Capitolo 3

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CAPITOLO 3.

Erik terminata la sua sfida con Sebastian ed averlo salutato perchè doveva andare a prendere l'ultimo treno e rientrare a casa rimase da solo.

Si allenò ancora un po', ma poi rimise la palla nel cesto ed andò negli spogliatoi dove aprì l'armadietto e riprese il suo borsone, recuperò i vestiti e solo dopo si spogliò ed andò nelle doccie. Si lavò rapidamente e solo dopo essersi asciugato e rivestito prese una sacca di sangue di maiale che aveva riposto nell'armadietto lontano dallo sguardo di tutti nutrendosi di esso pensando: Il sangue di maiale ha un sapore strano, ma almeno mi tiene in forze e posso giocare tranquillamente.

Un ondata di energia scosse il suo corpo dalla testa ai piedi e solo dopo lasciò l'edificio scolastico andando dritto a casa.

C'era, però, il volto di Jacob che spezzava il filo dei suoi pensieri ogni secondo.

Una volta uscito recuperò la bicicletta e pedalò verso casa a tutta velocità pensando: Se dormo questa notte, forse domani non farò del male a Jacob cadendogli sopra o investendolo con la bicicletta...

Quel pensiero lo folgorò come un fulmine piombato dal cielo e frenò all'improvviso fermandosi, ma poi scosse la testa ed andò dritto a casa.

Lasciò la bici in garage ed entrò in casa senza accendere le luci andando direttamente in camera da letto, però, aveva bisogno di parlare con qualcuno, ma prima ripensò all'intera giornata: Sono andato a sbattere contro Jacob, ma stuzzicarlo, provocarlo in qualsiasi modo mi piaceva, però, non voglio fargli del male. Quando l'allenatore, però, mi ha proposto di fare coppia con lui per quale motivo mi sono immaginato al suo fianco come amante, fidanzato innamorato...

A quella constatazione sgranò gli occhi sorpreso mettendosi seduto sul letto sapeva di non avere un'anima, ma il fatto che provasse quei sentimenti gli lasciava dei dubbi, per questo s'alzò dal letto ed andò alla scrivania recuperando un vecchio diario e lo sfogliò a lungo trovando alla fine un incantesimo.

Si mise seduto sul letto e disse le parole magiche.

Una nube oscura comparve nella stanza rivelando un demone vestito di nero con il cappuccio calato in testa a nasconderne i lineamenti: «Erik»

«Mi dispiace averti disturbato» disse lui mostrando il suo vero volto.

«Ti ho già fatto un favore non ti devo altro, ma come sei messo con la ricerca di chi ti renderà umano?» chiese il demone con noncuranza.

«C'è un ragazzo ed ultimamente faccio strani pensieri su di lui, non mi è indifferente e conosco questo sentimento lo vedo spesso tra gli umani, ma io senz'anima posso amare veramente qualcuno?» chiese lui perplesso cercando una risposta a quella domanda.

Il demone perplesso arricciò il naso nel dover rispondere per forza ad una domanda del quale lui aveva già la risposta e disse: «Alla fine qualcuno ha scalfito la tua armatura di vampiro e ti è entrato dentro. Adesso devi solo farlo innamorare del vero Erik e prima di quanto pensi tornerai ad essere umano»

«Umano...» sussurrò Erik con un leggero sorriso sul volto. «Hai altre domande?» chiese il demone infastidito.

«Come faccio a farlo innamorare di me?» chiese lui mascherando o almeno provandoci il suo imbarazzo.

«Interessati a lui e fallo interessare a te. Solo così vivrete felici e contenti» disse lui quasi strozzandosi con quelle parole alla fine scomparve nel nulla così com'era arrivato.

Rimasto da solo Erik si distese nuovamente tra le coperte e provò a dormire, ma naturalmente non ci riuscì dato che la sua mente era in fase "Non-ti-do-tregua-e-te-lo-mostrerò-fino-al-sorgere-del-sole" e sbuffò borbottando: «Gran bella fregatura. Sono già innamorato di lui e devo farlo innamorare di me è praticamente impossibile»

Intanto anche Jacob accompagnato da Carlos era arrivato a casa, ma poco prima di separarsi dall'amico gli domandò: «Sicuro che per te va bene che io sia... beh... lo sai... Io sarei sconvolto» «Certo sono sconvolto, ma ho sempre pensato che potesse nascere qualcosa tra di voi»

«In che senso?» chiese lui curioso.

«Ma dai. Sei l'unico con cui parla, certo ti insulta, ma ti sprona sempre e tu fai quello che ti dice senza pensarci troppo. Ti fidi di lui nel gioco e non solo, lo cerchi con lo sguardo e lui cerca te come se non poteste farne a meno» rispose lui sorridendogli.

«Non credo che sia innamorato di me con tutte le fan che ha. Perchè mai dovrebbe mettersi con uno come me?» ammise lui sospirando mestamente.

Carlos sorrise: «Perchè per lui sei speciale. Se c'è una cosa che ho capito guardandovi è che non riuscite a restare distanti. Penso che tu gli sia entrato dentro con il tuo modo di fare e se non l'ha ancora capito presto o tardi lo farà»

«Ho paura di essere rifiutato per l'ennesima volta» ammise lui passandosi una mano tra i capelli per poi aggiungere: «Adesso è meglio che vada. Non voglio lasciare troppo sola mia madre»

«Ci vediamo domani, Jacob» rispose Carlos ripartendo poco dopo tornando a casa sua.

Rientrato a casa Jacob sospirò e trovò la madre davanti alla televisione che si voltò a guardarlo:

«Cosa ci fai a casa così presto?»

«Abbiamo avuto una partita amichevole e quando è finita sono andato via. Mi fa un po' male la schiena» ammise senza pensarci troppo.

La donna l'osservò attentamente capendo al volo che non era solo per la schiena che era rientrato prima, ma qualcosa turbava il figlio: «Cosa c'è che non va?»

«Niente, ma stamattina hai detto che stavi male, mi chiedevo se sei andata da sola in spiaggia» ammise lui arrossendo leggermente.

«No. Sono andata con un collega che mi ha invitato a pranzo, ma se trovassi qualcuno e lo amassi te lo direi stai tranquillo» rispose lei senza problemi.

Jacob sorrise rassicurato da quelle parole, ma lei gli domandò: «C'è qualcosa di cui vuoi parlare?»

«No. Se ne avrò bisogno te lo dirò» rispose lui prendendo da mangiare. Da quando giocava a calcio la sua fame si era moltiplicata anche da bambino la sua fame era tanta e mangiava sempre per due.

Dopo aver terminato prese le medicine per il dolore alla schiena ed andò a letto, mentre la madre guardava il film romantico che tanto le piaceva.

Il giorno dopo doveva trovare un modo per parlare con Erik per questo doveva essere in piene forze. 

Amare un vampiroWhere stories live. Discover now