The Conspiracy

Capitolo 2

Dopo essere passato ai Servizi Segreti, più specificatamente la CIA, ricevetti una telefonata da una misteriosa persona, di cui tutt'oggi non conosco l'identità, che richiedeva i miei servizi per un lavoro coperto da segreto militare che mi sarebbe stato rivelato solo il giorno in cui avrei dovuto compierlo. Per la professione che facevo all'epoca ero completamente al corrente del fatto che non avrei potuto non accettare, o meglio avrei potuto ma ciò avrebbe comportato delle complicazioni con la mia vita; quindi accettai. Mi fu detto che mi sarei dovuto presentare a Langley, una città in Virginia dove la CIA ha la sua sede centrale, per lo meno quella dichiarata al mondo. Mi stavano aspettando, all'entrata mi fecero passare subito e fui accolto da un signore sulla cinquantina che, ovviamente, non mi disse il suo nome. Mi condusse in una sala grande, una sala riunioni, con un lungo tavolo di legno e un altro uomo, sempre di mezza età, vestito elegante, che mi attendeva seduto a capo tavola nella parte opposta all'entrata. Quest'uomo disse:
-"Signor ***, lei è stato scelto per
   portare a termine un lavoro di vitale
   importanza per l'Agenzia, ma
   immagino che questo lo sappia già.
   Lavorerà affiancato da altri soggetti
   d'élite, per adesso questo è tutto ciò
   che deve sapere al riguardo. Verrà
   trasferito alla Base Navale di
   Norfolk, Virginia, per iniziare la
   preparazione. Lì verrà anche a
   contatto con gli altri membri della
   squadra."
Non mi fu data la possibilità di rispondere, dal momento che, presentandomi di fronte a lui, avevo già automaticamente accettato il lavoro e ormai non potevo più rimangiarmi la parola. Quella stessa mattina arrivai a Norfolk, dopo 3 ore di viaggio in auto circa; non si perse il minimo tempo, appena giunto fui accolto da un ennesimo uomo, suppongo dell'Agenzia, poiché in mezzo a tutti quei soldati lui era vestito in giacca e cravatta, e fui condotto alla mia stanza. Un bugigattolo di 5 metri per 5 con un letto, un cesso e un armadio, sembrava più una cella che un alloggio. Ebbi solo il tempo di guardarlo superficialmente, nonostante non ci fosse molto da vedere, e quest'uomo mi portò in un'altra zona della base per farmi conoscere gli altri componenti della squadra con cui avrei dovuto lavorare.