Capitolo 2

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EMMA

Mi stropicciai gli occhi, spegnendo il suono fastidioso della sveglia.  Era il mio primo giorno di scuola e non volevo assolutamente fare tardi, per cui respinsi l'idea di starmene ancora cinque minuti sotto le coperte e mi alzai per farmi una doccia.

La casa che aveva preso mio padre era veramente enorme per sole due persone, ma almeno avevo un bagno tutto per me, adiacente alla mia stanza.

Aprii l'acqua e sotto il getto bollente, cercai di svegliarmi e di trovare l'energia giusta per quella giornata.

Asciugai velocemente i capelli, e guardandomi allo specchio sbuffai facendo una boccaccia. Odiavo i miei capelli. Quando non li stiravo e passavo la piastra, diventavano ondulati e andavano dove volevano loro. Ma quella mattina ero veramente troppo di fretta per stirarli, così decisi di legarli nella speranza di avere un aspetto almeno decente.

Mi infilai un paio di jeans e una maglietta larga. L'immagine che rimandava non mi piaceva neanche un po'. Ogni tanto avrei voluto essere una di quelle ragazze con il viso perfetto, sempre e comunque. Invece ero un vero disastro.

Decisi di mettermi un velo di rossetto e un po' di mascara, poi mi precipitai in cucina per fare colazione. Il grande orologio posto sul muro della cucina segnava le 7.30, questo significava che avevo giusto 10 minuti per bere il mio amato thè e mangiare i pancakes che mi aveva preparato mio padre.

Nonostante fosse un importante uomo di affari, mi aveva sempre fatto trovare la colazione pronta prima di andare a scuola. Era  una specie di tradizione.

Sorrisi vedendo il biglietto che mi aveva lasciato.

"Buon primo giorno di università Emma, sono sicuro che sarai la migliore di tutte. Un bacio, papà"

Finii di bere il mio tè, ustionandomi il palato e mangiai i pancakes alla velocità della luce. Mi infilai una felpa, presi il mio zaino praticamente vuoto ed uscii velocemente di casa.

Dovevo arrivare al campus almeno dieci minuti prima delle lezioni, perchè mi ero dimenticata di passare a ritirare gli orari delle lezioni nei giorni precedenti, e quindi dovevo per forza passare dalla segreteria adesso se volevo sapere le lezioni di oggi. Come facevo ad essere così sbadata non riuscivo a capirlo neppure io, pensai tra me, mentre stavo praticamente correndo.

Arrivai davanti al campus con il fiatone. Guardai il giardino e cercai  l'entrata più vicina alla segreteria, mentre ragazzi che andavano e venivano, passandomi davanti per raggiungere la propria aula, o per andare alla caffetteria sulla mia destra, a fare colazione.

Finalmente intravidi la porta della segreteria, e mi diressi velocemente in quella direzione. Ero così concentrata su dove dovevo andare che andai a sbattere contro un ragazzo. Alzai lo sguardo e i miei occhi si incontrarono con i più bei occhi blu che avessi mai visto. Mi sentii avvampare e balbettai un banalissimo "Scusa" fiondandomi in segreteria.

Uscendo lo vidi in fondo al corridoio flirtare con due ragazze che sembrano due fotomodelle. Era sicuramente un bel ragazzo, e quei jeans e quella maglietta mettevano in risalto il suo fisico perfetto, ma non era proprio il mio tipo, pensai.

NICK

"Cosa fate di bello stasera ragazze? Che ne dite di venire allo Slider? C'è un gruppo che suona veramente fantastico!" proposi a Julia e Samantha, due bamboline del mio corso di letteratura.

"A noi basta che ci sei tu Nick, possiamo andare dove vuoi" squittì una delle due, mi sembra che fosse Julia. Avevano un corpo da urlo ma il cervello di una gallina, pensai.

All'improvviso mi ritrovai addosso un uragano dai folti capelli castani e un dolce profumo di miele. Abbassai lo sguardo e i miei occhi si scontrarono con due profondi occhi verdi. La vedi arrossire e balbettare "scusa", e un secondo dopo non c'era più.

