Non lasciarmi mai ( Ermal Meta / FabrizioMoro )

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L'idea di fare un duetto con Ermal Meta era arrivata improvvisa, e aveva agito d'istinto.
Erano in un locale della riviera toscana per un veloce spuntino pomeridiano, e la proposta era uscita dalla sua bocca prima di passare dal cervello e Ermal aveva accettato.
In quel momento si era sentito spacciato, non poteva più tirarsi indietro, avrebbe dovuto condividere la creazione di una canzone con praticamente uno sconosciuto.
Forse avrebbero finito per litigare, a Fabrizio non piaceva scrivere con altri, per lui le sue canzoni erano parte della sua anima e odiava non avere il controllo della sua musica anche nella fase di arrangiamento, figurarsi nella stesura.
Un sacco di volte la sua casa discografica gli aveva proposto delle collaborazioni per riportare in auge la sua carriera e in passato aveva anche accettato con esiti pessimi, non tanto per i risultati quanto per la sua salute.
Si era innervosito troppo, gli era aumentata l'ipocondria ed erano ricomparsi gli attacchi di panico.
E invece stavolta tutto era andato per il verso giusto, Ermal aveva condiviso fin dal primo momento il progetto di una canzone sulla paura del terrorismo e aveva approvato praticamente tutte le sue idee.
Era stato piacevole passare le giornate in studio con il collega che, oltre ad essere una persona adorabile, era un grande compositore con una voce ipnotica.
E proprio la voce di Ermal non riesce a togliersela dagli orecchi, adesso, sdraiato nella propria stanza d'albergo a fissare il soffitto a cassettoni cercando di rilassarsi per un paio d'ore prima dell'esibizione su quel maledettissimo palco.
Ma perché è tornato a Sanremo? Tutte le volte si promette di non calcare più quel palco perché la tensione è troppa ma poi si accorge che il fascino di questo festival lo attira inesorabilmente a se.
Non sarebbe mai riuscito a dire di no a Sanremo, figurati quest'anno insieme a Ermal con una bellissima canzone.
Ed Ermal continua a cantare nella sua testa, non solo l'inizio di "Non mi avete fatto niente" ma tutta la sua dannata discografia con quella voce soave che sembra dirgli che va tutto bene e che non c'è niente da preoccuparsi perché c'è lui al suo fianco.
Bugiardo! C'è eccome da preoccuparsi: stasera sarebbero tornati all'Ariston dopo la sospensione e in più si sente sempre più attratto da Ermal e questo è un gran casino per innumerevoli motivi ma non ci vuole pensare.
Deve solo concentrarsi, salire sul palco e dare il massimo.
Ora non c'è più tempo, si alza di scatto dal bellissimo letto in legno di quella stupenda suite più grande dell'appartamento in cui è cresciuto e inizia a prepararsi per la serata; prima di tutto telefona ai suoi figli che sono eccitati più di lui e gridando gli fanno mille domande e gli danno mille consigli.
Come sono belli i suoi bambini, sono quanto di più bello gli sia successo nella vita e non c'è niente che lo gratifichi quanto la loro approvazione.
Sfortunatamente adesso sono lontani, ma finito in festival, tra tre giorni sarebbe subito sceso da loro.
Ma quei tre giorni sarebbero stati lunghi.
Sapeva bene che, oltre alle esibizioni sarebbe ripartito il teatrino delle interviste dove gli avrebbero fatto in continuazione le solite domande. però ormai era in ballo, si ferma un secondo davanti alla porta chiusa e prima di afferrare la maniglia fa tre lunghi respiri. -È il momento di far vedere quanto valiamo- pensa, e esce dalla stanza per entrare in quell'inferno/paradiso che è Sanremo e il suo festival.

Note
Ho rieditato questa storia per correggere i refusi e per vedere se questa volta appare nell'elenco di wattpad (stranamente anche digitando il titolo o un tag non la trovo).
Ringrazio per la lettura e aspetto i vostri commenti

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