0 - Il Matto

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Non esitò nemmeno per un istante. I suoi artigli affondarono nella gola dell'uomo come se fosse stato burro.

Il suo guardiano gemette di dolore, ma, prima che potesse dare l'allarme, Mikael tirò via la mano, strappandogli la gola.

L'uomo cadde a terra, riverso in avanti, mentre la terra secca beveva avidamente il suo sangue, che si spargeva attorno al suo cadavere come una macabra pozzanghera cremisi.

Mikael rimase a fissarlo gorgogliare a terra per qualche secondo, prima di scoppiare a ridere.

Libero.

Dopo diciotto anni di prigionia, finalmente, era libero.

Non poté impedirsi di sorridere, fissando il cielo che cominciava a schiarirsi ad oriente. Una nuova alba. Una nuova vita. Molto appropriato.

Poi il suo sguardo tornò a terra, al corpo riverso vicino a quello che rimaneva del fuoco da campo che avevano acceso l'altra sera. Sputò sul cadavere ancora caldo dell'uomo.

"Questo è per tutto quello che mi avete fatto passare voi bastardi." Ringhiò a denti stretti.

Cominciò a prendere le poche cose che aveva. Doveva mettersi in viaggio il prima possibile: c'era la minuta possibilità che il suo guardiano fosse riuscito ad avvertire il Quartier Generale prima di esalare il suo ultimo respiro, quindi non doveva perdere altro tempo.

Sapeva di essere già stato molto fortunato ad essere riuscito a sovrascrivere il geas che gli avevano piazzato addosso con il suo stesso mana, o non sarebbe mai riuscito a uccidere il suo guardiano. Meglio non tirare troppo la corda.

Quando ebbe finito di radunare le sue cose, lanciò un ultimo sguardo all'uomo che aveva ucciso.

Inclinò la testa di lato. Aveva viaggiato con lui per quasi un mese, eppure le fattezze del suo volto erano già svanite dalla sua memoria.

Si strinse nelle spalle, poi si voltò e si mise in cammino.

Verso Arbast.

Verso una nuova vita.

Nello stesso istante, lontano da lì, sotto le rovine del palazzo di ghiaccio del Gelido Monarca, il Trono giaceva, immacolato, immerso nelle tenebre.

Un dito si mosse. Due occhi si aprirono.

Un sorriso si schiuse, rivelando due file di denti aguzzi e brillanti come zaffiri.

Nel buio, il Tiranno rise.

Il MarchioWhere stories live. Discover now