Non lasciarmi mai - Parte 3

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Infatti è la fine di febbraio e pensa a lui in continuazione, si trova a far passare il cellulare da una mano all'altra chiedendosi se può chiamarlo o se non è il caso.
Non deve disturbarlo in continuazione, probabilmente Ermal è impegnato e se non lo è sicuramente ha modi migliori di usare il proprio tempo che passarlo al telefono con lui.
Quando lo chiama però Ermal è sempre gentile, e passano decine di minuti a parlare oltre che del lavoro delle cose più varie, e spesso è Ermal a contattarlo.
Si sentono una volta al giorno, massimo due, che è tantissimo per lui abituato a telefonare solo quando ha una necessità ma comunque non gli basta.
Sente un vuoto crescergli dentro, l'ansia lo assale, vuole sapere come sta l'amico e cosa sta facendo e si ritrova a cercare scuse per giustificare una sua ennesima chiamata.
Ma si controlla, è consapevole che il suo comportamento è ridicolo.
Ha tante cose da fare, da una parte ha il lavoro che va alla grande, gli instore sono affollatissimi e le vendite del disco vanno bene, dall'altra ci sono i suoi due bambini che hanno voglia di stare con il loro papà.
E quando è con loro il tempo passa veloce e sereno ma poi si ritrova in quei lunghi viaggi in aereo e in macchina in cui il tempo non passa mai e non sa proprio cosa fare.
Sempre più spesso spippola su internet, non pubblica quasi mai ma controlla quello che scrive Ermal.
Si convince sempre di più che internet è deleterio, sembra che la gente ci vada solo per propagandare le proprie convinzioni ed è facile imbattersi in discussioni che degenerano in pesantissime offese personali che neanche nei peggiori quartieri di periferia.
Poi ci sono gli haters e migliaia di false notizie, proprio un bel posto il web.
Le fakenews sono una rottura, decine di siti qualche settimana fa hanno completamente stravolto quello che aveva detto anni addietro in un' intervista riguardo droga, ipocondria e sesso ma non se l'è presa tanto per questa cavolata forse perché ormai il peggio che potesse succedere sul web era già successo.
Due giorni prima Ermal aveva pubblicato quelle stramaledettissime vignette che gli avevano raggelato il sangue.
Era tardi e stava per andare a letto quando ha visto il tweet e la prima cosa che ha pensato è stato di aver letto male, non poteva essere stato Ermal a ritwittarle e invece sì.
Iniziò a sudare, le mani gli tremavano, andò in bagno a lavarsi la faccia ma la testa gli continuava a girare, stava da fare schifo.
Era un attacco di panico, era da tanti anni che non gli succedeva.
Si sdraiò sul letto cercando di respirare il più lentamente e profondamente possibile ma l'aria nei polmoni non sembrava mai sufficiente.
Dopo qualche minuto riuscì a calmarsi e cercò di analizzare la situazione in modo oggettivo e distaccato ma non trovava soluzione, l'unica azione che gli veniva in mente di fare in quel momento era di spaccare il cellulare, possibilmente in testa a Ermal.
L'imbecille aveva più di centomila followers e certamente la stampa non si sarebbe sottratta dalla ghiotta occasione di specularci sopra.
Perché l'aveva fatto?
Possibile che non si rendesse conto che lo metteva in difficoltà? Eppure lo sapeva che non sopportava la pressione mediatica.
Comunque se lo sarebbe dovuto immaginare che il collega avrebbe detto qualcosa sulle allusioni di una relazione tra loro due che circolavano in internet perché Ermal doveva sempre avere l'ultima parola su tutto.
Quello di cui aveva maggiormente paura era che quella falsa notizia scandalistica minasse la loro amicizia, non voleva e non poteva rinunciare al loro rapporto, Ermal in poco tempo aveva preso posto nel suo cuore e perderlo sarebbe stato doloroso come amputarsi un braccio.
Fabrizio non poteva rischiare che il collega capisse la profondità dei suoi sentimenti, non avrebbe sopportato il suo rifiuto e il conseguente raffreddarsi e sgretolarsi della loro relazione.
L'ipotesi remotissima, e divenuta assurda dopo quegli stramaledetti tweets, che Ermal ricambiasse i suoi sentimenti, se possibile lo angustiava ancora di più perché non voleva che le cose cambiassero tra di loro.
Come gli avrebbe spiegato che lo amava ma che non voleva avere rapporti sessuali con lui?
Che casino, Fabrizio sapeva che se avesse avuto un altro passato e un'altra testa le cose sarebbero state diverse e più facili ma lui era quello che era e basta, una persona complicata.

Non lasciarmi mai ( Ermal Meta / Fabrizio Moro )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora