Capitolo 9: Confessioni

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La motocicletta si fermò davanti alla luce rossa del semaforo. Il riccio sorrideva coperto dal casco che cinque minuti prima indossava Louis. Come è possibile che da un giorno all'altro sia cambiato tutto?

Harry non era superstizioso. Non credeva nel karma, nella fortuna, nel destino o in tutte quelle cose che la gente era solita credere; però sapeva che tutto quello non poteva essere successo per una casualità. Il ragazzo più strano del mondo, il solitario, al quale nessuno provava a parlare, aveva sorriso a lui.

Il suo cuore impazziva, batteva a velocità incalcolabili quando era vicino a lui. I nervi, la timidezza e quel solletico che sentiva nello stomaco faceva sì che l'occhi verdi cominciasse a pensare che quella non era più solamente curiosità. E aveva paura. Aveva avuto delle fidanzate, era arrivato a amare alcune di loro, però...Quello era totalmente e spaventosamente diverso.

La luce verde del semaforo si accese di nuovo e il ragazzo accelerò per continuare verso l'appartamento che condivideva con i suoi tre amici. Ultimamente non era sicuro se loro fossero suoi amici. Li stava ignorando, e molto, e sapeva che i ragazzi non avrebbero aspettavo per molto tempo. Sentiva un terribile dolore nel petto al pensiero di rimanere da solo.

Quando arrivò davanti all'edificio parcheggiò la moto ed entrò all'interno. Il suo appartamento era uno degli attici più alti della città quindi aveva una vista meravigliosa. Lui e i suoi amici solitamente organizzavano feste nel loro enorme terrazzo, di cui la gente era solita parlare per settimane sia prima che dopo la festa. Salì sull'ascensore e schiacciò il bottone dell'ultimo piano.

Mentre canticchiava incoscientemente la canzone di sottofondo, la sua mente ripassò per la quarta o quinta volta quello che era successo nelle ultime ore. Il bacio ad Elizabeth, la lotta con Tomlinson, le risate mentre pulivano l'ultima classe, il giro in moto...Dove era finito l'Harry di cattivo umore di qualche giorno fa? Louis lo aveva fatto scomparire.

Senza ne anche accorgersene si trovava sdraiato nel sofà del suo appartamento con lo sguardo fiso nel nulla. Si sentiva strano, come se qualcosa dentro di lui stesse cambiando. L'unica cosa che voleva fare era smettere di pensare e lasciare la sua mente in bianco, e sapeva perfettamente come farlo.

Non si sentiva nessun rumore per tutta la casa, quindi pensò che gli altri fossero usciti. Ricordava alla perfezione dove Zayn nascondeva la chiave dell'armadio degli alcolici, dentro il suo libro preferito, quindi dovete solo prenderla da lì. Si diresse verso la cucina e aprì l'armadio. C'erano tante di quelle bottiglie che sicuramente nessuno se ne sarebbe accorto se ne mancava una, ultimamente era senza soldi per comprare alcol per sé stesso.

-Harry - sentì all'improvviso alle sue spalle. Praticamente sbatté la testa contro il mobile per il sussulto. -Che fai?

L'occhi verdi si girò per incontrare il ragazzo biondo appoggiato contro la porta, con le braccia intrecciate. Aveva la fronte aggrottata e il suo sguardo inquisitorio analizzava Harry dal basso verso l'alto, come se stesse facendo una radiografia.

-N...Niall – disse incerto -Io stavo solo...controllando che non mancasse nulla, sai...per il fine settimana...

-È ancora martedì, Harry, non cercare scuse.

Il riccio spostò lo sguardo verso i fiori che si trovavano sulla mensola della finestra, che diventarono la cosa più interessante del mondo per lui.

Niall entrò nella cucina e si sedette su una delle sedie nere senza smettere di osservare l'occhi verdi. Il ragazzo di fronte a lui aveva la faccia di Harry, il corpo di Harry, la voce di Harry, ma era sicuri che quello non fosse il suo amico.

-Quanto pensi ancora di continuare così? - il biondo aspettò una reazione aggressiva ormai abituali in lui, ma l'unica cosa che ottenne fu silenzio, un silenzio assoluto. -Va bene, ignorami. Ultimamente è quello che fai con tutti.

Il Segreto Di Louis Tomlinson M-preg (Traduzione)Where stories live. Discover now