𝐗𝐈𝐈𝐈.𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞

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Richie's pov
Ci incamminammo verso il centro e lei mi sembrava sempre più bella ogni volta che la guardavo. In poco tempo arrivammo dove si svolgeva la festa e già c'erano Eddie,Stan e Nicole,se non mi sbaglio.
Ballammo Per un po' ed in tutto questo persi di vista le ragazze che,sicuramente,stavano fumando o bevendo.
Quando le trovammo erano ancora stranamente sane, diciamo.
Ci stavamo divertendo tutti insieme avevo ballato un paio di lenti con Samantha,anche un po' di balli latino americani dove ci si strusciava con il proprio partner.
Verso le une 30 del mattino mi ha zia mi corse incontro e mi disse:"Devi tornare a casa immediatamente,tua madre è in brutte condizioni."
"aspetta un attimo"
"no, non posso aspettare."continuò lei.
Andai a cercare la mia ragazza e la trovai in mezzo alle sue amiche:"Devi venire con me, subito"disse freddamente.
Lei mi guardò e capii tutto subito: corremmo da mia zia che ci portó in ospedale.

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Andammo dove si trovava mia madre e per fortuna l'operazione per impedire l'espansione del tumore fu andata a buon fine, ma dovevamo spostarci il prima possibile a Denver. Quando mio padre vide Sam mi chiese:"perché è  qui questa ragazza e soprattutto chi è?"
"Lei è Samantha ed è la mia ragazza. L'ho portata con me perché mi da la forza di non piangere, se non la vuoi me ne fotto altamente perché come a te serve mamma a me serve Samantha."
A quelle parole mio padre mi abbracció forte e mi sussurrò:"sono fiero di te Figlio mio. Non cambiare mai."
Dopo qualche minuto si staccò e mi disse freddo:"dobbiamo partire dopo domani e la zia non può più tenerti, deve tornare a Boston. Saluto a tutti come si deve e per Sam ... Beh possiamo mantenerla noi visto che non siamo messi male con i soldi però non so se la madre vorrà... Richard tu sai cosa devi fare."
Il mio cuore si spezzò sentire quella frase: non volevo lasciarla, non se ne parlava proprio ed ovviamente, essendo molto impulsivo, risposi malamente:"col cazzo che  che la lascio papà, io troverò una soluzione per stare qui, io non voglio venire a Merder io voglio stare ad Derry, con Samantha, Bill, Eddie, Stan, Beverly, ben, Mike, con quella Sala giochi in cui sono cresciuto, dove ho portato la mia ragazza per il primo appartamento, dove sono diventato quello che sono, io non me ne andrò stanne certo."
"Rich, è per tua madre, lei è più importante di me. Devi andare io ti aspetterò qui a Derry con i tuoi migliori amici. Indosserò sempre quelle due camice che mi hai dato tu per sentirti vicino, andrò tutti i giorni all'arcade per esercitarmi a Street Fighter per batterti quando tornerai, attaccherò le nostre Polaroid alla parete ma soprattutto non ti dimenticherò e ti amerò per sempre. E non piangere, Non sto piangendo io! Sei proprio un nerd Richard Tozier."
"Dio che cosa ho fatto per meritarti" le dissi tra i singhiozzi poi mi avvicinai a lei  e la baciai. Io non volevo più lasciarla.
"Ragazzi andate a casa, Samantha se vuoi restare da noi per questa notte sei la benvenuta credo che a Richie faccia piacere"ci disse mio padre, Sam annuii e mia zia  ci accompagnò a casa.

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Samantha's pov
"Rich... Mi dai qualcosa con cui dormire?!"
"Ma non puoi restare in reggiseno e mutande?!"
"Ma ti pare?!"Dissi agitata.
"Io mi rifiuto di darti una maglietta! All'ultima notte forse che passo con te, voglio godermela!"Urlò.
" che cazzo...va bene ma anche tu resti in boxer!"
Lui mi guardò con un'aria perversa ed io gli lanciai un cuscino in faccia.
"che gentilezza"mi disse sarcastico
"Lo so"risposi modestamente poi mi risultano coperte e gli diedi la buona notte.
"Te lo scordi che dormi!"Mi disse per poi buttarsi su di me, sentivo le nostre intimità molto in contatto:"calma il tuo amichetto eh"dissi sarcastica.
"ma è questo l'effetto che mi fai-"mi sussurrò all'orecchio lasciandomi alcuni baci umidi sul collo.
"R-richie."dissi tra un gemito e l'altro
"non torturarmi così"continuai
"allora lo vuoi fare eh?"disse togliendosi gli occhiali.
"si ti prego"risposi eccitata.
Ci iniziammo a baciare con voga mentre lui mi palpava il seno ed io annegavo le mie mani tra i suoi capelli corvinei.
Finimmo che lui mi tolse il reggiseno ed iniziò a giocare con le mie mutandine:"dio toglimi ste cazzo di mutande e facciamolo."dissi agitata.
"Ribelle la ragazza eh?"mi sussurrò stuzzicandomi e togliendomi (finalmente) le mutande.
Infilò un dito facendolo andare su e giù :"p-più  v-veloce-"sussurrai gemendo.
Ad un certo punto lo tolse e mi chiese:"pronta?"
"con te sempre"risposi impaziente.
Prese un libro,lo aprii e c'era dentro un preservativo,lo guardai malissimo.
Si mise il profilattico e entrò dentro di me con una spinta molto forte che mi fece gemettere,finalmente mi sentivo veramente legata a lui.
Era una sensazione stupenda sentirlo finalmente mio.
Continuammo finché non venemmo insieme,lui uscii da me,lanciò il profilattico e ci rimettemmo l'intimo.
"sei stata veramente brava amore"mi disse con il fiatone.
"Anche tu tesoro."
Sorridemmo e ci addormentammo con la mia gamba che lo stringeva a me e lui con una mano sul mio culo e l'altra sulla guancia.
"quanto lo amo,spero proprio che non parta." pensai guardandolo che dormiva.
"non voglio."

𝐋𝐎𝐒𝐄𝐑'𝐒 𝐋𝐎𝐕𝐄 ( richard tozier. )Onde histórias criam vida. Descubra agora