Capitolo 2

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Mia madre è una donna molto intraprendente, la stimo. Non ha bisogno del sostegno di nessuno, ha imparato, con gli anni, a cavarsela. L'abbandono di papà le ha pesato molto, e anche a me, ero piccola,avevo solo 6 anni e non ho mangiato più per giorni. Ma ora comprendo la sua scelta. Non era felice con Charlotte: indugiava a tornare a casa dopo il lavoro, passava serate senza nemmeno rivolgerle la parola e non si ricordava mai degli anniversari. Si è trasferito a Portland nel 2007, Ed ora ha trovato una compagna e durante le festività li vado a trovare. Non provo risentimento verso di lui anzi, sono contenta che sei felice, anche se con un'altra donna, anche se fatto soffrire la mamma. Isabel, la sua nuova compagna è alta sul metro e Settanta ha capelli biondi ramati e un viso pallido adornato di lentiggini ma grazioso. É molto gradevole e gentile: si preoccupa sempre per la mia salute ed il mio andamento scolastico. Isabel e Tyler, mio padre, si sposeranno a giugno in comune. Credo che sia una bella occasione per andarli a trovare e saltare qualche giorno di scuola. Mamma ha reagito abbastanza bene, come me del resto. Sono contenta che si sia ricostruito una vita, più felice di quella che aveva con noi e se questo è il destino, lo accoglierò a braccia aperte. Il destino è fantastico, non sai mai cosa ti capiterà, solo lui conosce il futuro. È il colpevole degli avvenimenti brutti della vita ma è anche l'artefice degli avvenimenti belli e indimenticabili. Ed io lo accetto sempre nel bene e nel male. È come l'infinito non lo vedi, non lo percepisci, ma sai che c'è. Devo ammetterlo, papà è proprio un bell'uomo; ha capelli nero corvino aggiustati col gel, i miei stessi occhi color oceano, un fisico invidiabile e due graziose fossette che compaiono quando mostra il suo bianco e perfetto sorriso. Peccato che dal suo  pool genetico ho preso ben poco, a parte gli occhi e le fossette. Il suo portamento è aggraziato ma sicuro, non come il mio, da paperella scoordinata. Proprio per questo da piccola passavo più tempo per terra che in piedi, piena di lividi e sbucciature. Ora per fortuna, ho imparato a camminare ma non ho ugualmente il suo portamento. Assomiglio quasi totalmente a  mia madre: come lei ho i capelli biondo cenere, le labbra carnose contornate naturalmente da un colore bordeaux, , il naso piccolo e all'insù, le guance rosse e le gambe abbastanza carnose. Un suono di parole Indistinte mi riscuote dai miei pensieri, è mia mamma e le chiedo "scusa puoi ripetere?" "amore, siamo arrivati a Boston!" mi risponde entusiasta. Tutta la sua eccitazione non la condivido quindi abbozzo un sorriso e grido scherzosamente "Evvivaaa" lei fa una smorfia ma successivamente si mette a ridere. Quando parcheggia la macchina volto la testa a destra e vedo Philip che sventola una grande bandiera con scritto 'Benvenute a Boston Charlotte e Maddison!' Uscendo dall'auto lo ringrazio abbracciando e ribadisco : " Bastava che scrivessi Maddi" lui acconsente e va a baciare la mamma. Phil è un uomo sulla cinquantina, alto, dai capelli castano brizzolato a spazzola, occhi verdi e naso a punta. È molto dolce con lei e questo mi fa piacere, perché le ha fatto nuovamente credere nell'amore. Ci porta a Beacon street n° 90, davanti a un grande condominio di color mattone con delle sporgenze semicircolari. Indiscutibilmente molto bello, ma nulla in confronto alla mia adorata villa a Somerville.
Trasferirmi a marzo, a metà del semestre non aiuta, ma vedrò di adattarmi ugualmente. Entriamo nell' edificio e Phil invece di fare le scale ci propone l'ascensore, molto ampio e luminoso, e una volta fuori, ci addentriamo nel nostro futuro appartamento. Si apre su un lungo corridoio e lui incomincia a spiegarci i particolari della casa, ma impaziente chiedo: "Dov'è la mia stanza?" "La terza porta a destra" risponde lui. Mi metto a correre verso la maniglia e la tiro, trovandomi davanti uno spettacolo che non mi immaginavo.

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