Capitolo 6

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Andrea prese un panno e asciugò l'acqua, tentando con quel gestodi eliminare il fastidio che ciò che era successo le avevaprovocato. Nel giro di breve tempo non aveva più potere sulla suavita.

Cosa le stava capitando? Perché faceva quei sogni? Cosa era successo al pozzo? E soprattutto come era possibile che avesse visto i pensieri di Marco?

Alzò gli occhi e quasi si vide riflessa in quelli scuri di Marco,che la fissava imbarazzato, ma non sorpreso. "Perché mi staiguardando così?" chiese lei, mentre ancora si grattava nelpunto della schiena in cui aveva cercato di eliminare i peli. Luisorrise e le prese la mano ancora bagnata. "Andrea, so che hai visto i miei pensieri." "I tuoi pensieri? Cosa staidicendo? Come avrei fatto a vedere i tuoi pensieri? E' impossibile!Siamo esseri umani, agli esseri umani questo non succede, vero?"e dal tono di voce sembrò più una richiesta supplichevole cheun'affermazione convinta.

"Hai visto i miei pensieri, lo so, perché anche io ho visto i tuoi"

Andrea rimase a bocca aperta, non voleva crederci, non volevalasciarsi andare a quella follia: "E' impossibile, avrai creduto di immaginare quello che stavo pensando in quel momento, in base alle mie espressioni" "Quel momento? Allora riconosci che c'è stato "un momento"! Quello in cui mi hai visto ricordaretutte le volte in cui hai girato su te stessa come se fossi una bambolina? Ho visto i tuoi pensieri, il tuo shock nell'entrarmi dentro la testa e ho visto che ti sei ricordata che la sera in cuiindossavi quel vestito bellissimo è stata la sera in cui abbiamo litigato per la prima volta seriamente".

Marco le strinse la mano, ma Andrea era ancora sconvolta. "E tutto ciò ti sembra normale? Possibile che mi racconti quello chehai appena visto nella mia testa e tu non ne sia per niente turbato?Marco questa storia ha dell'assurdo!" Ricominciò a grattarsi ilciuffo di peli e prese a camminare a lunghi passi per la cucina."Ricapitoliamo: io vado a una stupida gita, presso un pozzo dicui non conoscevo neanche l'esistenza sino a una settimana fa, tocco una pietra e comincio ad avere visioni di mostri, mi sale la febbre eleggo la mente altrui! Manca qualcosa?" "Direi di no..."disse Marco sorridendo.

Qualche minuto dopo erano seduti sul tappeto della camera di Marco con parecchi libri aperti sparsi davanti a loro. "Storia dellaSardegna" "Il pozzo sacro di Santa Cristina" "Creature magiche della Sardegna" e diversi altri.

"Io non riesco a trovare niente, qua ci sono un mucchio di teorie astrologiche, ma niente che mi possa riguardare" disseAndrea, abbandonando il libro che aveva per le mani e avvicinandosi aquello di Marco "Che stai leggendo?" "Creature magichedella Sardegna, guarda qui, ti sembra familiare?" Andrea fissòsbalordita l'immagine di quello che sembrava un essere metà uomo e metà toro. Era lui che popolava i suoi sogni negli ultimi giorni:Mommotti. Deglutì a fatica e sibilò un sì. Poi, per l'ennesimavolta, si ribellò a quella che sembrava una follia. "Ah, eccodove l'avevo visto, mi sembrava assurdo che potessi sognare un essereche non avevo mai visto!" "Andrea, io non avevo mai apertoquesto libro, figuriamoci se tu potevi averlo letto!" Marco simise in piedi e cominciò a camminare avanti e indietro per lastanza. "C'è una connessione tra i tuoi sogni, il pozzo eMommotti. Cos'hai letto su quei libri? Perché è stato costruito?""Il motivo non si sa, sembra che sia stato costruito in etànuragica avanzata. C'è uno studioso polacco che ha una teoriasecondo la quale, il pozzo avrebbe una qualche funzione astronomica.Ogni 19 anni c'è il lunistizio e un raggio di luna entra nel piccoloforellino che c'e sopra il triangolo. Vedi, il pozzo sembra unaserratura e questo forellino sta nella parte alta della serratura. Ea quanto pare il raggio di Luna entra proprio lì. Ma cosa c'entracon me?" Andrea si alzò, mentre si grattava il ciuffo di peli."Ancora non lo so, ma in qualche modo c'è una connessione."rispose Marco pensieroso "Posso vedere dove ti stai grattando?Dovremmo metterci qualcosa." "Ci sto mettendo una pomata daqualche giorno ma è da quando mi è salita la febbre che mi prude unsacco." Rispose Andrea in modo vago: non aveva alcuna intenzionedi mostrargli quel ciuffo orribile di peli. E' vero che Marco era ilsuo migliore amico e che l'aveva vista crescere, ma finché lesarebbe stato possibile, avrebbe cercato di conservare quanta piùfemminilità possibile. "Da quando hai avuto la febbre? Quindida quando sei stata al pozzo! Fammi vedere!" "No no no, èun problema che ho da sempre, semplicemente il prurito mi si èacutizzato dopo che son svenuta" si affrettò a rispondereAndrea. "Acutizzato? Quindi ce l'avevi già?" Andrea rimaseun istante in silenzio, era andata a fare il laser due giorni primadella gita ma il prurito le era comparso solo sabato sera, in autobustornando dalla gita. Ragionò sul fatto che su quel ciuffo di peliaveva praticamente provato di tutto, ma non le era mai venuto quelprurito e soprattutto niente aveva funzionato. "Non ho mai vistoniente del genere" aveva detto l'estetista. Era assurdo, dopodue giorni che lei li tirava via, i peli erano già lunghi. Provò arispondere a Marco ma dopo quel brevissimo istante di silenzio lestava già tirando su la magliettina. Rassegnata a vergognarsi pertutta la sua vita, Andrea lo lasciò fare. Ma la vergogna eral'ultima delle emozioni che si sarebbe dovuta aspettare perlareazione di Marco. Quando sollevò la maglietta Marco si trovòdavanti a una X di peli lunghi e la pelle tutt'intorno rossa perl'irritazione. Quello che vide dal suo punto di vista considerato cheera di lato, fu un croce perfetta dai contorni rosso fuoco. In quelmomento il suo viso sbianco. "cosa c'è? Cosa ho? Cosa haivisto?" Incalzò Andrea. Marco non rispose, dal mucchio di libriprese "creature della Sardegna".Lo aprì ad una paginaprecisa e lo porse ad Andrea. Sulla pagina c'era l'immagine di unadonna che ad Andrea ricordò la vecchia strega cattiva di Biancaneve.Perplessa, lesse la descrizione:

"Colei che nasce dopo sei femmine consecutive tutte verginial momento della sua nascita, è la Coga. Le cogas sono riconoscibiliperché hanno una minuscola coda oppure una piccola croce pelosasulla schiena. Considerate streghe e vampire poiché dedite asucchiare il sangue umano soprattutto quello dei neonati non ancorabattezzati, le cogas sono temute anche per il loro potere ditrasformarsi in animali acquatici o di rendersi invisibili."




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