Lottando con il destino

13 1 0
                                    

Ma perché. Perché la vita dev'essere così ingiusta. PERCHE'.  "Sii coraggiosa,  ma ricorda una cosa: è impossibile avere coraggio senza la paura." le parole di mia madre mi risuonarono nella mente un miliardo di volte. Mi fidai sempre di lei. Ma in quel momento avrei voluto abbandonare tutto. Tutto. E tutti. Perché io, una comune ragazza, sarei dovuta essere la rovina del mondo intero? Sono un'Intrepida, ho scelto gli Intrepidi, diventerò un'Intrepida. Perché me lo dovrebbero impedire? Col passare delle settimane queste domande divennero il mio pensiero fisso. E nessuno lo dovette sapere. Beh, i miei genitori lo sanno ormai, ma non avrebbero mai potuto tradirmi. Proprio loro, no. Quello che sperai fu che Samantha (visto che il siero faceva effetto su di lei) non rivelasse la mia vera identità. Pensai, in principio, che avessero potuto provare un po' di compassione nei confronti dei Divergenti. Poi capii che dovettero camminare su un filo tra la vita e la morte.


Non volli arrendermi al mio destino. No. Sarei diventata una ragazza normale fermando tutto questo, divenne quella la mia aspirazione. Ogni tanto, quando  nessuno mi vide, scossi un po' chi avevo davanti e dietro. Ma niente.  "Dove staremo mai andando?" mi chiesi tra me e me. Cercai di ascoltare una conversazione di Erik. A quanto pare, gli Eruditi ci trasportarono da quel giorno in poi merci come armi e sieri. E quelli li avremo dovuti usare per imprigionare gli Abneganti, nemici degli Eruditi. Gli Abneganti furono innocenti e noi dovemmo lottare contro di essi! Noi! Che siamo i Paladini della Giustizia! La polizia di Chicago! Arrivati al quartiere degli Abneganti, lanciai un'occhiata a mio padre. Naturalmente non mi potette rispondere.  Allora, col cuore a pezzi, lanciai un'occhiata a Lion. Fu lui a sorprendermi dandomi una risposta. Mi annuì. Io mi lanciai da lui quando Erik si distrasse. Ci nascondemmo in una casa vuota, con la scusa di sequestrare il materiale lì presente.


- Lion! Come...- 

- Non c'è tempo ora. Hai la minima idea di quello che stia succedendo, Natalie? Perché io lo so e non è per niente una bella situazione.-

- Stiamo collaborando con gli Eruditi. E i  Candidi approvano. Non c'è più giustizia ormai. Per di più hanno intenzione di controllarci tutti. Ma... com'è possibile che noi...-


- Siamo svegli? Facile, Natalie: siamo Divergenti.-

Forse in cuor mio lo seppi già tempo fa. Sperai solo che non fosse così. Non è bello sentirsi diverso. Non è bello che gli altri ti CONSIDERANO diverso.

- Natalie, dobbiamo andarcene. - aggiunse Lion.

- E scappare davanti questa minaccia? Un vero Intrepido non molla mai.- mi opposi io.

- Infatti non stiamo scappando, dobbiamo raggiungere il quartier generale degli Eruditi e disattivare la diffusione del siero. E' l'unico modo.-

- E non pensi agli Abneganti?-

- E tu non pensi agli Intrepidi?-

-Un vero Intrepido aiuterebbe prima il prossimo e poi sé stesso, ma comunque fai come ti pare,

resta il fatto che io me ne vado.-

Prima che potessi continuare il discorso lo vidi tirarmi a sé per fermarmi. Fu di sicuro il momento più bello della mia vita.

- Natalie, no!  Natalie, no. Ti prego. Io vengo con te.-

Io sorrisi dolcemente per poi baciarlo, in un tenero abbraccio che sembrò infinito.

Sentii poi una mano sfiorarmi la maglia e fu allora che sobbalzai.

- No.-

Uno di fronte all'altro. Io lo studiai. Lui cercò di capire il perché di tale reazione, ma... mi sembra OVVIO. Uno ti bacia e subito dopo ti ritrova già.. ehm.. ci siamo capiti... no?

- Scusa.-

- Vorrei andarci piano. E in fondo potrebbe essere un po' troppo presto.-

Lui annuì.

Un silenzio. Un silenzio troppo lungo. Fu lui a romperlo. Gliene sarò debitrice, questo è certo.

- Allora... qual è il piano?-

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Jun 30, 2018 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

DescendantWhere stories live. Discover now