Veela ||Drarry|| ||Italian translation|| ||Completa||

Capitolo 5

Draco dovette rimanere in infermeria per altri due giorni, anche se stava completamente bene. L'unica cosa che lo rendeva sopportabile erano le visite del suo compagno.

"Ciao piccolo," disse Harry, entrando nella stanza. Draco balzò in piedi e lo abbracciò.

"Ciao Harry", sussurrò nell'incavo del suo collo. Harry gli prese le mani e lo condusse a letto. Si sedette e accarezzò lo spazio accanto a lui. Anche Draco si sedette. "Sono contento che tu sia qui. Stavo iniziando ad avere mal di testa.".  Avevano capito che se passavano molto tempo lontano l'uno dall'altro, Draco avrebbe sentito sempre più dolore con il passare del tempo. Anche Harry lo sentiva, ma leggermente di meno. A causa di ciò entrambi si svegliavano spesso come se qualcuno li avesse picchiati ripetutamente, Harry correva in infermeria e cullava Draco tra le braccia.

"Lo so." Draco appoggiò la testa sulla spalla di Harry.

"Posso uscire domani." Harry annuì. "L'unica cosa è che se mi svegliassi come al solito," Harry conosceva il dolore che provava, "allora non potrai entrare nella sala comune di Serpeverde."

"Ci ho pensato io." Harry tirò fuori una lettera dalla sua borsa. Era da parte di Silente. Diceva che poiché i ragazzi erano compagni, potevano dormire insieme nella stanza di Draco. "Ero un po' scioccato nello scoprire che avessi una stanza tutta tua."

"Beh, mio padre è un ricco Malfoy, quindi ha fatto in modo che Silente me la desse." spiegò Draco ridendo leggermente. Alzò lo sguardo su Harry, "Hai detto ai tuoi amici che siamo ancora compagni?”

"L'ho detto ad Hermione. Sapeva troppo sulle Veela per non capirlo. Non l'ho ancora detto a Ron."

"E... La Weasley femmina?" Harry rise.

"Si, ho rotto con Ginny."

"Come l'ha presa?"

"Male" tirò su la manica della tunica del braccio sinistro, rivelando tre graffi. Ovviamente Ginny l'aveva graffiato con le sue unghie stranamente lunghe. Draco ringhiò forte.

"Ti ha fatto male! La ucciderò!"

"Piccolo, calmati. Non fa molto male, davvero." il ringhio di Draco diminuì.

"Davvero?" Harry annuì. "Okay, ma se ti facesse male di nuovo..."

Il giorno dopo Madame Pomfrey arrivò e lascio andare Draco. Era un sabato, quindi Harry rimase tutto il giorno con lui.

"Ho solo bisogno di prendere alcune cose dalla sala comune, ok?" Draco annuì. Harry entrò e cominciò a prendere alcune cose, libri, penne. Improvvisamente Hermione scese e lo abbracciò.

"Merlino Hermione, sono stato via un giorno!" all'improvviso entrò Draco. Vide Harry e Hermione abbracciati e ringhiò profondamente.

"Sta. Lontano. Da. Lui." disse.

"Scusa Mal-Draco! Ho dimenticato!” disse Hermione, lasciando immediatamente Harry. Draco gli si avvicinò furtivamente e mise le braccia attorno ad Harry protettivamente.

"Non devi preoccuparti piccolo, siamo solo amici," lo rassicurò Harry. Hermione annuì vigorosamente.

"Anche così" mormorò Draco, "sei mio." Harry rise. Draco amava quel suono.

"Ciao Hermione!" strinse la mano di Draco e lo guidò fuori dalla stanza.

~~~

Il mago e la Veela sedevano a gambe incrociate sul letto, ridenti. Era una domenica pomeriggio, e la maggior parte degli studenti era fuori dalla scuola, ma Harry e Draco avevano tutto quello di cui avessero bisogno davanti a loro.

Harry guardo Draco negli occhi. Erano azzurri, quasi grigi. Quando rideva si accendevano. Harry amava essere l'unico a far sì che lo facessero. Quando diventava protettivo o ostile si oscuravano, diventando severi. Harry non lo avrebbe ammesso, ma amava quando Draco diventava protettivo con lui.

Non si era reso conto di essersi sbilanciato. Prima che capisse qualcosa, le loro labbra erano unite, l'elettricità attraverso le vene di entrambi i ragazzi. Harry fece scorrere la lingua lungo il labbro inferiore di Draco e lottarono per il dominio, alla fine vinse Draco. La sua lingua esplorò ogni angolo della bocca di Harry, come un ragazzino che esplorava una caverna. Harry gemette piano, prima che si separassero per prendere aria. Entrambi sorridevano maniacalmente.

"Ti amo Harry." sussurrò Draco, crollando tra le sue braccia.

"Ti amo anch'io piccolo."

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