Mentre Julia e Samantha continuavano a blaterare dio solo sa cosa, ci dirigemmo verso l'aula di informatica, la mia materia preferita, insieme a matematica.

Per fortuna, Julia e Samantha avevano filosofia e dopo avermi salutato con dei bacini alquanto provocanti, si diressero da un'altra parte.

Arrivai davanti all'aula e vidi arrivare Aiden, il mio migliore amico, che mi fece segno di aspettarlo.

"Ciao Nick"mi salutò battendo il cinque. "Finalmente ti ho trovato! Dove ti eri cacciato?"

"Ero qui in giro con quelle due sventole di Julia e Samantha" gli risposi prendendo posto in aula.

"Sempre a flirtare con tutte" bisbigliò ridendo, vedendo entrare il professore.

"Sai che nessuna resiste al mio fascino" gli dissi di rimando. Lui alzò gli occhi al cielo alla mia battuta.

Poi il professore iniziò a spiegare i vari sistemi di programmazione e mi concentrai prendendo appunti.


EMMA

Finalmente trovai l'aula di Economia. Era tardissimo e sperai solo che il professore non fosse ancora arrivato. Ovviamente a me queste fortune non capitavano mai. La porta dell'aula era chiusa, per cui dovetti bussare. 

Il professore mi guardò malissimo. "E' in ritardo, e siamo solo al primo giorno signorina..."

"Miller. Emma Miller" risposi abbassando lo sguardo "Mi scusi ma non trovavo l'aula" balbettai rossa come un peperone per l'imbarazzo.

" Per oggi passa, ma la prossima volta chi non arriva in orario salterà la lezione! Sono stato chiaro? E ora vada a sedersi."

I posti sembravano tutti occupati. Poi notai un posto libero, in fondo all'aula, vicino ad una ragazza dai capelli corvini e gli occhi grigio verdi, chi mi guardava timidamente.

"Posso sedermi qui?" le chiesi.

"Certo" mi risponse con un sorriso. 

Presi dallo zaino le uniche due cose che avevo. Un quaderno per gli appunti e un astuccio. Non sapendo che c'erano lezioni  oggi, ero anche senza libri.

"Se vuoi puoi guardare con me" mi sussurrò la ragazza dai capelli corvini, che evidentemente si era resa conto che mi trovavo in difficoltà.

"Grazie" gli mimai sorridendo.

"Elisabeth, mi chiamo Elisabeth, ma puoi chiamarmi Liz" mi disse  aprendo il libro sull'argomento di  oggi. La macroeconomia.

Liz era concentratissima e prendeva un sacco di appunti, mentre io dopo dieci minuti, non ci capivo più niente, e sperai vivamente che il professore non facesse delle domande.

Alla fine della lezione Liz notò che sul mio quaderno ci saranno state scritte giusto due frasi. "Emma? Ma non hai preso appunti?" mi chiese stupita.

"Odio economia" gli dissi pensierosa "Non ho capito praticamente nulla"

"Io adoro economia" Se vuoi te la spiego..." disse entusiasta uscendo dall'aula. "Come mai hai scelto economia se non ti piace?" mi domandò camminando vicino  a me.

"Mio padre. Ha una grossa azienda e mi ha concesso di studiare letteratura a patto che seguissi anche il corso di Economia. Dice che in futuro potrebbe essermi utile."

Liz annuì comprensiva. Io intanto guardai il mio orario per vedere che lezione c'era dopo. Sorrisi vedendo che era proprio letteratura. Salutai Liz, che invece aveva il corso di diritto e ci rimanemmo d'accordo di trovarci in mensa per l'ora di pranzo.

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Ecco il secondo capitolo! Finalmente iniziamo a conoscere Emma e Nick... Come vi sembrano?

Chi vedreste bene per loro 2? 

Domani posterò il capitolo 3 e le foto tra cui scegliere i nostri protagonisti.

Fatemi sapere cosa ne pensate!

A presto

UN PEZZO DEL MIO CUORE#WATTYS2019Where stories live. Discover now