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Nessuno dei due voleva fare la prima mossa, per distruggere quel pesante silenzio che impregnava le pareti della villa, avevano un sacco di cose da dirsi eppure nessuno dei due aveva il coraggio iniziare quel discorso.

Erik stava sprofondato nella confortevole poltrona con di fianco un piccolo tavolino in abete con appoggiato il suo mp3 dal quale usciva la musica a palla, Charles era seduto composto su una poltrona a pochi metri di distanza con un libro in mano; in realtà non leggeva, era solo una scusa per osservare il maggiore liberare la mente e perdersi tra le parole di quelle canzoni che variavano dal rock all'heavy metal. Doveva ammettere che gli era mancato, gli erano mancate le sue corse per staccare da tutto e da tutti, la sua testardaggine e la sua perseveranza, ma soprattutto gli era mancato quel sorriso da squalo e quegli occhi da predatore che ti osservavano dall'alto in basso, così freddi e di ghiaccio, ma che in realtà nascondevano un mondo che solo in pochi avevano l'onore di conoscere.

Poi una canzone, completamente diversa dalle altre, catturò l'attenzione del telepate

Io, di risposte non ne ho
mai ne ho avute, mai ne avrò
di domande, ne ho quante ne vuoi
e tu, neanche tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai
io non sono quel tipo di uomo e non lo
sarò mai
...

Era di un cantante italiano, questo non aveva nè un timbro nè un accento particolare eppure riusciva subito a coinvolgerti con i suoi testi potenti cantati a ritmo di musica pop

Non so, se soltanto fantasia
o se solo una bugia
quella stella lontana laggiù
però, io la seguo e anche se so
che non la raggiungerò
potrò dire
ci sono anch'io
...

Era strano come una semplice canzone era riuscita a fargli aprire gli occhi. Basta, non bisognava più farsi comandare dalla paura e dal dolore che componevano il passato, ora bisognava andare avanti, a testa alta...

Non so, se soltanto fantasia
o se è stata una follia
quella stella, la vedi anche tu
perciò, io la seguo e adesso so
che io la raggiungerò
perché al mondo
ci sono anch'io
...

A quelle parole Erik aprí gli occhi sorridendo dolcemente a Charles, si guardarono per qualche attimo prima di rompere il silenzio che si era creato

-sai per me quella persona sei tu, sei l'unico che è riuscito a vedere in me del bene... L'unico che mi ha sempre capito veramente...-

Charles si morse la parte interna della guancia cercando di trattenere una salata lacrima, gli era mancato, più di ogni altra cosa; finalmente quella casa, silenziosa da ormai troppo tempo, si stava riempiendo di dolci parole di Erik e questa era una delle sensazioni più belle che avesse mai provato

-d-dove sono tutti gli altri? -

-Hank è andato in una prestigiosa università fuori dallo stato, Summers e Banshee sono andati ad aiutare altri giovani mutanti e Raven non so di preciso dove e cosa stia facendo, spero solo che stia facendo del bene...-

-e Moira? -

Charles fece una pausa, respiro profondamente per poi ricominciare a raccontare

-dopo Cuba ho capito che non era la persona che pensavo, ma forse anche per colpa mia, cosí le ho cancellato la memoria in modo che restasse al sicuro.
Fanculo, la mia testa continua a dirmi di non farlo, però il mio cuore non resiste più...  Mi sei mancato, Erik...-

I will always be there, old friend [cherik] Where stories live. Discover now