La prresidenza

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Alla fine di quella che sarebbe dovuta essere l'ora di fisica, i cugini Cusimano, andarono in presidenza. Marco, sempre più convinto che si trattasse di qualcosa inerente agli scacchi, aveva un sorriso a 32 denti stampato in faccia. Luigi, era ancora preoccupato, poiché secondo lui, c'era qualcosa che non andava nel preside Mario. Arrivarono davanti la presidenza, che per qualche strano motivo, si trovava alla fine di un corridoio buio e tetro. Arrivarono davanti la porta fatta in legno d'abete, sembrava abbastanza massiccia da resistere ad un terremoto. Bussarono due volte, chiedendo il permesso al preside per entrare. La stanza era anch'essa per qualche strano motivo tetra; con una scrivania al centro della stanza, un computer su di essa, vari quadri appesi ai muri, probabilmente di vecchi presidi e un piccolo divano in pelle abbastanza grande da far sedere due persone. Dietro la scrivania, vi era una finestra grande circa un metro di lunghezza per un metro di larghezza, a forma di cerchio. Luigi odiava la stanza perché gli ricordava la voglia del cugino e di suo padre. <<Ragazzi sedetevi, dobbiamo parlare di qualcosa di importante...>> disse il preside Mario con uno sgurado serio. Sembrava quasi che fosse morto qualcuno. <<S-si...>> risposero i cugini entrambi oreoccupati adesso, sedendosi su quelle sedie di legno, che stavano davanti la scrivania. Il preside parlò loro per circa mezz'ora, solo loro sanno esattamente che cosa gli comunicò il preside. Sta di fatto, che la stessa mattina, entrambe le case dei cugini Cusimano, presero fuoco in contemporanea, non lasciando superstiti. I pompieri, non riuscirono a fare in tempo per spegnere il fuoco, poiché in caso di doppio incendio, purché molto raro, si può agire ancora, ma tre case che misteriosamente prendono fuoco contemporanteamente, non si era mai verificato nel loro piccolo paese di periferia.

Il preside gli comunicò che gli assistenti sociali, li avrebbero aspettati all'uscita posteriore della scuola, così da non dare nell'occhio. I due provavano un misto confusionario di: rabbia, tristezza, amarezza e solitudine. Si sentivano abbandonati. Il preside autorizzò l'uscita anticipata dei cugini Cusimano, portandoli nella "sicure mani" degli assistenti sociali.

Quello che i due scopriranno a breve, e che delle volte, anche gli assistenti sociali fanno degli sbagli, e di questi ultimi, né pagheranno le conseguenze in prima persona.

Per una notte, i cugini Cusimano, dormirono nelle calde lenzuola di uno segli assistenti sociali; James. James era sposato, e con due bellissime bambine di 3 e 4 anni. Non ci serve sapere il nome della moglie o delle figlie, per fini logistici, ci basta sapere che anche la moglie di James, aveva la stessa voglia a forma di cerchio, nello stesso punto di Marco, l'unica differenza, è che lei, la nascondeva col trucco. I ragazzi non scopriranno mai di quella voglia, ma sappiate che quella che loro pensavano fosse una semplice voglia a forma di cerchio perfetto, significava qualcosa di più, e anche loro, lo avrebbero scoperto, capendo cosi molte cose sui loro genitori.

Una storia un po' strana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora