Capitolo 1

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Sono le 7 :30 di mattina ed io sto aspettando Angelica che come suo solito sta facendo ritardo. Sono alle autolinee e vicino a me c'è tanta gente" tutta uguale e tutta monotona"erano le parole di Angelica che ripeteva ogni mattina quando salivamo in pullman. Finalmente la vedo. Capelli lunghi fino alla spalla, occhi marroni che erano semplice ma nella loro semplicità facevano un casino terribile se provocati, un sorriso perfetto che molte volte non si vedeva, era coperto alcuni giorni da un sorriso finto, lieve, che di solito faceva quando gli chiedevo se stesse bene. Di fisico era un pochino robusta e di altezza media, lei odiava il suo fisico, diceva di essere grassa e quando entrava in camerino per provarsi le gonne e i vestiti che adorava usciva dal camerino con gli occhi che emanavano disgusto e la faccia di chi allo specchio avesse visto la cosa più brutta del mondo. Si sbagliava, era bellissima lei no lo capiva, e non lo avrebbe mai fatto. Ci diamo il solito abbraccio della mattina, come sempre ha il buonissimo profumo che ha solo lei può avere vi giuro il suo profumo era INCONFONDIBILE. Sapeva di dolcezza eleganza e un pizzico di tristezza. Almeno io pensavo fosse un pizzico ma non lo era.
Ci sediamo sul pullman che sta diventando pieno e ci scambiamo due parole solo per aggiornarci sugli eventi. Io prendo le cuffie, ma vedo che ange non lo fa, perché non lo fa, glielo domando e mi risponde che non gli va, è successo qualcosa sicuramente, chiedo spiegazioni ma dice che è tutto okay e che sta bene e mi mostra quel sorriso merdoso che vi ho detto prima. Sono intenta a ripassare ma io mio sguardo si posa su Angelica, ha la testa appoggiata al finestrino ma non sbatte le palpebre guarda un punto fisso come suo solito, si lo fa spesso e quando lo fa i suoi occhi cambiano, si spendono, vi giuro che lo fanno ed è terribile. Se suoi occhi fanno così figuriamoci il cuore, il suo cuore ha molte crepe ma lei dice che va bene, che non è successo niente, io credo però che un giorno cadrà tutto a pezzi e sarò troppo tardi per aggiustarlo. Si è accorta che la sto osservando senza nessun problema mi dice :Siamo tutti così strani così monotoni, pensiamo solo a noi stessi e non ci importa degli altri, l essere umano è questo, così mostruoso, e pieno di segreti, hanno paura di ciò che non conoscono ma sai che ti dico? Io ho più paura di quello che conosco perché so cosa può farmi e lui sai le mie debolezze. Io rimango li, perché Angelica mi aveva detto così cosa era successo? . Insistetti per farmi dire tutto e alla fini mi disse solo una cosa :TUTTI I MOSTRI Sono UMANI
la convinsi a dirmi che era successo e lei mi disse solo un nome e io li capi tutto :Marco

la città dei monotoni Where stories live. Discover now