Un diamante può ucciderti// xphoenixvioletx

L'inizio del tutto

Era una fredda giornata d'inverno, le macchine sfrecciavano sulla ventinovesima strada sotto lo sguardo attento della signorina Sheef, che si trovava al diciannovesimo piano di uno dei grattacieli che sovrastano Washington e che inoltre proprio al diciannovesimo piano ospita l'unità di analisi comportamentale dell'FBI, la sua vecchia unità lavorativa. La signorina Samantha Sheef era alta più o meno 1.60, capelli castani, occhi azzurri, sui venticinque anni, ribelle e con un eleganza innata, indossava come sempre il suo pantalone nero abbinato al maglioncino bordeaux, giacca di jeans scura e anfibi. Era lì per una riunione, le doveva essere affidato un caso su un certo pluriomicida, sapeva ben poco di quel caso ma era certa che era più insidioso di quanto si potesse pensare.
Stava aspettando fuori la sala riunioni che il suo vecchio capo la chiamasse. Il signor Smith era un uomo sulla sessantina con la carnagione olivastra, occhi scuri come i capelli che indossava sempre le bretelle. Era una delle persone più acculturate ed intelligenti che Samantha potesse conoscere e, data la grande differenza di età, la trattava come una figlia e le aveva insegnato tutto ciò che conosceva: era grazie a lui se già adesso, alla sua giovane età, si trovava a capo della sezione omicidi di Washington e adesso, di punto in bianco, le voleva chiedere di tornare nell'FBI almeno per quel caso di cui l'unico dettaglio che conosceva era la gravità della questione. Dopo circa mezz'oretta nella quale le ultime briciole di pazienza che aveva, erano palesemente volate via, si sente la porta aprirsi:-Samantha ero sicuro saresti tornata.- era Smith che la salutava con una pacca sulla spalla e la invitava ad entrare. "Salve,signore.Allora di cosa si tratta?" disse impaziente la ragazza. "Vieni, prima di parlare del caso voglio presentarti la squadra." le disse con un sorrisone l'uomo. Entrarono nella sala che Sam conosceva ormai a memoria, intorno al tavolo posto al centro erano sedute quattro persone, tre uomini ed una donna, non era assolutamente la sua squadra di quando lavorava lí, ma d'altronde se lo aspettava. La donna era robusta, con un età compresa tra i trenta e i quaranta anni, con un sorriso luminoso che le ricordava Ciccia Amy di Pitch Perfect, fu la prima a presentarsi: "Ciao! Io sono Aurora come tecnico informatico, sono onorata di conoscerti, da come Phil ha parlato di te sembri una ragazza in gamba" disse la donna, sembrava molto simpatica e da come guardava il signor Smith sembrava davvero emozionata di conoscere la più piccola. "Oh grazie, non sono niente di così eccezionale. Comunque io sono Samantha ma preferirei che mi chiamaste Sam." rise la piccoletta. "Oh andiamo pupa, sei una gran bella stronzetta coi cattivoni." lo disse con un tono e con delle movenze stranissime, era identica a Ciccia Amy! Cosa che procava maggiormente le risate della ragazzina. In seguito si presentò colui che credeva essere il più piccolo, almeno prima del suo arrivo "Ciao io sono Josh è un piacere conoscere ed un onore lavorare con te. Sei la più giovane ragazza a capo dell'unità omicidi di Washington. Era di circa il 7% la possibilità di lavorare con te quindi...ehm wow." era cosí tenero, aveva le guance rosse dall'imbarazzo. "Grazie, credo che tu ti occupi di statistiche e informazione." "Lui è un pò il nostro "archivio" per i casi, ha ventisette anni e quattro lauree." la interruppe prontamente il suo superiore. "Loro sono Tom e Jason" si rivolse agli alti due uomini presenti nella stanza "sono altri agenti che ci aiutano nelle indagini." il primo era muscoloso e da quanto aveva visto nei pochi minuti precedenti era tutto muscoli e niente cervello, ma non era da lei giudicare una persona in cosí poco tempo quindi gli avrebbe dato il tempo di ricredersi mentre il secondo be' cosa non era, alto, autoritario e stupendo tanto che alla piccola Sam luccicavano gli occhi, ma lei era lì per lavorare non per fantasticare, quindi tornò concentrata sul caso.