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era un pomeriggio come tanti altri, nulla di strano o nuovo, ma anzi molto più noioso del solito; jungkook non sapeva proprio che fare se non stare appiccicato ad overwatch.
ma la sua noia terminò quando una notifica alquanto particolare fece la compaesa sul suo telefono.

da; гей-оргазм.
offerta esclusiva!
vieni a candidarti nei nostri punti vendita; cerchiamo ragazzi dai quindici ai diciott'anni.
affrettati! il posto potrebbe venire occupato.
rispondi a questo messaggio se hai intenzione di venire!

jungkook era curioso dopo aver letto quel messaggio.
qualcosa lo tentava a rispondere ed andare, qualcos'altro invece lo spingeva a non farlo; insomma l'angioletto su una spalla e il diavoletto sull'altra, come nei cartoni.
na alla fine, non avendo nulla da perdere, decise di rispondere e dire che sarebbe venuto quel giorno stesso; suvvia, avrebbe anche dato una bella immagine al negozio un quindicenne sempre carino e composto, no?
così, dopo aver risposto, si andò a cambiare mettendosi una felpa azzurra, dei jeans neri e le sue amate timberland del medesimo colore.
prima di uscire, si spruzzò un po' del suo profumo preferito molto fruttato, prendendo poi il telefono con le cuffiette attaccate.
poi uscì.
dopo una decina di minuti di camminata, con la voce di justin bieber nelle orecchie, arrivò davanti al plesso desiderato.
una volta entrato in esso, rimase sorpreso da come fosse grande e ben arredato.
si avvicinò alla reception/cassa e presentò una copia del suo curriculum, che non si sa come teneva nella tasca del bomber, e mostrò inoltre il messaggio, aspettando una risposta.
poco dopo, vide un ragazzo massiccio avvicinarsi a lui e spingerlo dietro una tendina di velluto bordeaux.
si ritrovò in una sala similissima ad un vero e proprio ufficio.. se solo non fosse stato per i poster poco sobri e casti appiccicati alle pareti con diverse scritte in russo che, ovviamente, jungkook non comprese.
non capiva perché lo avessero portato lì, ma non ci volle molto che le risposte arrivarono.

«quindi tu ti chiami.. Jeon Jeongguk?»

il ragazzo nominato annuì, seppur infastidito da come avesse pronunciato male il suo nome.
era russo, evidentemente.
o almrno, sicuramente non coreano, però da quel che poteva constatare, lo parlava e capiva.
iniziò a battere il piede nervosamente, aspettando una qualunque domanda.
ma niente, tutto taceva.
a quel punto, decise di parlare lui.

«i-in cosa consisterebbe il l-lavoro?»

mormorò balbettando dall'imbarazxo che, essendo timido, provava in diverse situazioni.

«la mattina, lavorerai al piano terra; vendendo sexy toys e robe del genere vestito da innocente gattino appena appena accattivante e potrai dare una libera dimostrazione sulla funzione dei vari prodotti.
mentre la sera, ti sposterai su, con una lingerie veramente sexy e affatto innocente, girando fra i tavoli con un plug con coda nel sedere.
ci stai?»

jungkook sentendo i particolari di quello strano lavoro, rimase un po' scosso, poi pensò che in fondo non aveva nulla da perdere essendo un quindicenne con tutta la vita davanti.

«sì, accetto».

~
ce l'ho fatta aiuto.
questo capitolo è di passaggio, per farvi capire più o meno cosa fa jungkook e tutto.
ee nnt, buonanotte, spero vi piaccia!!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 02, 2018 ⏰

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