gli aveva fatto particolarmente piacere. Il cibo non era un granché, c'era soltanto della pasta al pomodoro, carne, del purè e della frutta, Filippo decise di prendere la pasta ed una mela verde, mentre sia Luca che Simone presero la carne con il purè, poi si misero al tavolo. Nemmeno il tempo di iniziare a magiare che Luca iniziò a spiegare ogni gruppo a Filippo "Allora, vedi quei ragazzi li, vicino alla finestra? Loro sono Matteo, Lorenzo ed Alessandro, sono piuttosto simpatici, se ti capita di scambiarci qualche parola, puoi stare tranquillo, stanno anche spesso con noi, qualche volta ci incontriamo tutti in camera a guardare la tv o altro. Mentre quelli lì, ti conviene starci alla larga, loro sono Luca, Daniele e Filippo, si credono chissà chi, sono dei figli di papà con la puzza sotto il naso, davvero insopportabili. Laggiù invece, puoi vedere il "duo spagnolo" come gli chiamiamo io e Simo, si chiamano Bryan e Orion, fissati con la danza, sono veramente strani, parlano solo nella loro lingua per non far capire agli altri quello che stanno dicendo, mettono sempre zizzania tra tutti, se c'è un litigio, sicuramente loro c'entrano qualcosa.  Ah lui è Elliot, il belloccio della scuola, sta sempre da solo, penso che nessuno ci abbia mai parlato effettivamente. Tutti gli altri ragazzi che vedi, sono abbastanza irrilevanti, non hanno mai fatto niente di così particolare, non ci abbiamo mai parlato, ma la maggior parte di loro, va dietro a Qui, Quo e Qua" Luca dopo aver visto la faccia perplessa di Filippo, alla fine della sua ultima frase, ridacchiò, per poi spiegargli "Si Qui, Quo e Qua, ovvero Luca, Daniele e Filippo, non chiedermi il perché, ma tutti vorrebbero entrare a far parte del loro gruppo, sono considerati i migliori da tutti, anche dai professori, tutti gli sbavano dietro come un cane sbava dietro ad un osso".

❝Voglio solo te❞Where stories live. Discover now