Gli Intrepidi

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La giornata passò che sembrò interminabile. Mi sentii una bugiarda nell'aver nascosto tutto ai miei. Pensarono che avessi avuto Intrepida e infatti, il giorno dopo, eravamo rimasti che avrei scelto quella fazione e furono fieri di me. Io però no. Non fui fiera di me. "Cosa sono io? Un mostro o una persona? Che cosa sono io?" furono gli unici pensieri che mi passarono per la mente in quelle ore eterne. Mi chiusi nel mio piccolo grande mondo, la mia camera e, una volta fatto qualche respiro, mi calmai e presi a navigare nel web. A consolarmi ci furono le 50 notifiche positive e i 30 nuovi follower sul mio blog, ma non potè essere certo la tecnologia a calmarmi. Se fossi stata normale, Tori - la ragazza che mi sottopose al test-, non si sarebbe preoccupata tanto. Com'è che mi chiamò? Ah sì... "Divergente". Quella parola mi risuonò in mente milioni e milioni di volte. Per saperne di più scrissi sul  web "Divergenti" e... non uscì nulla di buono. Tra i vari articoli:  "Divergenti: minaccia più grande" oppure " Gli Eruditi perseguitano i Divergenti"  e cose del genere. Chiusi il computer di scatto e mi alzai dal letto. Feci due o tre giri per la stanza con le mani nei capelli. Sbuffai, scossi la testa e ritornai a controllare.  - Cosa sono io?- mormorai. Arrivò in quel momento Samantha, o meglio Sam, la mia migliore amica.

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E' esattamente come me. Siamo amiche da quando eravamo piccolissime. Anche per lei fu il momento di scegliere.

-  Nata! - mi disse.  - Sam! Non sai che cosa è successo.- le risposi. Non volli nascondere la verità anche a lei. Non sono una brava bugiarda, soprattutto con gli amici. Le spiegai tutto e lei mi tolse ogni dubbio: la gente si sente minacciata dai Divergenti e allora li perseguita.

Arrivò il grande giorno.  -Ansia. Ansia. Smettila di farmi questi scherzi- mi ripetevo mentre Sam mi consolò. - Tranquilla, Nata. -  rispose lei. Io annuii. Ci andammo a sedere. Mi sentii esclusa e piccola, in mezzo a tutta quella gente, che seppe scegliere bene il proprio posto. Cosa ho io di diverso? Volli saperlo a tutti i costi. Mi chiamarono. Mi trovai davanti 5 recipienti rappresentanti le 5 fazioni e un coltello. Presi il coltello e feci un pedaggio. Dovetti far cadere il sangue nel recipiente della fazione desiderata. Che avrei fatto, che avrei fatto? Sbuffai. Cercai di mostrarmi sicura. Sospirai e feci cadere il sangue nel recipiente degli Intrepidi. Un grande applauso. Vidi i miei sorridenti, ad applaudire e tante di quelle facce contente che io... mi calmai, ecco. Anche Sam scelse gli Intrepidi.

Finita la Cerimonia, mi aggiunsi agli altri Intrepidi e, ridendo e scherzando, mi arrampicai su le basi di un binario ferroviario e aspettai il treno. Anche mamma e papà furono presenti, poiché istruttori. Arrivato il treno, corremmo a tutta velocità verso l'entrata, saltandoci dentro. Fui tra i primi. Cominciai ad amare gli Intrepidi e a conoscere un'altra me. Vidi poi mamma e papà saltare nel vuoto e rimasi choccata. Eric, uno dei capi degli Intrepidi,  pieno di piercing e tatuaggi, ci spiegò con fare scorbutico che quella fu l'entrata per i nostri... "alloggi". Fui la prima a saltare e lo feci velocemente e senza paura.

Passarono settimane e divenni la persona più stimata tra gli Intrepidi. Fui al primo posto nella classifica. Tutto  perfetto. Tutto perfetto... per il primo modulo.

DescendantWhere stories live. Discover now