I don't know what I saw

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Era talmente infastidita da trovare improvvisamente insopportabili persino i vestiti che indossava, semplici jeans e una maglia a maniche lunghe. A braccia conserte, si mise a camminare a passo svelto, dirigendosi verso la scuola. Quando si sentì toccare la spalla, reagì con sorpresa e fare difensivo, voltandosi di scatto con il pugno serrato, che però venne prontamente (e fortunatamente parato). Fu un momento abbastanza assurdo.

- Se ero lento di anche solo cinque secondi, come minimo mi spaccavi il naso- le disse Gabriel Lorca.

- Mi dispiace... ho reagito d'istinto- rispose Ranya, difendendosi- perché mi arrivi alle spalle così?-

- Ti ho chiamata almeno quattro volte, ma non mi hai nemmeno sentito-

- Forse non volevo-

- Andiamo!-

Ranya si portò una mano alla fronte, cercando di restare calma. Non doveva far uscire il suo caratteraccio, come le aveva sempre consigliato Penny. Ma la buona volontà durò all'incirca trenta secondi.

- Ok- fece- ero immersa nei miei pensieri e non ti ho sentito. Dunque?-

- Ti ho vista, fuori dal pub- rispose Gabriel, calmo.

- Oh, mi dispiace, ho interrotto qualcosa? Non sapevo ci fossi tu, lo giuro- rispose, un po' acida- Ah, giusto... devo restituirti la giacca. Vieni a prenderla all'accademia, appena puoi-

Invece di prendersela, Gabriel parve divertito dalla sua reazione, cosa che fece infuriare il doppio Ranya, perché la fece sentire vulnerabile e presa in giro.

- Perché adesso lo trovi divertente?- sbottò- Non lo è. Credimi, non lo è per niente-

- Devo dissentire, sei decisamente uno spasso. Non voglio prenderti in giro, è solo che le tue reazioni mi divertono. Stai cercando di trattenerti, dico bene?-

- Sì, perché altrimenti ti prenderei a pugni! Sì, lo farei, non fare quella faccia... hai un vantaggio su di me, ma io ho un bruttissimo carattere e odio perdere! Il fatto che io abbia perso la testa per te non significa che non abbia la forza di prenderti a cazzotti, credimi. Ottengo sempre quello che voglio e, se non ci riesco, rimedio a modo mio-

Si sorprese da sola di quello che aveva appena detto. Per una volta, il sangue caldo e impulsivo di sua nonna nelle vene le sembrò una cosa positiva.

- Non sono una bambina e potei mostrartelo, se solo avessi il coraggio di avere a che fare con me- lo sfidò, ormai a ruota libera- perché, come tutti gli uomini, la verità è che hai paura di me! Dimmi che mi sbaglio. No, impossibile, ho visto come mi guardavi alla festa... se avessi avuto un briciolo di coraggio in più, ti saresti preso il premio, ma no! Voi, maledetti, uomini che vi credete superiori dovete essere gli eroi, i gentiluomini... fa figo, giusto? Datato. Un conto è quando una donna volgarmente si offre, posso comprendere la poca stima, ma quando è realmente interessata... è tutt'altro paio di maniche. Il contesto deve andare a farsi fottere!-

Si accorse che una terza persona si era avvicinata e, probabilmente, aveva ascoltato quasi tutto. Fu da lì che certamente iniziò la sua non del tutto motivata antipatia per Katrina Cornwell.

Notò quasi per caso dei movimenti oltre il molo, dove stava l'ormai ex laboratorio Carlson. Scosse il capo e li oltrepassò senza dire niente, mettendosi a correre.

- Che diavolo sta succedendo?- domando Katrina, confusa.

Gabriel seguì con lo sguardo dove stava puntando a tutta velocità Ranya e capì cosa l'aveva di colpo distratta.

- Non ne sono sicuro- rispose frettolosamente, mettendosi a correre- ti chiamo dopo!-

Ranya raggiunse le macerie nel buio della sera, scoprendo delle persone che stavano trasportando fuori di gran fretta qualcosa. Sbirciò da dietro un muro, per non essere vista, ma si espose troppo e sarebbe stata certamente beccata, se Gabriel non l'avesse tirata indietro, tappandole la bocca.

Ranya alzò gli occhi su di lui e si capirono senza fiatare. Lentamente, Gabriel allentò la stretta e le tolse la mano dalla bocca. Malgrado tutto, Ranya si sentì il cuore a mille per quel contatto.

- Sul serio, Ranya?- pensò- Oh, andiamo, non ti starai davvero innamorando come tutte le altre persone!-

Quando gli uomini se ne furono andati, Gabriel la lasciò andare del tutto, sbirciando per vedere che fossero al sicuro. Ranya sbuffò appena.

- Cos'abbiamo appena visto?- bisbigliò.

- Non ne ho idea. Ma niente di legale, credo- rispose in un sussurro lui.

- La Sezione 31- sbottò Ranya, provocando un suo sopracciglio alzato- oh, andiamo, chi altri potrebbe accedere ai laboratori della Flotta, senza essere della Flotta?-

- La Sezione 31 non esiste-

- Lo dicono tutti quelli che ne fanno parte-

Si fronteggiarono per qualche istante, al buio ma vedendosi benissimo. Fu Gabriel a rompere il silenzio.

- Non dirai sul serio!- esclamò.

- No, ovviamente- rispose lei, abbassando lo sguardo- mi dispiace, era una stupidaggine... ma sai anche tu che esiste. O meglio, ammetti la possibilità che esista-

- Forse. Ma non sappiamo cos'abbiamo visto. Io non lo so e tu non devi saltare alle conclusioni-

Come un gatto messo all'angolo, Ranya scrollò le spalle con fare volutamente antipatico e girò sui tacchi per andarsene. Gabriel la prese per un braccio.

- Sei impossibile, lo sai?-

- Me lo hanno detto in tanti, ho un carattere di merda!-

- No, è solo che prima ruggisci e tiri fuori gli artigli come una tigre, poi di colpo ti rinchiudi in te stessa e scappi... è destabilizzante, per chi non ti conosce-

Divincolandosi, Ranya decise che aveva assolutamente bisogno di filarsela. La verità era che non sapeva gestire le situazioni, agiva impulsivamente e poi non era capace di uscirne.

- Bella mossa, genio- replicò, volutamente cattiva- ora hai scoperto che sono un'impulsiva. Vuoi un applauso?-

Gabriel sembrò non volersi far scoraggiare dalle sue frecciate velenose, perché sapeva che reagiva così solo per paura. Ranya amava avere il controllo del gioco, ma con lui l'aveva perso fin dall'inizio.

- A me sembra che sia tu quella spaventata- le disse, sempre con una certa calma- di che hai paura?-

- Tsk. Se te lo dicessi, rideresti ancora di più di me-

- Non rido affatto di te-

Scuotendo il capo, Ranya scivolò via come un'anguilla, allontanandosi un poco.

- A te non interessa davvero- rispose- io non ti interesso davvero. Allora, non chiedere-

- Ti sbagli...-

- Dimostramelo!-

Allargando le braccia, con un'aria di sfida dipinta sul bel volto, Ranya si allontanò velocemente, risalendo la strada che dalla spiaggia portava di nuovo in città. Malgrado la strana serata e quella conversazione assurda, avrebbe dato qualsiasi cosa per trovarsi di nuovo tra le sue braccia e purtroppo quello non poteva negarlo.

Star Trek: BabylonWhere stories live. Discover now