La descrizione di un attimo.

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Pov's Riccardo
È davvero buffo, può essere una coincidenza?
Fila B, posto 17, come due anni fa.
Oggi non ho però una lettera, non ho nulla, solo alcuni ricordi.
È incredibile come certe cose cambiano in un attimo.
In America ho lavorato un po', era carino come Pub, un po' affollato, mi ricordava le sere con i miei amici, quanto mi sono mancati in questi due anni.
Li sentivo ogni giorno, Mike e Andreas mi sono stati vicino, di nascosto sentivo anche Vittoria e Shady, li trovo molto bene.

È stato nel pub in cui lavoravo in cui ho conosciuto Sara, siamo stati insieme otto mesi e ci siamo lasciati due mesi fa, come situazione è davvero strana, le ho chiesto di tornare in Italia con me, ma lei ha preferito restare a Miami.

Ricordo ancora oggi quella sera, la nostra sera
-Fede vieni via con me-
"Non posso"
Quelle parole ormai le sognavo la notte, erano diventate un'ossessione.
Erano passati mesi ormai, per caso la ritrovai per strada, non mi sembrava vero, era diventata più bella, ancora più donna, le guance arrossate, doveva aver preso tanto sole, eppure aveva gli occhi stanchi, ed io la conoscevo così bene.
Ricordo il suo sguardo quando capì che c'era qualcun'altro ormai, mi sentii un colpo al cuore, vederla così e non poter far niente.
Non ho mai cercato di sostituirla, non potevo sostituire il mio amore per lei, le ho negato mie notizie, e il mio numero di telefono, l'ho fatta soffrire, ma non mi sarei mai permesso di poterla restituire.
Sapevo tutto quello che le succedeva, sapevo delle sue tesi, delle sue liti con Andreas e gli altri perché le hanno impedito in tutti modi di venire da me, ma lei cocciuta non ha mai ascoltato nessuno.
So anche di tutte le volte in cui ha pianto per colpa mia, avrei voluto che partisse con me, che mi desse la possibilità, che ne desse una noi, ma forse eravamo poco per una relazione e tanto per un'amicizia.
So anche che mi odia, e non posso darle tutti i torti, non ne vuole sapere nulla di me, la capisco, ma neanche me stesso immagina la voglia che ho di guardarla di nuovo negli occhi.

-Stiamo per decollare, deve allacciare la cintura- mi dice una vecchietta al mio fianco.
-Oh certo grazie- sorrido.

Pov's Federica
-Fede come ti senti?- chiede mia mamma.
-Se intendi per il ritorno di Riccardo, non mi interessa, non si parla d'altro ormai- sbuffo.
-Smettila, ti conosco, so come stai- dice.
-E invece ti sbagli, per me lui non esiste più, non ne voglio parlare ti prego, ho sofferto abbastanza-
-Come vuoi tu- risponde.

Vado in camera, nel mentre preparo i vestiti per questa sera mi arriva una telefonata da Vittoria..
-Ciccia stasera andiamo al ristorante sul Pincio, vieni?-
-Si Vitto-
-Per le 21, ci vediamo lì ok?-
-Perfetto-
-Ehm Fede, lui ci sarà- dice.
-Non importa, dovrò abituarmi-
-Sarai tranquilla, ci saremo noi-
Sorrido alle sue parole e riattacco salutandola.

Pov's Riccardo
Scrivo ad Andreas che sto per atterrare, e inizio a sistemarmi.
Sento picchiettare sulla mia spalla ed è di nuovo quella vecchietta
-Ti è caduta questa-
Mi porge una lettera, non una qualsiasi, quella lettera di due anni fa, che tanto ha cambiato la mia vita.
La prendo, ringraziandola, e la annuso, socchiudendo gli occhi.
-Sei innamorato?-mi chiede.
-Oh..Ehm..Lo ero- dico imbarazzato.
-Dal modo in cui la stringi a te, non si direbbe sia passata, ero ragazza anch'io bel giovane- sorrido a quelle parole.

Sto camminando con le mie valigie verso l'uscita dell'aeroporto e intravedo i miei amici.
Andreas e Mike corrono e in un secondo mi ritrovo a stringerli forte.
-Fratello mio- dicono.
Sorrido e lo stringo ancora.
Ci sono anche Shady e Vitto:
-Non abbracciate il vostro migliore amico?- rido e saluto anche loro.
Giro il mio sguardo verso le loro spalle, forse per cercarla, e ricevo una pacca da parte di Andreas, certe cose non cambieranno mai, mi capiva come due anni fa, e come sempre.
-Non c'è- mormora Shady.
Annuisco abbassando lo sguardo per camminare verso la macchina.

Non ho mai avuto così tanta conversazione con loro sui miei viaggi, ma finirò di raccontare stasera..
-Riki ci sarà anche lei- mi dice Mike.
-Non preoccupatevi, andrà tutto bene, il tempo di abituarci- rispondo, forse non tanto sicuro di come lo sto dicendo.

Scendo dall'auto e arrivo davanti la mia porta di casa, giro la chiave e trovo mia madre di spalle verso il salotto.
Annuso il solito profumo di vaniglia che attraversa il corridoio e casa dolce casa finalmente.
Lascio cadere il borsone per terra e subito si gira verso di me.
-Oddio figlio mio-
Mi abbraccia.
-Quando mi sei mancato- dice.
-Anche tu mamma- sussurro.

Dopo aver parlato per un po' con mia madre, vado a farmi una doccia e mentre salgo al piano di su, noto un braccialetto a terra vicino la mia stanza, non uno qualsiasi, il suo.
Lo prendo e lo stringo nelle mani, aprendo la porta della mia stanza. È tutto uguale non è cambiato nulla, forse qualcosa manca, le nostre risate, e i nostri litigi, i nostri film, questa stanza ha vissuto più di qualsiasi cosa Me e Federica.

Mi siedo sul mio letto e giro e rigiro il suo bracciale fra le mie dita..
-È venuta qui- la voce di mia mamma mi fa sobbalzare.
-L'ho trovata al Super Mercato, quello lo avrà perso mentre andava in bagno. Non ho avuto coraggio di dirle che stavi tornando, l'hanno fatto i tuoi amici- la ascolto attentamente, come se fosse mio diritto saperlo.
-L'ho trovata bene, un po' il viso sciupato, sta studiando molto, sua mamma la sento a volte, ci è stata male Riki, davvero- dice.
-Lo so mamma lo so, non parliamo di lei per favore- mormoro.
-Sei ancora innamorato di lei?- chiede.
Ed io non rispondo.
-Questa è già una risposta- dice abbracciandomi e mi lascio cullare da lei, mentre stringo fra le mie mani il suo bracciale.
-Non ho mai smesso di farlo, mi sono solo abituando a viverne senza- mormoro.

Come vi sembra?
Vi aspettate qualcosa?

Quando tutto ciò non basta è all'89esimo posto in classifica, grazie.

Quanta Vita Serve Where stories live. Discover now