Louisiana/strangers

Depuis le début
                                    

«mamm- non voglio sentire una parola Blake, vai in camera tua»

Sarei andata in fondo a questa faccenda..





Dopo quella visita indesiderata le cose erano diventate fredde in casa
Mio padre appena ritornato dal suo stancante lavoro di operaio, si è pure ritrovato mia madre completamente incazzata per motivi a me sconosciuti e la cena fredda
Povero papà, è davvero una persona meravigliosa, lavora tanto per consentirci di vivere in condizioni normali e non si è mai lamentato per niente

La nostra famiglia è sempre stata umile ed è sempre andato bene
Almeno per me è mio padre
Mia madre anche se mi duole dirlo è davvero una smorfiosa viziata, nata e cresciuta in un ceto sociale alto e non fa che rinfacciare a mio padre per la vita che facciamo
Ma alzare il sedere e andare a lavorare!?
Non so da dove nasca questa ostilità verso mia madre, ma da quando mio fratello maggiore Devis si è arruolato, tutto è cambiato

È sabato mattina, mi sono alzata prima del previsto per via di un incubo alquanto strano

Entro in cucina ancora mezza addormentata e mi porto una mano sulla bocca sbadigliando sguaiatamente

Ad un tratto il campanello suona facendomi sussultare e far cadere un po' di latte dal cartone
Indosso solo un pantaloncino e una maglietta più grande di due taglie ma me ne frego e vado verso la porta.

«un attimo, arrivo» sopra non si sente un anima viva, sembrano andati tutti in letargo

Apro e davanti trovo le ultime persone che vorrei vedere

«Cosa ci fate qui non dovevate andarvene oggi?» il fastidio nella mia voce è abbastanza chiaro

«per tua fortuna cara Blake, siamo passati per un saluto veloce alla famiglia»«un saluto indesiderato» stavano ancora fuori dalla porta «sentite io so che c'è qualcosa sotto e scoprirò cosa avete capito»«sentito kol questa ragazzina ha veramente una fervida immaginazione, non hai preso niente da tua madre» «si per mia fortuna, che cavolo hai con mia madre?! smetti di parlare di lei con quello sguardo languido sei disgustoso..entrate prima che me ne penta»

I due si fanno strada dentro casa e la stanza sembra illuminarsi anche se i loro vestiti sono scuri e quasi identici a quelli di ieri

«mamma ci sono i tizi di ieri» urlo scocciata
Subito un tonfo e uno struscio si sente dal piano di sopra, alzo gli occhi al cielo e scompaio in cucina lasciando quei due da soli, non voglio sentire la loro conversazione ne salutarli

Torno ai miei cereali mentre guardo dalla cucina mia madre parlare con i tizi, papà starà ancora dormendo

Continua a lisciarsi i capelli in continuazione e sistemarsi la vestaglia, ai piedi beh ai piedi ha le scarpe col tacco.. chi la capisce è bravo
Non sento bene la conversazione, e con il labiale sono messa male, vedo solo elija fissare mia madre e sorridere costantemente annuendo e kol fare qualche sorrisino ogni tanto

Mi avvio verso le scale, girandomi indietro un paio di volte e trovandomi gli occhi verdi di kol attaccati con sguardo divertito
Starà pensando che sono una "ragazzina impicciona" beh è così, che si fottano tutti, scusate il termine

Passo davanti al bagno trovando mio padre con sguardo stanco farsi la barba

«buongiorno papà» lui preso un po' alla sprovvista si taglia «Ah-ah si buongiorno tesoro»

Entro in stanza e mi cambio velocemente come sempre, jeans neri a vita alta e una maglia sempre nera a scollo a v infilata dentro i pantaloni
Non mi trucco e lascio i miei capelli castani lisci

Prendo il telefono e mando un messaggio a Jenny, la mia "migliore amica" diciamo.

A jenny:
Buongiorno babbana vediamoci alla spiaggia, ti aspetto!

Scendo le scale e passo davanti ai due sotto i loro sguardi attenti ed esco di casa senza dire niente a nessuno

Cammino lungo le villette, alcune quasi decadenti finché non imbocco per la spiaggia
Mi metto a passeggiare guardando il mare limpido che mi fa venire voglia di un bagno, storcio la bocca

Jenny mi ha risposto, dovrebbe arrivare a momenti

«ehi sei pensierosa oggi» «Ah, Jenny porca loca mi hai spaventato» dico portandomi una mano sul petto e facendo una faccia buffa, tipica di me
«l'ho fatto apposta» «l'avevo capito»
Parliamo un po' del più e del meno, pranziamo insieme nella nostra panineria preferita rick's e alle 4 mi avvio verso casa.

Il cielo si sta scurendo ciò nonostante fa ancora caldissimo.
Inizio a camminare a passo svelto visto che mancano pochi isolati

Apro la porta e mi fiondo in cucina, il panino non mi è bastato
«ciao, Ho una fam-»ancora quelli.

«Blake prepara le valigie, parti»

Flame;; 𝒩𝒾𝓀𝓁𝒶𝓊𝓈 ℳ𝒾𝓀𝒶𝑒𝓁𝓈𝑜𝓃 Où les histoires vivent. Découvrez maintenant