Un frammento della mia vita

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La mancanza di affetto mi stava lentamente portando a rinunciare alla mia immortalità per dormire in eterno nelle nebbie oscure dell'inesistenza, abbracciato alla rabbia e l'insoddisfazione con cui convivevo ogni giorno.
Non provavo piacere se non per altro mentre dissanguavo le mie prede. La cosa più eccitante era il loro disperato tentativo di aggrapparsi alla vita, urlavano, ti offrivano soldi, i più coraggiosi ti minacciavano di chiamare la polizia. La mia domanda era: i morti parlano? Gli staccavo il collo all'istante. Il vino mi faceva davvero schifo, ma compravo comunque le damigiane per riempirle di sangue, avere scorte non guastava mai. Cercavo di non sporcare molto, non ero un grande amante delle pulizie ed inoltre non ero uno che leccava il pavimento. Mi annoiavo ogni giorno, ero stanco di leggere i vecchi libri impolverati di famiglia. Quasi mi pentivo di averli uccisi tutti, ma che posso farci, volevano che andassi in chiesa tutte le domeniche. Mi bastava metterci un piede dentro per diventare vulnerabile, così un giorno, appena terminó la celebrazione della messa, aspettai che uscisse il vescovo per dirgli di smetterla di illudere le persone che si sarebbero salvate dopo la morte. Avrebbero sofferto tutte e sarebbero andate anche all'inferno. Lascio immaginare che fine abbia fatto. Ogni tanto sorseggiavo il suo sangue che tenevo riposto in una bottiglia di ottone molto carina, comprata appositamente per lui. Devo dire, brutto ma buono!  Mia madre era una gran romanticona, devo aver preso da mio padre.
Le sue ultime parole prima che la immobilizzai con quattro paletti di argento nel cuore furono: << Figlio mio, quando mostrerai la tua vera natura ad una donna ed ella non scapperá, il tuo cuore rinascerá>>.
Voleva aggiungere qualcosa poverina ma era bella che andata.
Mio padre disse solo che ero un bastardo e che i paletti me li avrebbe messi in un posto molto oscuro appena si sarebbe liberato.
Che persona adorabile, lui si che mi capiva.
Parlando onestamente non li avevo uccisi, dormivano solamente. Non li volevo tra i piedi, avevo bisogno della mia privacy.' L'ultima volta che portai una prostituta a casa, mio fratello, quel gran farabutto, me l'ha sgozzó mentre stavamo facendo sesso e la mia eiaculazione si mischió col suo sangue, che schifo!
Era un bene che stesse dormendo anche lui.
Comprendo che possa sembrare spaventoso, inquietante, sadico, ma non ero un essere così orribile, ero ricco!
E ancora lo sono!
Rido di me stesso, nascosto su un pino aspettando che qualcuno passi per lanciargli delle pigne in testa. La loro reazione é troppo divertente, si iniziano a guardare intorno ma non vedono nessuno e brontolano.
Con gli anni devo dire di essermi civilizzato molto, ho assunto una domestica, o meglio, l'ho rapita mentre facevo un giro a Berlino in cerca di nuovi sapori e l'ho costretta a pulirmi casa, poi é sempre utile avere del sangue caldo di facile reperibilitá. Scherzo! L'adoro! Non parla la mia lingua e dice sempre "Ya", l'avessi incontrata prima!
Mi sto abituando ad essere più umano, perché in fin dei conti non é mica male la vita che fanno; mangiano tanto, e scopano altrettanto tanto.
Si tengono per mano e si baciano nei vicoli, come a volersi nascondere. Io non ho mai baciato nessuno.
Ritornando al cibo, per me tutto sa di merda, ma le ciambelle fritte di Ciombell, mi fanno meno cagare, soprattutto se le immergo nel sangue di cervo.
In pubblico mi limito a mangiarle senza inzupparle giusto per sembrare normale, ma la mia espressione dice tutto.
La cameriera che mi serve di solito ha detto che non devo chiamarla "schiava" davanti ai clienti quando devo ordinare,
ma che posso farlo a casa sua sabato sera alle 19:00.
No grazie, questa volta passo.

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⏰ Last updated: Oct 26, 2022 ⏰

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