Portami via

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Camminammo per un po' per la città, parlando del più e del meno. Dopo un po' ci sedemmo su una panchina. Mi guardò e mi chiese: "Come vanno le cose a scuola?"
"Come sempre.", risposi. "E tu?"
"Normale.", disse Jace. "Hai avuto molti compiti?"
"No, li ho finiti."
"Fantastico! Vorresti venire da me fino a quando la scuola non inizia?"
Mi aveva chiesto di andare da lui? O non ho capito correttamente? Oppure sta giocando? No, quel sorriso non aveva nulla di maligno. Dio, come mi mandava in palla, quel sorriso.
"E c'è bisogno di chiederlo? Certo che lo voglio!", replicai entusiasta.
Mi baciò sulla guancia e mi strinse. "Che bello, un po' di compagnia!"
"Però non lo so... devo parlare con mia madre e non ti conosce..." abbassai lo sguardo.
Prese la mia mano e si alzò. "Andiamo a casa tua e me la presenti. Forse riesco a convincerla per farti venire domani."
"Oh, io...", mi alzai anch'io. "Okay, portami via da questa città."
Cominciai a ridere e lui rise con me.
"Oh sì, ti porterò via, amore mio.", continuò a ridere. Era adorabile quando rideva.
Cominciammo a camminare, ancora ridendo. Mi tenne la mano fino a quando non fummo arrivati. Sembravamo due idioti da come ridevamo. Ogni tanto giravamo in tondo in mezzo alla strada. Era fantastico stare con lui. Non mi ero mai sentita così prima. Così felice con una persona.
Arrivammo a casa mia. Mia madre e Jace si presentarono e parlarono, finché l'argomento non venne fuori da sé.
"Alyssa potrebbe venire a stare da me fino alla fine delle vacanze?", chiese lui.
"Mmh..." mia madre mi guardò. Annuii. "Va bene, sembri simpatico e mi ispiri fiducia."
Jace saltò e mi abbracciò forte. Ricambiai.
Ero troppo contenta. Mia madre non poteva farmi regalo più bello.
Arrivò il mattino dopo. Mia madre mi portò alla stazione. Prima di salire sul treno lei prese la mia mano. Mi girai.
"Fai la brava.", mi disse.
"Sicuro, mamma."
Mi abbracciò. "Ci vediamo il 7 gennaio. Ciao, piccoletta."
La salutai un'ultima volta e salii sul treno.
Arrivata in stazione della città di Jace scesi dal treno. Questa volta fui io a trovare lui.
Lo abbracciai da dietro. "Ciao, scemo."
"Oh..." mi prese la mano (di nuovo). "Ciao, Aly."
Mi staccai da lui e Jace si girò.
"Tutto bene? Com'è andato il viaggio?" mi chiese.
"Tutto normale, sei felice?"
"Di vederti? Oh, molto!" mi sorrise.
Dio, mi sciolsi. Era un amore.
Andammo a casa sua. Il tempo di posare le valigie. Era pomeriggio, ormai. Avevo pranzato sul treno.
Mi disse che saremmo andati dove lavora. Lo seguii per le vie e infine arrivammo davanti a un negozio chiamato 'Junk & Stuff'.
Entrammo dentro. Era abbastanza strano per un negozio. Vendevano di tutto. Dalle piante ai modellini di robot.
Jace stava sull'ingresso, sembrava che stesse riflettendo su qualcosa. Fissava il vuoto, come se fosse triste. O era insicurezza quella nei suoi occhi? Non lo so.
Dopo qualche attimo si avvicinò a me.
"Senti, Aly..." prese le mie mani. Sentii la mia faccia andare in fiamme. "Devo parlarti di una cosa.. Non so come sia successo, né perché, né quando, né nulla. Sei speciale per me, sarà per questo. Sei una ragazza fantastica e non so che farei senza di te." fece una pausa. Mi guardò negli occhi. Gli brillavano. "Andiamo al punto..." strinse più forte le mie mani. "Ti amo, Alyssa."

Ed ecco il secondo capitolo. Finalmente Jace si è dichiarato.
Scusate se scrivo poche parole, but sono lenta. Anyway, ditemi se vi piace nei commenti e stellinate. Aggiornerò tutto i giorni. Promesso.

Maledetto Sorriso || Jace Norman // COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora