Presto, si morderà il labbro per qualcos'altro.

In bagno, chiudo la porta dietro di noi e faccio scontrare le mie labbra con le sue, lui che già cerca di sbottonarmi i pantaloni. Ma di nuovo, allontano la sua mano e lui si lamenta, ansimando quando lo spingo contro la parete fredda.

Il mio cuore sta impazzendo a questo punto, e sto sudando persino sul retro del collo. Ma Harry lo vuole, riesco a vederlo dal modo in cui geme quando succhio una porzione di pelle sul suo collo.

"Ti prego, Lou, è passato troppo tempo." dice con tono disperato, sapendo che i preliminari potrebbero semplicemente ucciderlo al momento.

Mi sbottono i pantaloni e li lascio cadere sulle caviglie, non preoccupandomi di scalciarli via prima che la vestaglia di Harry venga slacciata.

Tutto questo è mancato anche a me. Lui lo sa?

Lascerò che glielo dica il mio corpo, suppongo.

Siccome non ho nemmeno preparato Harry prima che finissimo in questa situazione, aspetto pazientemente che si abitui, le sue gambe che tremano attorno ai miei fianchi.

"Adesso, sì, ti prego..." geme Harry, e io comincio a muovermi lentamente, afferrando il suo culo mentre mi appoggio alla parete con l'altra mano.

"Mi fai stare così bene," non posso fare a meno di mormorare sulla spalla di Harry, i brividi che corrono sulla mia schiena quando lui scava con le unghie sulla mia pelle.

Harry è davvero il Dio del sesso. Almeno, per me lo è. Lo è sempre stato e sempre lo sarà.

"Più veloce," grida Harry, emettendo un gemito roco quando comincio ad andare più veloce, più a fondo, e più forte di quanto abbia mai fatto.

Il piccolo specchio del bagno si sta appannando, probabilmente per tutto l'ansimare e il sudare. E sono quasi preoccupato che forse siamo stati qui dentro per troppo tempo.

Ed ecco che sento qualcuno bussare alla porta.

"Harry? Ti senti bene?" chiede la voce di una donna, e ovviamente, è l'infermiera di Harry.

Oh dio. Posso solo immaginare l'espressione sul suo viso in questo momento.

"Così bene," ansima Harry, non sapendo nemmeno di star rispondendo alla domanda dell'infermiera.

E io? Essendo il perverso, strano, figlio di puttana che sono...

Decido di aumentare il ritmo.

Spingo dentro di lui, Harry sbattuto contro il muro, emette gemiti di piacere ficcandomi le unghie sulle spalle. Ringhio sul suo collo, prima di sentire l'infermiera andarsene velocemente.

Harry non riesce a fare a meno di ridacchiare fra i gemiti, e sinceramente, non ci riesco nemmeno io.

Amo questo ragazzo.

Nonostante il suo stato mentale, sarà sempre il mio Bambi. Sempre.

"Così?" chiedo con tono basso, fottendolo per bene e a fondo, guardandolo andare su e giù sulla parete. E' abbastanza adorabile, in realtà, le sue labbra separate a formare una delicata "o" e i suoi ricci a rimbalzare intorno ai suoi occhi chiusi per il piacere.

Lo adora così tanto che riesce a malapena a mettere insieme una frase di senso compiuto, ve lo dico io.

"Ti amo." dice, cosa che, per quanto odi ammetterlo, mi fa venire con un fremito.

E a lui non manca molto, infatti esattamente quando sente il caldo liquido dentro di lui sussulta ed emette questa bellissima sfilza di "ah" direttamente al mio orecchio prima di rilasciare tutto sulla sua pancia lattea, agitandosi intensamente. Lo tengo in braccio mentre viene ancora, e un'ultima volta prima di essere totalmente in estasi, un peso morto fra le mie braccia.

Quando mi sono ripreso lo faccio sedere sul water e lo pulisco.

Ma lui mi ferma mentre faccio passare una salvietta sulla sua pancia e connette le sue labbra con le mie per un bacio pigro, facendo fare una montagna russa al mio cuore.

Questo è amore. Questo è come ci si sente, e non voglio perderlo.

Non so da quanto tempo ci stiamo baciando, ma ne siamo ubriachi.

Lo lascio succhiare e mordicchiare il mio labbro inferiore, accarezzando la mia lingua con la sua e rendendo la mia bocca di un osceno rosa scuro per tutte quelle attenzioni.

Quando ha finito mi sorride, e proprio in quel momento, so con certezza che il mio bambino starà bene.

Si riprenderà da tutto questo.

"Pensi che l'infermiera sia uscita di testa?" chiede, e io non posso fare a meno di ridere.

"Sì, amore. Solo un pochino." dico con una leggera risata prima di cominciare a rimettergli i vestiti.

Faremo un passo alla volta.

You put the O in DisOrder » Larry Stylinson || Italian translationWhere stories live. Discover now