11. Respira

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PREMESSA: Non so cosa sia successo, ma le parole appaiono scritte male e tutte attaccate, ho già corretto ma conintinua a succedere. Mi scuso per  ciò, penso sia colpa del sito, domani o dopo provvederò a risolvere.

Buona lettura.

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Febbraio, 1866


Le feste sono trascorse neimigliori dei modi, dopo Capodanno la casa si è lentamente svuotatasino a quando siamo rimasti solamente io, Edward e mia suocera.

Abbiamo trascorso il mese digennaio piacevolmente, sino a quando un giorno Edward mi ha detto chedesiderava tornare a Londra, io l'ho appoggiato, credo di sentirmipronta a ritornare in società dopo parecchio tempo.

Sono rimasta sorpresa quandoDorothea il giorno prima della partenza, ovvero ieri, mi hacomunicato che lei sarebbe rimasta ancora nello Yorkshire e che forseci avrebbe raggiunto in primavera.

Non capisco come mai hapreso questa decisione, forse vuole lasciarci spazio? Forse vuolesolo starsene in mezzo alla brughiera da sola? Questa donna non la capirò mai fino in fondo, aspetto sempre sia lei ad aprirsi un po'con me, e abbiamo raggiunto degli ottimi progressi al momento.

I servi stanno caricando leultime valigie sulla carrozza e fisso un po' tristemente questaenorme casa, confido di ritornarci il prossimo inverno, poiché èstata la mia medicina.

Edward mi raggiunge vicinoalla carrozza, sua madre lo sta seguendo con il viso basso,"Scrivetemi, mi raccomando!" esclama lei seriosa guardandoci mentre saliamo in carrozza.

"Ma certo madre"risponde mio marito sorridendole.

"E frequentate lasocietà..." continua nuovamente.

"Sicuramente!" esclamaEdward.

"Fate buon viaggio..." mormora lei.

"Grazie" diciamoentrambi io e mio marito.

Edward da un colpo col suobastone, invitando il cocchiere a partire.

"Arrivederci!"esclamiamo.

Lei rimane sul vialeghiaioso e ci fissa sino a quando non attraversiamo l'intero viale.

"Edward" lo chiamo io.

"Dimmi tesoro."

"Perchè non è venuta connoi?" chiedo io curiosa.

Lui alza le spalle. "Non lo so, gliel'ho chiesto e non mi ha risposto... lei non ama molto la città, sarà per questo..." mi risponde lui sinceramente.

Annuisco lentamente e guardoil paesaggio dal finestrino.

"Ritorneremo qui?"domando assorta.

"Ma certo, quandovorrai... basta dirlo, è anche casa tua."

Io lo guardo e gli sorrido,"Grazie per tutto quello che hai fatto per me."

Mi prende le mani e me lestringe forte, "Non devi ringraziarmi, sono tuo marito... è un dovere per me."

"Non tutti lo avrebbero fatto."

"Noi siamo diversi, io tiamo ed è stato il minimo che potessi fare – mormora lui allungando la mano verso il mio viso, piano mi accarezza la guancia e io chiudo gli occhi sotto il suo tocco delicato – per te questo ed altro."

"Sono incredibilmente fortunata allora" mormoro io in un sussurro.

"Lo sono anche io..."

Sorrido felice.

Lottie J. - Dopo La Fine [MOMENTANEAMENTE SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora